Posta quasi a metà strada fra Trento e Verona e a un tiro di schioppo da Riva del Garda, la Città di Rovereto è magnificamente incastonata fra i paesaggi della Vallagarina e delle montagne dolomitiche. Il suo territorio è attraversato dal corso del Fiume Adige e dal Torrente Leno, custode, quest’ultimo, di una gran parte della storia e delle tradizioni locali. Contrariamente a quanto si potrebbe in un primo tempo pensare, è bene sapere che sono molti i luoghi imperdibili da visitare in un itinerario a Rovereto e dintorni, e mille le cose da vedere, o gli eventi a cui partecipare, in ogni stagione.
Vale quindi la pena dedicare più di una giornata alla visita di questo splendido centro storico e ai suoi dintorni. Il territorio nei suoi dintorni, poi, è costellato da castelli e testimonianze della sua antica operosità. Sono certa che saprà come sorprendervi, sia che siate amanti dei percorsi nella Natura, sia che preferiate itinerari o trekking urbani dedicati alla cultura o all’arte.
La chiamano porta del Trentino Alto-Adige, città della Quercia, della seta e della Pace. Qualsiasi sia la definizione preferita fra queste, è bello scoprire che, a tutti gli effetti, Rovereto rappresenta da sempre la congiunzione tra territori e culture diverse, fra pianura e montagna, fra storie antiche e prospettive nuove verso il futuro. Un territorio da scoprire con la sua autenticità identitaria, capace di regalare esperienze ed emozioni uniche.
Vi va di seguirmi in questo itinerario di scoperta nel cuore pulsante della Vallagarina?
Itinerario di visita a Rovereto e dintorni:
Cosa vedere e fare in Vallagarina
Nell’infinito mio andirivieni fra Bergamo e Bolzano in auto, treno e pullman, ho molte volte incontrato la stazione di Rovereto. Non potevo quindi non essere incuriosita ed invogliata a visitare approfonditamente questa cittadina, il cui panorama occhieggia dai finestrini lungo la via che porta verso il Brennero!
Un borgo con un centro storico splendido che, con la circostante Vallagarina, vanno a formare un vero e proprio distretto culturale immerso nelle suggestioni di una natura ancora non travolta dal turismo di massa. Comprenderete anche il perché non basti una sola giornata per visitare “la Città della Quercia”, un centro vivace e frizzante, con una grande offerta culturale e una poliedricità di eventi disseminati durante tutto l’arco dell’anno.
A chi ancora si chiede cosa vedere a Rovereto e dintorni, i numeri forse possono essere di ispirazione, visto che da visitare in zona, vi sono ben 12 musei, 7 castelli, 50 fra palazzi storici e chiese.
Quando poi sarete stanchi di luoghi legati alla cultura, vi intrigherà certamente andare alla scoperta dei sentieri naturalistici da percorrere a piedi, in bicicletta o in ebike, nei dintorni della stessa Rovereto. Una scelta che spazia fra ben 200 percorsi, fra 40 sentieri dedicati alle camminate e al trekking e 30 per le MTB. In inverno, invece, il territorio offre 30 tracciati da sci e 20 percorsi per le ciaspole e sci di alpinismo.
Ma c’è anche spazio soddisfare il palato, con le prelibatezze della cucina tipica, con l’enogastronomia ed i prodotti del territorio, fra i quali spiccano i grandi vini come la Nosiola o il Marzemino, o le grappe conosciute a livello internazionale, come quelle della Distilleria Marzadro (di quest’ultima ve ne ho già scritto nell’articolo dedicato alle Esperienze enogastronomiche a Trento in un weekend).
Di motivi per visitare questi territori ve ne sarebbero quindi davvero un’infinità, in ogni stagione.
“Carica” dell’esperienza maturata nel corso del Blog Tour organizzato da VisitRovereto (qui il link al sito ufficiale) e da quella splendida realtà che è l’Associazione Culturale Oriente Occidente, che ringrazio per la splendida opportunità, vi condivido le informazioni su cosa vedere e fare a Rovereto e nei suoi dintorni, un itinerario di visita che è anche un incontro di culture.
Scoprire Rovereto e i suoi dintorni:
Quattro passi nella sua Storia
Non sono molte le città in cui la Storia si può scoprire passo passo, camminando fra le vie o ammirando le sue attrazioni e i monumenti. Una di queste è sicuramente Rovereto!
La sua posizione strategica per i commerci, gli spostamenti e di presidio militare, hanno reso appetibili questi territori sin dalla Preistoria. Ne sono testimonianza diretta i reperti archeologici che oggi è possibile ammirare al Museo Civico di Rovereto, e che ci raccontano della presenza di necropoli risalenti all’epoca romana, di manufatti di epoca altomedievale e longobarda. Ma non preoccupatevi: tutto questo ve lo racconterò in dettaglio più avanti, in questo stesso articolo.
L’emancipazione di Rovereto da villaggio a importante centro della Vallagarina, avvenne prima, sotto la famiglia dei signori di Lizzana e dopo, in modo più consistente, sotto la potente famiglia dei nobili di Castelbarco. Risale infatti al 1150, sotto i Lizzana, la prima testimonianza documentata del nome della città di Rovereto.
Ma è con la realizzazione intorno al 1300 della cerchia delle mura, definite de “La Terra” e del possente Castello fortificato da parte dei Castelbarco, che Rovereto assunse rilevanza politica, commerciale e culturale.
Castello e città che, nel 1416, passano sotto il dominio veneziano sino al 1509, allorquando il territorio della Vallagarina entrò a far parte del territorio asburgico.
Poco meno di un secolo è durato il dominio della Serenissima a Rovereto, ma che ha lasciato un’impronta storica importante. Nel 1417, infatti, la Serenissima Repubblica di Venezia concesse a Rovereto l’esenzione dal dazio di consumo. Una sorta di extraterritorialità che metteva in condizione i benestanti della città, di accrescere la propria ricchezza e, successivamente, di reinvestirla.
Queste condizioni economiche di particolare privilegio, confermate successivamente dall’imperatore Massimiliano d’Asburgo, favorirono lo svilupparsi dell’attività serica.
Favoriti dalle condizioni climatiche e dall’abbondanza delle acque regimentate in tre grandi rogge, a Rovereto iniziò un’intensa attività di gelsicoltura e allevamenti di bachi da seta. Accanto a queste attività, sorsero imponenti filatoi.
L’attività serica portò nella città una crescita economica e sociale di notevole entità, come ben dimostra il tessuto urbano, che ancora oggi è possibile ammirare nel centro storico di Rovereto. Una grande vivacità e ricchezza anche a livello intellettuale, che portò, nel 1750, alla nascita circolo di intellettuali dell’Accademia degli Agiati.
La profonda crisi del settore. alla fine XIX secolo, combinata a molti altri fattori esterni portarono al lumicino l’industria serica. L’ultimo filatoio idraulico chiuse le attività nel 1912.
Antica Planimetria dei Canali e delle Rogge derivate a Rovereto (la trovate al Museo della Città di Rovereto)
Ma è la Grande Guerra del 1915 – ’18, ad avere lasciato le tracce più imponenti a Rovereto, nei suoi dintorni e in tutto il Trentino. Le montagne che circondano queste zone, rappresentavano uno dei fronti più “caldi” durante la Grande Guerra.
Ad imperitura memoria di quei tragici eventi e per una cultura della Pace, nel Castello di Rovereto è stato allestito il Museo Storico Italiano della Guerra. Sul vicino colle di Miravalle invece, la Campana dei Caduti “Maria Dolens”, chiamata anche campana della Pace, con i suoi 100 rintocchi, ricorda i caduti di tutte le guerre, e l’importanza della pace nel mondo. Ma di questi due luoghi, vi scriverò in dettaglio qui.
Cosa vedere e fare a Rovereto:
Passeggiata da Piazza Stazione a Piazza Rosmini
Se a Rovereto arrivate in treno, per raggiungere il cuore del centro storico dovrete percorrerete il lungo viale alberato, punteggiato da splendide architetture ed edifici d’epoca di Corso Rosmini. Un tempo, Corso Rosmini era anche chiamato lo Stradone della Stazione, perchè realizzato dopo la costruzione della linea ferroviaria Verona-Bolzano.
Già da questo primo incontro, vi accorgerete quanto la città trentina sia elegante e raffinata. Piazza Rosmini vi accoglierà con una splendida fontana circolare e il delizioso Palazzo Del Ben – Conti d’Arco.
A destra e a sinistra del palazzo rinascimentale Del Ben, si snodano le due direttrici principali dell’itinerario di visita a Rovereto:
- Via Orefici, che poi si biforca in Via Rialto e Via delle Mercerie, portandovi nel cuore medievale di Rovereto e verso Borgo Santa Maria;
- Corso Bettini, un lungo e affascinante vialone su cui si affacciano Casa Testori, Palazzo Fedrigotti, lo splendido Teatro comunale Riccardo Zandonai, Palazzo Alberti Poja, la Biblioteca civica Girolamo Tartarotti e la sede dell’interessantissimo MART – il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Cosa vedere a Rovereto:
Il Palazzo rinascimentale Del Bene
Merita una sosta, anche solo per ammirare gli affreschi che decorano la sua facciata esterna.
Palazzo del Bene è oggi sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Al suo interno ospita la sede dell’Accademia Culturale degli Agiati. Per chi volesse visitare anche gli interni, occorre contattare gli Uffici della Fondazione per avere le informazioni rispetto a questa possibilità, oppure prendere parte al trekking urbano da Palazzo a Palazzo, organizzato dalla Apt di Rovereto.
La costruzione dello storico edificio Del Ben risale al XV secolo. Successivamente, nel XVI secolo, fu acquistato dai Conti d’Arco che lo ampliarono. Fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, divenne la sede del palazzo postale centrale, per poi essere venduto alla Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Nel 1906 si fece carico di un’importante opera di ristrutturazione e abbellimento, affidando i lavori all’architetto Augusto Sezanne.
Fu proprio l’architetto Sezanne a fare decorare con fregi floreali in stile rinascimentale veneziano, la facciata dell’edificio e le volte nel porticato. Nella piazzetta posta di lato all’edificio, all’inizio di via Orefici, si trova il busto di Clementino Vannetti, realizzato dallo scultore Carlo Fait.
Di notevole pregio artistico, al suo interno, la scalinata d’ingresso, i soffitti a cassettoni decorati, gli splendidi lampadari e i finestroni, con alcuni inserti ancora originali, realizzati in vetro di Murano.
Cosa vedere a Rovereto:
Piazza Cesare Battisti e la Fontana del Nettuno
Da Via degli Orefici ci si immerge nel nucleo storico di Rovereto. Qui, ogni dettaglio degli edifici, le insegne dei negozi, i colori e le decorazioni sulle facciate, fanno stare con gli occhi in su.
Al termine della salita si giunge nello slargo di piazza Cesare Battisti, chiamato in precedenza anche Piazza delle Oche e piazza della Forca. Suggestivi e preziosi gli scorci che si affacciano su quella che un tempo era il cuore pulsante della vita di Rovereto.
Gli storici della città ricordano che, “il nomignolo” di Piazza delle Oche, era dovuto alla presenza di tre “oche” – in realtà cigni – poste sulla fontana del Nettuno. Nel contempo, però, in una delle case che si affacciavano sulla Piazza, venivano allevate le oche per la comunità degli Ebrei.
La bella fontana del Nettuno con il tridente, realizzata nel 1736 da Domenico Molin, impreziosisce quello che oggi è considerato il salotto di Rovereto. Su Piazza Cesare Battisti si stagliano la facciata di casa Lenner, affrescata con la cosiddetta Madonna della Stella, una Madonna con il Bambino e i santi, l’ex Casa Pergher e molti altri edifici, con una grande armonia architettonica.
Se siete da queste parti, non perdetevi una sosta al Caffè Bontadi e alla torrefazione del caffè Bontadi, nell’attiguo vicolo del Messaggero. Si tratta della più antica torrefazione di Caffè italiana. Pensate che la sua realizzazione risale al 1790.
Da provare il caffè omonimo, sorseggiato sulla Piazzetta Cesare Battisti, magari al termine di un pranzo. Noi non ci siamo fatti mancare né l’uno né l’altro. Approvato, merita una sosta con vista!
Cosa vedere a Rovereto:
Itinerario fra Via Rialto e Via Mercerie,
passando per “Casa Mozart”
Da piazza Cesare Battisti, prima di imboccare nuovamente la Via Rialto, fate una deviazione sulla stretta Via Mercerie. Fra le varie facciate dei palazzi nobiliari, spicca il settecentesco Palazzo dei Baroni Todeschi. Sulla sua elegante facciata noterete una targa commemorativa, dedicata al grande genio musicale di Wolfgang Amadeus Mozart.
In questa splendida residenza nobiliare, il giovane Mozart venne più volte ospitato con il padre Leopold. E’ sempre a Palazzo Todeschi che, davanti alle famiglie nobili di Rovereto, il grande musicista si esibì per la prima volta in Italia, il 25 dicembre 1769. Il giorno successivo invece, nella vicina chiesa di S. Marco, Mozart si esibì per tutta la popolazione.
In una città così sensibile alla cultura e alle arti, non poteva quindi mancare l’Associazione Mozart Italia che nasce a Rovereto nel gennaio del 1991.
Imboccando uno degli stretti vicoli che si dipartono da Via Mercerie, si raggiunge lo slargo del Campiello del Trivio, che reimmette nuovamente nel budello di Via Rialto, poco prima della quattrocentesca Porta di San Marco.
Su questo antico ingresso nel cuore storico di Rovereto, campeggia la decorazione del Leone di Venezia, a testimoniare l’importanza e il forte impulso all’innovazione, dato dal passaggio della Serenissima in questa città trentina.
È un angolo della città con le facciate delle case colorate, gradevoli, impreziosite da botteghe storiche che spesso hanno conservato le insegne di un tempo. Come quella dell’Antica Cappelleria Bacca, del 1823, impreziosita da due cariatidi realizzate dall’artista Fortunato Depero.
Oltrepassando l’antica Porta del 1483, si arriva in piazza San Marco, su cui campeggia l’omonima Chiesa arcipretale di Rovereto.
Chiesa Arcipretale di San Marco a Rovereto.
La Chiesa, edificata nel 1462, si contraddistingue per una splendida facciata color rosa salmone, su cui spicca l’effige del Leone di San Marco. Danneggiata nel corso della prima Guerra mondiale, la Chiesa fu risistemata nel 1919. Nel 1950 venne rifatta completamente la facciata.
A dominare i suoi interni è lo stile Barocco impreziosito da colonne tortili, dal soffitto affrescato, da tre cappelle sul lato sinistro della navata centrale, e da nove altari in marmo settecenteschi.
Sull’altare maggiore, realizzato con marmi policromi dal veronese Giuseppe Antonio Schiavi, è incastonato il dipinto dedicato a San Marco Evangelista, realizzato nel 1919 dal pittore veneziano Vittorio Emanuele Bressanini.
La Torre dell’Orologio (Torre Civica)
La passeggiata prosegue poi verso un’altra splendida evidenza architettonica di Rovereto: la Torre Civica o Torre dell’Orologio. Nella sua configurazione attuale, la Torre è alta ben 45 metri.
Realizzata inizialmente dai Castelbarco nel 1300 come torre difensiva, venne successivamente trasformata in torre dell’orologio nel 1519. Ancora oggi l’orologio della Torre Civica segna il tempo dei suoi abitanti, mentre con con una sirena viene annunciato il mezzogiorno.
Passando sotto l’arco della Torre, si prosegue nel nucleo medievale cittadino, percorrendo l’antica Via della Terra. Nella prima parte di questa via, troviamo un piccolo e armonioso slargo a forma quadrangolare, dove troverete la targa “Contrada della Terra”.
Una serie di alti edifici medievali aggraziati, accompagnano la bella passeggiata. Al termine della Via della Terra, la vista vi si apre sull’imponente maniero che fu della potente famiglia dei Castelbarco. E’ lì che ora andremo, perchè al suo interno si trova una delle cose imperdibili da vedere a Rovereto: il Museo Storico Italiano della Guerra.
Cosa vedere a Rovereto: Itinerario di
visita al Castello – Museo Storico della Guerra
Se dalla Storia dell’antico Castello di Rovereto ve ne ho già scritto all’inizio di questo articolo, qui troverete tutti i dettagli di ciò che ad oggi potrete vedere al suo interno. Nelle sue sale restaurate, da un’idea nata nel 1919 da Giovanni Malfer, Giuseppe Chini, Don Antonio Rossaro e Antonio Piscel, nasce quello che sarebbe divenuto il più importante Museo italiano dedicato alla Prima Guerra Mondiale.
Un Museo che è molto di più di una semplice esposizione museale. Un luogo che “parla” agli uomini e alle donne di ogni età, della costruzione di una “Cultura di Pace” attraverso la conoscenza. Un Castello che è insieme patrimonio architettonico e museo, in quanto luogo della memoria, per non dimenticare. Un vero e proprio polo culturale, indirizzato ad un uso sociale, didattico e divulgativo del patrimonio che conserva al suo interno.
Più che le mie dirette sensazioni, per meglio comprendere ciò che vedrete, voglio condividervi una piccola parte della “Mission” della Onlus “Museo Storico Italiano della Guerra”.
“È luogo di conservazione, ricerca, comunicazione e educazione sul tema delle guerre e del loro impatto sulle società, sulla cultura e sul paesaggio, con uno sguardo attento alla contemporaneità.
Si propone di valorizzare il paesaggio storico trentino e salvaguardare il complesso patrimonio di memorie materiali ed immateriali attraverso la cooperazione con le istituzioni e le associazioni del territorio.
La nostra missione è promuovere, attraverso il dibattito e la partecipazione attiva dei diversi pubblici, lo sviluppo di una coscienza critica della storia dei conflitti e la promozione di principi di pace e riconciliazione, senza confini geografici, partendo dall’esperienza lacerante della Prima guerra mondiale.
Il museo garantisce un’accessibilità sempre maggiore a sapere e collezioni, nella consapevolezza che il coinvolgimento della popolazione è fattore determinante nel raggiungimento di un benessere collettivo.”
I luoghi imperdibili da vedere a Rovereto:
A chi consiglio la visita del Museo Storico della Guerra
Da amante del Castelli italiani (e non) e dei Musei, consiglio la visita del maniero roveretano e del museo anzitutto agli amanti del turismo storico e culturale. Detto questo, si può affermare senza ombra di dubbio che questa è una visita consigliata a tutti, ma proprio tutti. Grandi e piccoli.
- Perché il Castello è una delle più importanti opere fortilizie del Trentino;
- Perché dagli spalti, torrioni e camminamenti del castello, è possibile ammirare panorami e scorci unici sulla vallata del torrente Leno, sulla Vallagarina e sull’intera città di Rovereto
- Perché il Museo Storico della Guerra di Rovereto, rappresenta il più importante museo in Italia dedicato alla Prima Guerra Mondiale;
- Perché nel percorso espositivo viene dato risalto, attraverso oggetti e documenti, anche alla narrazione degli uomini e soldati che parteciparono in prima persona al conflitto, in trincea sui campi di battaglia, o vivendo l’esperienza di profughi di guerra.
- Perché tutto quello che vedrete e vivrete in questo Museo e, successivamente, presso la Campana dei Caduti, vi farà comprendere i motivi per cui lo Stato italiano ha conferito a Rovereto il titolo di Città della Pace. Un titolo che non è rimasto sulla carta visto questa città ha avviato, fra le altre cose, le attività dell’Osservatorio sui Balcani e l’Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace – UNIP -su iniziativa della Fondazione Opera Campana dei Caduti.
Visitare il Museo Storico della Guerra a Rovereto passo dopo passo
L’esposizione museale nel Castello, si articola su tre livelli, seguendo un percorso suddiviso fra la parte dedicata alla storia degli eserciti e delle Guerre tra l’Ottocento e la Prima Guerra mondiale, e la parte dedicata più da vicino al Castello. Pensate che, fra i vari cimeli, uniformi, armi e dotazioni dei soldati, potrete vedere anche un autentico biplano Nieuport-Macchi Ni 10.
Nei due torrioni del maniero (Torrione Marino e Malipiero), sono esposte le collezioni di armi del periodo compreso fra il XV e il XVIII secolo, oltre ad una raccolta di armi e strumenti che vanno dalla preistoria al Medioevo.
Al secondo livello del castello vengono allestite interessanti Mostre Temporanee. Personalmente ho avuto modo di vedere quella dedicata alle fotografie di Mario Boccia “Sarajevo 1992-1996. L’assedio più lungo”. Ciascuno di questi scatti mi ha lasciato dentro una sensazione di orrore crescente nei confronti del “conflitto dimenticato a Sarajevo”, e la voglia di pensare alla Pace possibile, per tutte le popolazioni del mondo!
◊ Di seguito vi riporto le tematiche delle diverse sezioni dell’esposizione museale:
- La rivoluzione militare dell’Ottocento;
- Il Risorgimento in salotto;
- La Prima guerra mondiale;
- Eserciti di massa;
- L’Europa in movimento;
- Una pace precaria;
- Volontari in eserciti di coscritti;
- Cunicoli e terrapieno;
- La guerra globale;
- Torrione Marino e Torrione Malipiero;
- La guerra italo-austriaca;
- Mostre temporanee;
- Sezione Artiglierie 1914-18, con ingresso da piazza del Podestà.
Se avete voglia di approfondire la Storia legata alla Grande Guerra a Rovereto e in Vallagarina, potete scaricare da qui il documento in pdf
Il Museo è adatto, anzi, consigliato, alla visita delle scolaresche e delle famiglie con i bambini. Ai piccoli visitatori sono dedicati pannelli esplicativi che spiegano, in modo adeguato e giocoso, i delicati concetti della guerra e dintorni. Avvicinando ai valori della Pace.
Informazioni utili alla visita del Museo
Storico della Guerra a Rovereto
Orari di visita al Museo e al Castello
◊ La struttura è aperta dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, con ultimo previsto alle ore 17.00.
- Giorno di chiusura settimanale -Lunedì
- Giorni di chiusura festivi: 24, 25 e 31 dicembre e 1 gennaio
◊ Sezione Artiglierie della Grande Guerra 1914-1918
- Dal 10 maggio al 5 novembre 2023
- Da martedì a domenica 10.00 – 17.45
- Ultimo ingresso ore 17.30
- Chiusura nei lunedì non festivi
Costi del biglietto di ingresso
- Adulti prezzo Intero 10 €
- Ridotto 7 € – Gruppi, soci degli enti convenzionati, visitatori che esibiscono il dépliant “I Musei e la Grande Guerra in Trentino” con il timbro di un altro museo della Rete Trentino Grande Guerra, militari e forze
- Ridotte Famiglie – Gli adulti pagano il biglietto intero, tutti i minori dello stesso nucleo famigliare entrano gratuitamente.
Euregio Family Pass – il nucleo famigliare composto da 1 o 2 adulti (anche i nonni) e figli minori entra al costo di un solo biglietto ridotto. - Ragazzi fino ai 17 anni compiuti – Ridotto 2 €
- Gratuità per: bambini e ragazzi fino ai 17 anni, visitatori disabili e loro accompagnatori, soci del Museo, possessori di Membership Card del Museo, visitatori con Trentino Guest Card e Museum Pass etc.
- Ingresso gratuito per tutti: Domenica 5 novembre 2023
◊ Dove si possono acquistare i biglietti per la visita al Museo della Guerra a Rovereto?
Li potete acquistare direttamente in loco o online
◊ Quanto dura la visita al Museo Storico della Guerra a Rovereto?
Dipende molto da quanto vi lascerete prendere dall’esposizione, dalle soste per scattare le foto e per ammirare i panorami su Rovereto e la Vallagarina. Per quanto mi riguarda, ci sono rimasta tutto il pomeriggio. In linea di massima calcolate un minimo dalle 2 alle tre ore. Qualcosa di più se visiterete la sezione “Artiglierie 1914-18” nella vicina piazza Podestà (da maggio ad ottobre). Stesso discorso dicasi se state effettuando la visita con dei bambini e avete aderito a qualche programma didattico.
Per comprendere al meglio cosa visiterete, vi lascio la mappa dell’esposizione museale e del Castello in pdf scaricabile
Contatti del Museo della Guerra a Rovereto:
- Recapito telefonico 0464 438100
- E-mail: info@museodellaguerra.it
Cosa vedere a Rovereto: Perché scegliere
di partecipare ad un itinerario di Trekking Urbano
Dopo aver visitato il Castello/Museo di Rovereto, il percorso di scoperta può proseguire in modo autonomo, oppure aderendo ad uno degli interessanti trekking urbani organizzati da VisitRovereto, supportati da esperte guide turistiche locali.
Si tratta di piccolissimi gruppi che permettono di approfondire al meglio la conoscenza di alcuni aspetti del territorio roveretano. Il valore aggiunto, in questo caso, è dato dalla possibilità di interagire e porre domande alla guida che vi accompagnerà nel trekking cittadino.
In questo pdf scaricabile potete approfondire la conoscenza dei 6 itinerari proposti (4 diurni e 2 serali). Se invece volete prenotarne uno, potete farlo online sul sito di VisitRovereto oppure, chiedere approfondimenti e informazioni direttamente in loco, all’ufficio turistico, ubicato in Corso Rosmini, al civico 21.
Fra gli itinerari proposti, io e Peter abbiamo avuto modo di partecipare al trekking urbano “A Rovereto, seguendo un filo di Seta”. L’itinerario di visita si snoda partendo dal Museo della Città, per poi raggiungere il ponte Forbato, sul torrente Leno, e concludersi nell’esplorazione del filatoio di Colle Masotti, nell’antico borgo di San Tommaso, oggi Borgo Santa Maria.
A dirvela tutta, una volta concluso il bel percorso urbano, noi siamo tornati sui nostri passi per poter visitare in modo approfondito e completo anche le Sale del Museo Civico non visitare prima! Per comodità di lettura, quindi, vi racconterò in maniera integrale la parte di visita del Museo cittadino.
Per chi organizza autonomamente questa visita, è bene sapere che il biglietto di ingresso al Museo della Città, acquistabile anche online, dà anche diritto alla visita del Museo di Scienze e Archeologia, trattandosi di due sedi diverse della medesima Fondazione.
Cosa vedere a Rovereto:
Visitare il Museo della Città
La Fondazione del Museo Civico, per la parte del Museo della Città di Rovereto, ha oggi sede nel settecentesco Palazzo Sichardt. L’edificio, nato per volontà dell’omonima famiglia di commercianti di Norimberga legati all’attività serica, passò successivamente alla proprietà delle famiglie Scopoli e Jacob e, nel 1910, al Comune di Rovereto.
Quello che possiamo visitare ai nostri giorni è il risultato di una lunga Storia, iniziata nel 1851, quando dei roveretani provenienti dal mondo della cultura e della politica, decisero di fondare una Società privata, con lo scopo di conservare prima e valorizzare poi, il patrimonio e le collezioni della città.
Nasce così il Museo Civico di Rovereto. Fra i soci fondatori c’erano personaggi del calibro degli archeologi Paolo Orsi e Federico Halbherr, del socio-biologo Alessandro Canestrini e del botanico Ruggero de Cobelli. Dal 2013 quella società è diventata Fondazione.
Visitare Il Museo della Città di Rovereto passo passo
Attraverso la visita al Museo della Città, avrete l’opportunità di scoprire, nel modo più interessante e documentato, la “Vita di Rovereto” e l’evoluzione del suo tessuto urbano. Un’evoluzione legata indissolubilmente alla bachicoltura e alla produzione del pregiato filo di seta.
Nelle Sale dedicate a questa parte della storia di Rovereto, potrete vedere antiche tavole planimetriche del Leno, delle Rogge e dei canali, che denotano la grande ricchezza di acque nel territorio della Vallagarina. Un dato importante questo, per comprendere il perché lungo il Leno e le sue rogge si è sviluppata, nei secoli, la produzione e la lavorazione della seta.
Lungo le tre rogge principali di Rovereto – Piccola, Grande e Paiari – si svilupparono i filatoi, quegli alti edifici che paiono “grattacieli dei secoli passati”. Non mancano ovviamente antiche fotografie e documenti, che attestano questo periodo di grande operosità della Vallagarina.
Senza dimenticare che, sempre all’industria legata alla produzione della seta, si deve anche lo sviluppo della vicina città di Ala che, tra il XVII e il XVIII secolo divenne “la Città del Velluto”. La tessitura dei velluti ad Ala, come vuole la tradizione, ebbe inizio allorquando qui vi giunsero due vellutai genovesi con “gli attrezzi del proprio mestiere”, avviando “l’Arte dei Vellutai” e trasformando l’economia di Ala.
Sono molte le curiosità sui bachi da seta, che potrete appagare visitando il Museo della Città di Rovereto.
In una delle vetrine del Museo, avrete modo di ammirare uno dei modelli anatomici in cartapesta realizzati dal famoso anatomista e naturalista francese Louis Thomas Jérôme Auzoux: un baco da seta di circa un metro, che stuzzicherà sicuramente la vostra curiosità.
Davvero notevole e impressionante direi.
Il Museo della Città, però, racchiude molti altri tesori, fra reperti archeologici rinvenuti in zona, e dipinti realizzati da artisti locali.
Una delle cose che mi preme farvi conoscere, è il lascito a questo Museo da parte di un grande cittadino roveretano: l’archeologo Paolo Orsi .
Per chi non lo conoscesse, Paolo Orsi fu uno dei più grandi innovatori dell’Archeologia moderna in Italia, oltre che profondo studioso e conoscitore della Magna Grecia.
Da buona calabrese, non posso non ricordare a tutti che Paolo Orsi fu Soprintendente ai Beni Archeologici della Calabria, oltre che fautore della fondazione di quello che oggi è il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. E che dire della sue campagne di scavi e le scoperte nei siti archeologici di Locri Epizephiri, di Medma o di Caulonia?
Più eclatanti e maggiormente conosciuti, sono le sue scoperte nell’antica città di Siracusa, che gli ha anche intitolato Museo Archeologico.
Ma Paolo Orsi certamente non dimenticò mai di essere roveretano, tanto che alla sua morte, donò la personale collezione archeologica al Museo Civico di Rovereto.
Potrete vedere così 1120 monete greche d’argento e di bronzo, pinakes, vasi e terrecotte provenienti dalle aree della Magna Grecia da lui indagate. Un piccolo tesoro archeologico che ho molto apprezzato di vedere in terra trentina, che testimonia la grandezza di Paolo Orsi “uomo”, e non solo archeologo!
Informazioni utili per la visita del Museo Civico di Rovereto
Orari
Le sedi espositive del Museo di Scienze e Archeologia, nel Borgo Santa Caterina e il Museo della Città, ubicato in Via Calcinari, propongono un biglietto unitario per visitare entrambe le strutture. Anche gli orari di visita sono i medesimi. Sono quelli che sotto vi riporto.
- Giornata di chiusura: Lunedì
- Aperture dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00
- Giornate di chiusura nel corso dell’anno: 1 gennaio, 5 agosto, 1 novembre, 25 dicembre
Tariffe Biglietto unico Museo di Scienze e Archeologia e Museo della Città a Rovereto
- Biglietto Adulti intero – € 7,00
- Biglietto ridotto per over 65enni e enti convenzionati (da verificare sul sito ufficiale del Museo) – € 5,00
- Biglietto Family (due adulti con almeno un/a figlio/a)- € 10,00
- Gratuità per giovani sino ai 19 anni, studenti universitari fino ai 24 anni, disabili con eventuale accompagnatore, possessori della Trentino Guest Card e del Museum Pass Trentino, docenti accompagnatori, giornalisti iscritti all’albo, professionisti del settore Beni e Attività Culturali, soci ICOM, e altri.
- Tariffa unica per visite guidate alle mostre, comprendente l’ingresso alla sede museale che ospita la mostra- € 7,00
Biglietti da fare anche online
Contatti per ulteriori informazioni
Recapito telefonico: 0464 452800
E mail: museo@fondazionemcr.it
Itinerario di Visita a Rovereto:
Dal Museo della Città verso il torrente Leno
Facendo un giro intorno a Palazzo Sichardt, colpiscono le sculture disseminate nei curati giardini alle sue spalle. Prima di continuare nella passeggiata che vi porterà verso il complesso di Colle Masotti, vi consiglio di soffermarvi ad ammirare le belle architetture dei Palazzi di questa parte della città.
Fra tutti, spiccano per raffinatezza, il Quattrocentesco Palazzo Pretorio, oggi sede del Comune di Rovereto e l’attiguo Palazzo Sbardellati, di proprietà privata. Fra i due edifici storici, nella laterale Via Bertolini, risalta per la la bellezza della sua struttura architettonica, il ponte di collegamento fra di essi, ideato da Sezanne nel 1920.
Cosa vedere a Rovereto: Il ponte Forbato sul
Torrente Leno e la Casa dei Turchi
Ciò che attrae l’attenzione in questa parte della città, è il rumore del vicino Torrente Leno. Oggi lo si può attraversare da diversi scenografici ponti e ponticelli, ma un tempo, il Ponte Forbato, rappresentava l’unico attraversamento sul corso d’acqua.
L’esistenza di questo Ponte pare risalga al periodo romano, anche se le prime testimonianze documentate si hanno solo nel basso Medioevo. Distrutto da una piena a fine XVIII secolo, venne ricostruito nel 1840, ad opera dell’ingegnere Antonio Gilisenti.
Il Torrente Leno oggi accompagna i cittadini roveretani e i turisti, in splendide passeggiate a piedi o in bicicletta.
Amo molto passeggiare lungo le sponde di fiumi e torrenti e qui, a Rovereto, il Leno sa come affascinare! Il corso d’acqua, movimentato da cascatelle e da antiche briglie, rivela il suo utilizzo per generare energia elettrica, mentre le alte case che si affacciano direttamente sul greto, impreziosiscono il paesaggio urbano.
In questa passeggiata, l’edificio che più di ogni altro attrae ed incuriosisce, è la Casa dei Turchi. Per un attimo guardandola, vi sembrerà di essere in Oriente! La sua fattura orientaleggiante, infatti, fa pensare per un attimo di essere nel quartiere di Balat, a Istanbul, o nel quartiere Ottomano di Chania, sull’isola di Creta.
La Casa dei Turchi è stata costruita intorno al 1620. Alcuni sostengono che appartenesse ad un ricco commerciante di seta turco stabilitosi a Rovereto. Le verande con le cortine in legno traforato ed intagliato, proteggevano da sguardi indiscreti le donne che vi abitavano al suo interno.
Il pregiato edificio, oggi, è stato ristrutturato da un privato, che ne ha realizzato un B&B.
Cosa vedere a Rovereto e dintorni:
Il Complesso Industriale di Colle Masotti
Visitando Rovereto, vi sarete accorti di come e quanto lo sviluppo della lavorazione e il commercio della seta abbiano reso ricca, culturalmente e socialmente, questa città trentina.
Per coloro che, come me, sono curiosi e “avidi di conoscere” questa parte della storia urbana, la cosa migliore da fare è partecipare al trekking urbano che vi porterà a scoprire i segni storici e tangibili di queste attività imprenditoriali.
Anche se ad oggi sono cambiate le tecnologie, l’affascinante mondo del filato della seta, ha mantenuto fermi i principi cardine su cui poggia la sua produzione.
Il bozzolo essiccato del Bombyx mori, composto da un lungo filo (tra i 300 e i 900 metri), va sottoposto alla trattura, ovvero, va immerso nell’acqua calda per dipanarne il filamento e liberare il capofilo.
Pensate che questo antichissimo procedimento, seconde alcune leggende, venne scoperto 3000 anni fa dall’imperatrice Xi Ling Shi. Un bozzolo, caduto casualmente in una tazza di tè caldo, dipanava il suo filo pregiato
Nella successiva fase di torcitura invece, il filo di seta greggia in matasse, viene torto per aumentarne la resistenza e la lucentezza.
Vale quindi davvero la pena visitare il vecchio complesso industriale di Colle- Masotti perché ad oggi, è anche l’unico che possa fornire un quadro dettagliato di come fosse organizzato il ciclo produttivo di un setificio.
Nel complesso imprenditoriale della famiglia Colle, tutto il ciclo di lavorazione girava intorno ad un ampio cortile centrale, costituito originariamente dalla filanda e dalla casa familiare che fungeva da residenza, casa commerciale e magazzino. L’acqua della cinquecentesca Roggia Paiari, scorreva – e scorre ancora – al piano interrato dell’edificio, che accoglieva il filatoio.
L’intero filatoio, era costituito da 3 alberi, 30 valichi, 2.160 fusi da filato e 1.080 fusi da torto. Ogni piano ospitava dai due ai tre anelli di lavorazione. Al suo interno vi lavoravano 12 uomini e 36 donne.
Per comprendere appieno come fosse organizzata al tempo questa struttura, guardate le foto dei pannelli esplicativi posti all’interno del filatoio di Colle-Masotti.
Quello che oggi possiamo ammirare dell’antica struttura industriale, sono le architetture esterne, la roggia al piano seminterrato e una parte del solaio, con travi a vista.
Per farvi concretamente un’idea di come fosse il Filatoio di Colle Masotti, vi consiglio di visitare anche il filatoio di Piazzo, ubicato nella vicina Villa Lagarina. Avrete così modo di osservare la gabbia girevole posta sulla sommità dell’albero.
Il Filatoio di Colle Masotti è visitabile nell’ambito delle visite guidate organizzate a cura della Fondazione Museo Civico di Rovereto, in collaborazione con Apt Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo.
Su richiesta, e per gruppi di almeno 18 persone, il trekking urbano può essere organizzato anche in giornate diverse, in lingua italiana, inglese o tedesca.
Al momento risultano calendarizzate le seguenti giornate di visita:
- 28 ottobre
- 25 novembre
- 23 dicembre
Punto di ritrovo: Museo della Città, via Calcinari, 18 a Rovereto, alle ore 10.00 e nelle giornate previste per la visita guidata.
La prenotazione deve essere effettuata entro le ore 17.00 del giorno precedente, al seguente link
Costo del trekking urbano con guida
- Adulti: € 7
- Ridotto: € 4 per i possessori di Museum Pass, Trentino Guest Card (massimo 6 adulti con Trentino Guest Card per esperienza), bambini 6-17 anni.
Bambini fino ai 5 anni: gratis
I partecipanti alla visita guidata, avranno diritto ad un ingresso ridotto ai musei della città, da fruire nella stessa giornata.
Cosa vedere a Rovereto: Visitare
la Casa d’Arte Futurista Depero
Dopo aver passeggiato sul “Lungo Leno” e prima di visitare Casa d’Arte Futurista Depero, dedicate qualche istante alla scoperta della bella e luminosa Piazza del Grano, oggi Piazza Malfatti. Una scenografica piazza con due porte merlate, che la collegano al vicolo di via Portici. Fra cappelle gentilizie e baretti all’aperto, nella piazza spicca il bel Palazzo Pizzini.
Ma è ora di visitare la Casa d’Arte Futurista Depero e scoprire questo ecclettico e poliedrico artista di Rovereto.
La sede espositiva della Casa d’Arte Futurista Depero, sede staccata del Mart dal 1989, è posta all’interno di un antico palazzo di tre piani restaurato, in precedenza adibito ad ospizio e poi a Banco dei Pegni.
Nato su progetto dello stesso artista roveretano, il Museo sfrutta gli spazi messi a disposizione dal Comune di Rovereto sulla base di una Convenzione siglata fra le parti nel 1957. In cambio, Depero si impegnò a lasciare alla comunità un fondo composto da circa 3.000 oggetti e una ricchissima biblioteca.
La Casa d’Arte venne inaugurata nel 1959, quasi a ridosso della sua morte, avvenuta nel 1960. Negli anni successivi, la gestione della Casa d’Arte e il progetto del suo completamento, vennero portati avanti dalla moglie, Rosetta.
Un lungo lavoro di ristrutturazione e restauro, l’ultimo dei quali è terminato nel 2009, ci ha restituito la piena fruizione della Casa d’Arte Futurista Depero, insieme al messaggio artistico e allo spirito innovativo del grande artista. Sempre attuale.
Ne volete un esempio pratico?
Pensate ai manifesti coloratissimi e ai bozzetti in bianco e nero realizzati per la Campari da Depero: Arte e Comunicazione allo stato puro!
E poi: lo sapevate che la forma della stessa bottiglia del Bitter Campari Soda, è una creazione di questo artista?
Qualche notizia in più su Fortunato Depero
Depero è stato uno dei più alti rappresentanti del movimento Futurista. Aderì con Giacomo Balla, alla sottoscrizione del “Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo”, documento in cui venne dichiarato l’intento di estendere l’estetica futurista ad ogni campo della vita quotidianità. Ecco alcune loro significative parole:
“Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile.”
Cosa vedere a Rovereto: Guida in pillole
alla visita della Casa D’Arte Futurista Depero.
Difficile descrivere “solo” in un paragrafo ciò che la “Casa d’Arte Futurista Depero”, racchiude.
Cercherò di farvela scoprire attraverso alcuni dei suoi elementi più significativi. Uno spunto in più per visitarla voi stessi!
L’esposizione si sviluppa su tre livelli, di cui il primo è il Piano zero, il piano terra.
Al primo livello, troverete le basi di ciò che ha significato per Fortunato Depero “fare Arte futurista Applicata”. Dipinti, sculture o di pubblicità.
“Diabolicus” è un suo autoritratto dove, con “ironia mefistofelica”, si ritrae come montanaro e viaggiatore. Una sintesi del suo modo di intendere la vita e l’arte, fatta di sperimentazione e mescolanza di esperienze.
Perchè Depero è stato un artista a tutto tondo, che è andato oltre il “Futurismo”, sviluppando prima di altri il concetto di arte nella quotidianità. Arte negli arredi, nella tipografia, nella pubblicità, nel teatro, nella realizzazione di campagne pubblicitarie, arazzi o scenografie.
Sempre al piano terra, potrete ammirare le sezioni dedicate a:
Eco della Stampa – Con il “Libro imbullonato”,
Auto-réclame – Qui potrete ammirare le copertine e i bozzetti realizzati durante il suo soggiorno a New York. Cover per le celebri riviste Vanity Fair” e “Vogue”, oltre a quella realizzata per il grande magazzino Macy’s, “Sparks”. Sempre al periodo newyorkese appartengono le grafiche che pubblicizzano la “Depero’s Futuristic-House”, il tentativo dell’artista di trovare uno spazio nella grande città americana.
Rovereto – È la Sala in cui Depero rappresenta diversi aspetti della sua città natale e del Trentino. Al suo interno si possono ammirare fra gli altri, i busti dell’artista e della moglie, ma anche i pannelli pubblicitari della Komarek o quelli della Società Agricoltori della Vallagarina.
Ma c’è un altro aspetto di Fortunato Depero che sicuramente vi farà piacere scoprire. Oltre ad essere stato antesignano di quelle tecniche che oggi vanno sotto il nome di Graphic Design, designer di interni e esperto di marketing pubblicitario (al tempo si definivano “Arti Applicate!”), Depero fu un grande viaggiatore. Da ciascuno dei suoi viaggi, trasse ispirazione per la sua arte, anche grazie al confronto e alla collaborazione con altri suoi pari.
Roma, Capri, Parigi, New York, Milano per citarne alcune, ma anche il suo stesso Trentino e Rovereto. Alla Casa d’arte futurista potrete vedere anche alcuni dei suoi testi autografi, che oggi potremmo senza dubbio definire “Diari di Viaggio”.
- Proseguendo nella visita, al Primo Piano, potrete vedere, fra l’altro:
I mobili intarsiati in buxus – Sono pezzi di vero design, che restituiscono un senso di calore:
I 5 “arazzi” realizzati da Depero e dalla moglie Rosetta. Si tratta di vere e proprie tarsie coloratissime in panno di lana. Fra i più belli, “Il corteo della Gran Bambola”.
Le Marionette e le marionette dei Balli Plastici, questi ultimi realizzati per sostituire gli attori nel teatro deperiano. Troverete marionette ammiccanti anche nei personaggi dipinti, come in “Rotazione di ballerina e pappagalli”.
L’arte di Depero, a Rovereto, non la troverete solo in questa bella Casa D’Arte!
Grazie all’amore di questo artista per la sua città, potrete vedere e scoprire Rovereto attraverso gli occhi di Depero, seguendo il fil-rouge degli itinerari deperiani. Scoprendo le opere d’arte disseminate fra le vie della città, ad esempio!
Troverete i dettagli dell’itinerario scaricando qui la mappa in pdf, realizzata dall’Istituto Depero in collaborazione con MART e Apt.
Informazioni utili alla visita della Casa d’Arte
Futurista Depero a Rovereto
Orari di visita:
- Dal Martedì alla Domenica – dalle ore 10.00 alle ore 18.00;
- Chiuso nei Lunedì non festivi
Costi dei biglietti – Per chi acquista i biglietti online, ai prezzi sotto riportati sarà aggiunto 1 euro di prevendita.
- Biglietto Adulti Intero – 7 €
- Giovani dai 15 ai 26 anni, Over 65enni, Convenzionati ridotto, Gruppi, Possessori Euregio, FamilyPass, Possessori Euregio 2Plus Ticket – 4 €
- Biglietto famiglia – 14 €
- Biglietto unico tre sedi (Mart Rovereto + Casa Depero + Civica Trento): Intero 15 €, Ridotto 10 €
Ingresso Gratuito per:
• Mart Membership
• Minori di 15 anni
• Scolaresche e insegnanti accompagnatori
• Disabili con un accompagnatore
• Professionisti
• Convenzionati gratuito
• Ogni prima domenica del mese da ottobre a marzo
Contatti
- Casa d’Arte Futurista Depero – Via Portici, 38 – Rovereto (TN)
- Recapito telefonico -0464 480273
- E Mail – info@mart.tn.it
- Ubicazione su mappa
- Sito ufficiale (MART)
Cosa vedere e fare a Rovereto:
Assistere ad uno spettacolo al Teatro Zandonai
Non so se capita la stessa cosa anche a voi, ma quando entro in un Teatro, sento la medesima emozione che si prova entrando in una chiesa. Ma d’altro canto, i teatri, come i musei, non sono da sempre “Templi dell’Arte”?
Anche Rovereto ha il suo splendido teatro comunale, intitolato a “Zandonai” dal 1924, a ricordo di uno dei più importanti compositori trentini, Riccardo Zandonai.
La sua struttura architettonica venne realizzata nel 1782, su progetto dell’architetto Filippo Maccari. Inaugurato nel 1784. con la messa in scena dell’opera buffa “Giannina e Bernardone”, di Domenico Cimarosa, il Teatro Zandonai, vanta anche il primato di essere il più antico teatro del Trentino. Ampliato e restaurato più volte, oggi potrete ammirare lo splendore dei suoi interni e la sua bella facciata, che si affaccia su Corso Bettini.
Al suo interno, ho avuto l’opportunità di assistere alla prima nazionale dello spettacolo di danza contemporanea “Firmamento“, ospite di Oriente Occidente Dance Festival. Una splendida coreografia, realizzata da Marcos Morau e dalla compagnia catalana La Veronal, di cui Morau è, nel contempo, direttore artistico e coreografo.
Firmamento è il racconto, in danza contemporanea, di un viaggio nell’adolescenza e nel mondo onirico dei protagonisti, che riecheggiano alla fine, dei valori e dilemmi universali, attraverso i testi di Carmina S. Belda e Pablo Gisbert. Un mondo fantastico, in cui l’adolescenza non va vista solo come età anagrafica, perchè abbraccia coloro che tali rimangono, con la creatività e la fantasia.
Grande la preparazione tecnica e la carica emozionale trasmessa dai danzatori al pubblico. Intenso e stroboscopico lo spettacolo e le coreografie. Uno spettacolo per tutti, denso e interessante, capace di far riflettere. Perchè la danza può e deve suscitare in ciascuno, un’emozione: la propria emozione …
“Siete i figli sopravvissuti dei grandi movimenti migratori, dei cambiamenti climatici, delle siccità, delle carestie e delle pandemie. Siete i figli sopravvissuti del totalitarismo, delle dittature e dei massacri. Ma siete anche gli eredi dei progressi tecnologici, dell’agricoltura, dell’architettura, della filosofia, dell’arte”.
Cosa dire di più? Non risiedono anche in questo, la sottile e intrigante sfida lanciata da Morau e dallo stesso Oriente Occidente Dance Festival?
Cosa vedere a Rovereto: Visitare il MART
– Museo di Arte Moderna e Contemporanea
di Rovereto e Trento
Non è la prima volta che visito il MART – il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Ubicato nel centro storico della Città della Quercia,, questa struttura è un vero è proprio “polo culturale” di eccellenza che, insieme al Palazzo delle Albere a Trento (la struttura a lato del MUSE, il museo di Scienze Naturali di Trento) e la Casa Museo Depero rappresenta una delle punte di diamante, in Italia, per le arti moderne e contemporanee.
Avete letto giusto, non ho sbagliato scrivendo collezioni permanenti “a rotazione”! Sono infatti circa 20.000 le opere illustri che fanno parte della collezione permanente del MART, che vengono esposte non tutte in una volta, ma cadenzate nel tempo, a rotazione.
Ma è la stessa struttura architettonica del MART ad essere un’opera d’arte. Progettato dall’archistar ticinese Mario Botta, con il supporto dell’ ing. Giulio Andreolli, la struttura si pone in modo armonico ed attento con il contesto territoriale e culturale che lo avvolge
Inaugurato nel 2002, lo trovate in Corso Bettini, con un accesso “scenografico”, creato fra i settecenteschi Palazzo Alberti e Palazzo dell’Annona.
Cuore ideale e punto di incontro del MART, è la sua grande piazza circolare, coperta da volta trasparente realizzata in acciaio e vetro, sostenuta da 19 capriate, per una superficie complessiva di circa di 1300 mq. di sviluppo.
Uno spazio luminoso intorno al quale sono organizzati gli ingressi al museo, alla Caffetteria e agli altri spazi culturali.
Non solo una Piazza, ma anche uno “spazio teatrale” che accoglie vari eventi di respiro internazionale, che la scorsa estate ha accolto diversi spettacoli dell’Associazione “Oriente Occidente. Incontro di Culture”. Ma anche a queste attività troverete il giusto approfondimento in questo stesso articolo.
Qui, infatti, è stato messo in scena dal “Teatro dei Venti” il magnifico spettacolo Moby Dick, già oggetto di riconoscimenti con il Premio UBU 2019, per il miglior allestimento scenico, oltre a quello della critica internazionale, con il Premio Rete Critica 2019.
Informazioni utili per visitare il Mart di Rovereto:
Orari e costi di Ingresso al Museo di Arte Moderna e
Contemporanea di Rovereto e Trento
Orari di apertura del MART
- Dal martedì alla domenica, aperto dalle ore 10.00 alle ore 18.00;
- Il venerdì aperto dalle ore 10.00 alle ore 21.00
- Lunedì giornata di chiusura
Costi dei Biglietti di Ingresso al MART
- Adulti intero – € 15,00
Ospiti convenzionati ridotto – € 10,00
Ridotto per giovani dai 15 ai 26 anni, convenzionati, gruppi min 15 e max 30 persone, over 65 – € 10,00
Ragazzi e bambini sino a 14 anni, Amici del Museo e scolaresche – Gratuito
Il Biglietto di ingresso è compreso nel Museum Pass in vendita on line al costo di € 22,00
Biglietto famiglia – € 22,00
Biglietto cumulativo 3 sedi (Mart, Casa d’Arte Futurista Depero, Galleria Civica Trento) – intero € 15,00 e ridotto € 10,00
Le visite guidate sono su prenotazione. Per prenotare telefonare al numero verde 800 397 760. Il costo è di € 2.00 + il biglietto d’ingresso
laboratori per famiglie € 5 a bambino - Da sabato 17 giugno 2023 a domenica 29 ottobre, Villa Lagarina e il MART di Rovereto hanno proposto “La bella estate del Mart”
Sicuramente sarà riproposta il prossimo anno e quindi, stay tuned!
- Il 29 ottobre e 26 novembre 2023, 28 gennaio e 25 febbraio 2024, il MART propone l’ingresso alle sue strutture di 10€ a famiglia (massimo 2 adulti over 26). L’opportunità è definita W La Domenica.
Le altre mostre temporanee che potrete vedere al
MART di Rovereto prossimamente
- Da domenica 16 luglio 2023 a domenica 05 novembre, il MART di Rovereto propone la Mostra Insomnia, esposizione di opere e dipinti di Leonor Fini Fabrizio Clerici.
- Da giovedì 26 ottobre 2023 a domenica 03 marzo 2024, potrete vedere, fra le altre cose, la Mostra del Collezionista Gian Enzo Sperone L’uomo senza qualità. Si tratta di ben 400 opere della sua collezione privata.
- Stefano di Stasio. Da genti e paesi lontani: Dal 16 luglio al 5 novembre 2023
- Aurelio Bulzatti. Il tempo sospeso: Dal 16 luglio – 5 novembre 2023
- Mario Reviglione. L’amorosa inquietudine | 16 luglio – 5 novembre 2023
- Focus | Alcide Ticò. Un ritorno | 16 luglio – 22 ottobre 2023
- Focus di Gaetano Pesce. Il Ponte sullo stretto di Messina – Dal 23 settembre al 12 novembre 2023
Cosa vedere e fare a Rovereto:
“Oriente Occidente – Incontro di Culture”.
Di cosa si tratta e cosa propone
Durante il mio giro a Rovereto, ho infatti avuto modo di assistere ad alcuni degli eventi organizzati da Oriente Occidente, nell’ambito dell’annuale Dance Festival, rimanendone profondamente entusiasta. Di grande spessore artistico, fra altre cose, la performance di danza moderna “Moby Dick“ nella Piazza del MART, proposta della Compagnia “Teatro dei Venti” e lo splendido spettacolo ” Firmamento” di Marcos Morau con la compagnia spagnola La Veronal, al Teatro Zandonai.
Perché vi scrivo ora di eventi già svoltisi?
- Perché dal 2 al 10 settembre 2023, gli 8 giorni di questo 43esimo Festival, hanno ricompreso 40 eventi, coinvolto 211 artisti e artiste provenienti da 16 diverse nazioni, sotto l’incalzante payoff “il tempo di muoversi è adesso.”
- Perché Oriente Occidente Dance Festival è una delle più importanti rassegne di danza contemporanea italiana. Quindi, può essere un valido promemoria ad assistervi nelle prossima stagione 2024.
- Perché questa rassegna di Danza è aperta “a più pubblici”, come dimostrato dalla traduzione LIS in contemporanea sul palco di Moby Dick, o il touch tour della scena, la visita tattile per persone cieche e ipovedenti, ideata per gli spettacoli Firmamento e Strong Born di Kàt Valastur.
- Perché l’Associazione Culturale Oriente Occidente, è un contenitore creativo di Eventi, Progetti e Reti, che non termina con il Dance Festival, ma è presente sul territorio durante tutto l’anno.
- Perché avvicinarsi all’arte, alla danza, vuol dire parlare, leggere e trasmettere emozioni con un linguaggio universale, senza frontiere. Qualcosa che avvicina alla Pace e a quell’incontro di culture, di cui davvero abbiamo una grande necessità, ora più che mai. Non credete anche voi?
Cosa vedere a Rovereto e dintorni:
La “Campana della Pace (e dei Caduti) “
Una visita da non perdere anche per il suo elevato valore simbolico, è quella alla Campana dei Caduti, sul Colle Miravalle, sopra Rovereto.
Voluta dal sacerdote roveretano don Antonio Rossaro, la Campana dei Caduti, chiamata anche Maria Dolens o Campana della Pace, venne realizzata fondendo il bronzo dei cannoni utilizzati dai paesi partecipanti alla Grande Guerra.
Un simbolo di pace, solidarietà e fratellanza che ha riunito intorno a sè e al ricordo dei Caduti, 101 Nazioni, rappresentate dalle bandiere che garriscono al vento lungo il Viale delle Bandiere. Un’aspirazione di Pace universale che ha trovato l’alto riconoscimento, nel 2006, di “Rovereto Città della Pace”.
La Campana Maria Dolens, con i suoi 226.39 quintali di peso è la più grande campana al mondo che suoni a distesa.
Dove si trova la Campana dei Caduti a Rovereto
Dal centro di Rovereto è possibile raggiungere in auto la Campana dei Caduti in una decina di minuti, percorrendo circa 5 km lungo la SP89. In alternativa è possibile arrivare in bus oppure a piedi.
In quest’ultimo caso, dovrete seguire le indicazioni sui cartelli marroni, che vi indicheranno la strada per l’Ossario di Castel Dante prima e per la Campana dei Caduti poi.
Informazioni utili per visitare la Campana dei Caduti a Rovereto
Il Biglietto di ingresso al complesso della Campana dei Caduti è ricompreso nel Museum Pass. Nel costo del biglietto di ingresso alla Campana dei Caduti sono ricomprese le visite alla Mostra permanente “Il mondo alla Campana”, al Tunnel della Memoria e, ovviamente, all’area della Campana e al viale delle Bandiere.
Orari di ingresso
- Da novembre a febbraio: 9.00 – 16.30
- Marzo e ottobre: 9.00 – 18.00
- Da aprile a settembre: 9.00 – 19.00
- Pasqua e Pasquetta aperto
Se volete ascoltare i cento rintocchi della Campana risuonare nella vallata, dovete trovarvi in loco alle ore 21.30 quando c’è l’ora legale, oppure alle ore 20.30 con l’ora solare, o ancora, la domenica alle ore 12.00. Tenete d’occhio le temperature, perché quando il termometro sfiora i 0°C, per evitare il danneggiamento della Campana open-air, questa non viene fatta suonare.
Costi dell’ingresso
- Intero € 4,00
- Ragazzi dai 6 ai 17 anni € 2,00
- Bambini fino a 6 anni gratuito
- Gruppi superiori alle 20 persone € 3,00
Contatti
- Fondazione Opera Campana dei Caduti Colle di Miravalle
- Recapito telefonico +39 0464 434412
- E Mail: info@fondazioneoperacampana.it
- Sito Ufficiale
Cosa vedere a Rovereto e dintorni:
Visitare Villa Lagarina
Villa Lagarina è un borgo posto nei dintorni di Rovereto, ubicato sulla sponda destra del fiume Adige.
Una splendida scoperta alla quale ho dedicato un’intera giornata di visita ed un articolo intero, dove potrete anche voi scoprire su “Cosa vedere e fare a Villa Lagarina“. Ad esso vi rimando per tutti gli approfondimenti dedicati, ricordandovi però le attrazioni principali da non perdere:
- Il Parco Guerrieri – Gonzaga;
- La Cattedrale di Santa Maria Assunta, con l’affascinante cappella di San Ruperto;
- Il Palazzo Libera che accoglie una sezione staccata del Museo Diocesano Tridentino e lo completa;
- Il Filatoio di Piazzo;
- Il Lago di Cei.
Visitare Rovereto e dintorni:
Dove si trova Villa Lagarina e come arrivare
Se siete già a Rovereto, potete raggiungere facilmente Villa Lagarina in auto, in bus o con la bici.
Sono infatti solamente 4 i chilometri che separano Rovereto da questo splendido borgo, e circa 7 i minuti d’auto per raggiungerla tramite la strada statale 12.
Qui invece trovate il percorso in auto da Milano a Villa Lagarina
Villa Lagarina è raggiungibile anche con i bus della rete Trentino trasporti (Bus 2, 3 e 4)
Per gli amanti dei percorsi in bici, segnalo infine che Villa Lagarina è ben collegata con la rete delle piste ciclabili Valle dell’Adige
Cosa vedere e fare a Rovereto e
dintorni nel periodo di Natale
A Rovereto e dintorni c’è sempre un motivo per andare o per tornare!
Nel periodo che va da fine novembre all’Epifania, tutta l’area si accende con la magia dei colori e dei profumi dei Natali della Vallagarina!
Un’occasione unica per visitare i Mercatini di Natale a Rovereto e in tutta la Vallagarina, ma anche per assistere ad eventi che esaltano queste magiche atmosfere!
Mercatini ed Eventi Natalizi a Rovereto e in Vallagarina
Rovereto, Cosa vedere e fare a Natale
I Mercatini di Natale 2023 a Rovereto saranno inaugurati il 24 Novembre 2023 alle ore 17.00 e rimarranno aperti sino al 07 Gennaio 2024.
Questi gli orari di apertura:
- Dal lunedì al giovedì dalle 11.00 alle 19.30, dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00 (l’area enogastronomica rimarrà aperta sino alle ore 20.30)
- Giorno 25 dicembre: chiuso
- Sabato 31 dicembre – dalle 10.00 alle 17.00
- Domenica 1° gennaio – dalle 12.00 alle 19.00
Fra le cose che potrete fare e vedere nel corso di questo Natale a Rovereto, vi segnalo:
- Visitare il villaggio natalizio dei bambini nel parco Giacomelli,
- Fare una bella pattinata sulla pista del ghiaccio in corso Rosmini,
- Partecipare all’evento Sorsi di Natale, nel cortile urbano di Via Roma a Rovereto (dal 24 novembre al 7 gennaio). Si tratta di una tensostruttura a forma di bolla, per l’appunto, all’interno della quale, in un ambiente vivace e riscaldato, sarà possibile degustare i migliori vini della Vallagarina.
- Imperdibile l’appuntamento con il “Natale d’arte a Rovereto” da trascorre visitando le nuove esposizioni al MART.
Gli altri “Natali” da vedere nei dintorni di Rovereto
Natale Barocco nel Centro storico di Ala: dal 25-11-2023 al 24-12-2023.
- Ingresso libero, con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00, fino alle 20.30 per i prodotti eno-gastronomici
Natale al Castello di Avio: dal 25-11-2023 al 17-12-2023
- Sarà aperto pe 4 weekend e nel giorno dell’Immacolata
Natale dei Presepi monumentali a Nomi: dal 08-12-2023 al 07-01-2024
- I presepi saranno visitabili dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 18.30, la domenica dalle 10.00 alle 18.30 (escluso il giorno di Natale). Il 26 dicembre saranno aperti dalle 10.00 alle 18.00
Presepi saranno allestiti anche ad Avio, Besenello, Calliano, Nogaredo, Pomarolo, Ronzo-Chienis, Terragnolo, Trambileno e Vallarsa, dal 24 Novembre 2023 al 07 Gennaio 2024.
Cosa vedere a Rovereto e dintorni:
Informazioni utili e Mappe da scaricare
Qui di seguito troverete dei supporti pratici utili alla visita di Rovereto e dintorni.
- La Mappa della città in pdf da scaricare;
- La Mappa in pdf della Vallagarina da scaricare;
- Dépliant in pdf dei Musei di Rovereto e dintorni;
- Attività dedicati alle famiglie con bambini sino a febbraio 2024-
Cosa vedere e fare a Rovereto e dintorni:
Dove alloggiare e mangiare
Per una buona riuscita di una vacanza o di un weekend, a Rovereto come in ogni altra parte del mondo, oltre ad organizzare al meglio l’itinerario fra le cose da vedere e da fare, un ruolo importantissimo è svolto anche dalla scelta dall’hotel dove soggiornare e dai luoghi dove mangiare.
Il Trentino e Rovereto in particolare, offrono una pluralità di scelte, in questi ambiti, vuoi per la tradizionale ospitalità, vuoi per la qualità dell’offerta enogastronomica dell’intero territorio.
Da qui, il mio suggerimento, non può che concentrarsi su ciò che ho direttamente testato a Rovereto e dintorni. In alcuni casi, se la stagione ve lo consente, la cosa più bella è scegliere anche delle “Esperienze enogastronomiche” all’aperto, per unire all’esplorazione del territorio, quella del mondo del cibo tipico e delle realtà locali.
Visitare Rovereto: Dove Dormire
Omonimia a parte con il nome della Città, l’Hotel Rovereto è un piccolo gioiello di charme, ubicato su Corso Rosmini. Ottima posizione che permette di muoversi nel centro storico di Rovereto e nei suoi dintorni, senza utilizzare l’auto (che potrete “dimenticare” nel posteggio gratuito della struttura).
I punti di forza principali, sono sicuramente l’ottimo rapporto prezzo/qualità dei servizi offerti e l’eleganza del suo design, uniti alla grande disponibilità e gentilezza del suo personale.
Un tre stelle con un “cuore di categoria superiore”, quindi, arredato con gusto, ricavato in un elegante palazzo nobiliare del 1889, completamente restaurato.
Ho molto apprezzato la curata gestione familiare dei proprietari, con un occhio attento alla sostenibilità e all’arte. Direi anzi che gli interni dell’Hotel Rovereto, sono essi stessi un’esposizione d’Arte, con particolari dell’arredo e Design. realizzati dall’artista Susanna Briata.
Tocchi di colore nei quadri, che paiono rivaleggiare con disegni orientali. Bottiglie, sculture e mobili ridati a nuova vita, che rendono piacevole trattenersi nei locali comuni, nelle luminose stanze e nelle sale dedicate alla prima colazione e al raffinato Ristorante “Novecento”.
Le stanze sono ampie e luminose, arredate con arredi che richiamano il design orientaleggiante di Susanna Briata e dotate di ogni confort. La camera dove ho soggiornato, poi, mi ha riservato una chicca: il balconcino angolare con possibilità di sedersi all’esterno, guardando la città!
Dolce dormire, ma anche fare la prima colazione a buffet, fra dolci e salati, frutta e succhi, nelle ampie sale dedicate. Ricca la scelta e molto varia ogni mattina e, se la giornata lo permette, c’è anche la possibilità di poter fare la colazione nella veranda esterna con giardino.
Location splendida e servizi al di sopra della categoria, che hanno incontrato ampiamente i miei gusti e quelli di Peter. Un’esperienza che mi sento di consigliare anche a tutti voi.
Contatti:
- Hotel Rovereto – Corso Rosmini, 82/D
- Recapito telefonico – (+39) 0464 435222. Rovereto (TN)
- E mail: info@hotelrovereto.it
- Sito web ufficiale
Visitare Rovereto: Cenare
all’Orto San Marco – Setàp
I ragazzi che hanno messo in piedi l’Orto San Marco – Setàp, hanno realizzato al suo interno anche un gelseto, mettendo a dimora 500 piante. Il progetto di gelsibachicoltura presentato dalla Startup (al suo interno sono presenti diverse realtà come l’associazione culturale H20+, l’azienda agricola biologica MangioTrentino e il Comune di Rovereto), in collaborazione con la Bio-Tech Università di Trento, prevede di utilizzare le proteine della seta in ambito biomedico.
Una bella scommessa che seguirò con grande attenzione!
Ho avuto modo di conoscerli di persona, scoprendone le attività messe in campo in ambito sociale ed educativo, nel corso della particolarissima “Cena in Gelseto – Jazzeto”
Una splendida serata nell’orto, immersi fra le note del jazz – proposto da Blue Naïf – e l’ottimo cibo, preparato da Amaranta BioBistrot e da Il Masetto.
Se siete in zona e volete scoprire quali eventi hanno organizzato in questo periodo, date uno sguardo a questo link, o scrivete via mail per informazioni a ciao@ortosanmarco.eu
In ogni caso, andateli a trovare, anche per curiosare fra i prodotti biologici prodotti nel loro orto! Meritano un plauso enorme!
Dove mangiare a Rovereto:
L’Osteria del Pettirosso.
L’Osteria del Pettirosso è ubicata nel centralissimo Corso Bettini, a pochi passi dal Teatro Zandonai e dalla sede del MART di Rovereto. Un ottimo indirizzo, sia per un aperitivo pre-spettacolo che per una rilassante cena. I piatti proposti, affondano le radici nella tradizione trentina, con una rilettura in chiave innovativa dallo chef del locale. Ottimi anche i vini. abbinati in modo sublime.
Fra le proposte presentate nel Menu, vi consiglio i cosiddetti “Canederli osteria del Pettirosso”. Hanno la particolarità di “cambiare ogni mese”. E così, il Canederlo del Mese di ottobre sarà tutto un programma: 𝑪𝒂𝒏𝒆𝒅𝒆𝒓𝒍𝒊 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒄𝒂𝒔𝒂 𝒂𝒊 𝒇𝒖𝒏𝒈𝒉𝒊 𝒆 𝒂𝒍 𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝑨𝒔𝒊𝒂𝒈𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒓𝒐𝒔𝒕𝒊𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒖𝒂𝒏𝒄𝒊𝒂𝒍𝒆”.
Ottima anche la carta delle tartare e la selezione di salumi e formaggi presentati!
Tutto da provare e gustare!
Contatti:
- Recapito telefonico: +39 0464 422463
- paolo@osteriadelpettirosso.it
- Sito web ufficiale
Dove mangiare nei dintorni di Rovereto:
La Casa del Vino della Vallagarina a Isera
Se di due altri locali, e cioè di Bontadì e dell’esperienza del picnic nel Parco Guerrieri- Gonzaga vi ho già scritto, rispettivamente in questo articolo e in quello dedicato alle cose da fare a Villa Lagarina, di seguito vi riporto le mie impressioni di un ultimo locale testato nei dintorni di Rovereto.
La Casa del Vino della Vallagarina è ubicata in Piazza S. Vincenzo a Isera. Facile da raggiungere dal centro di Rovereto (qui trovate il percorso consigliato da fare), è insieme un‘Enoteca-Ristorante-piccolo hotel di Charme, collocato in quello che un tempo era il seicentesco Palazzo de Probizer.
Il portale di accesso a Palazzo de Probizer, è preceduto da una bella fontana in pietra con una vasca di forma esagonale. Sulla sua facciata esterna spicca un bel balconcino di gusto barocco che rivela la sua storia di cinquecento anni. Il palazzo nobiliare, venne acquistato nel 1987 dal Comune di Isera, restaurato e, dal 1999, è la sede della “Casa del Vino della Vallagarina”, l’associazione di produttori vitivinicoli locali, costituitasi nel 1996.
Il Ristorante della Casa del Vino della Vallagarina, è un Bib Gourmand, un locale premiato dalla guida Michelin perché “offre una piacevole esperienza gastronomica con un menu completo a meno di 35 euro.”
Oltre al locale al chiuso, nella bella stagione, è piacevole pranzare sulla terrazza panoramica.
Il menù prevede piatti della tradizione trentina, ai quali vengono abbinati i migliori vini della Vallagarina e del Trentino. Ogni piatto rappresenta quindi un’esperienza unica e irripetibile. E le immagini non smentiscono ciò che scrivo. Da provare assolutamente: ve lo consiglio!
Contatti:
- Casa del Vino della Vallagarina – Piazza S.Vincenzo, 1 – 38060 Isera (TN)
- Recapito telefonico: 0464 486057
- E mail: info@casadelvino.info
Le CARD per visitare Rovereto e dintorni risparmiando:
Museum Pass Trento e Rovereto
La Card Museum Pass Trento e Rovereto, vi darà la possibilità di entrare gratuitamente nei musei e castelli convenzionati, oltre a 48 ore di accesso illimitato ai trasporti pubblici trentini.
- Il Museum Pass può essere acquistato online al costo di € 22,00 e ha una durata di 48 ore.
- La Trentino Guest Card invece, si ottiene prenotando un soggiorno in Trentino.
La Card deve essere poi attivata inserendo il codice che vi giungerà al momento della prenotazione dell’alloggio, attraverso “Mio Trentino App” versione Android o IPhone.
Dove si trova Rovereto su Google Maps
Come arrivare a Rovereto in auto, treno e bus
Rovereto dista da Milano circa 200 km. Il modo più veloce per raggiungere la città trentina è percorrere l’autostrada A4 fino a Verona e poi la l’autostrada del Brennero, la A22. il tempo di percorrenza medio è di circa due ore e mezza, ma questo dipende dal traffico.
- Come arrivare da Venezia a Rovereto in auto – 195 km da percorrere sulla A4 fino a Verona e poi A22;
- Come arrivare da Bologna a Rovereto in auto – Rovereto dista da Bologna 225 km. La via di collegamento più rapida è l’autostrada A22.
Visitare Rovereto e dintorni: Dove Parcheggiare
Le aree di sosta di Rovereto si suddividono per zone: rossa, gialla e arancio.
L’orario del parcheggio sulle aree a pagamento è compreso tra le 8.00 e le 19.30 di tutti i giorni feriali, con esclusione delle domeniche e delle festività.
Vi potrà tornare comodo scaricare il pdf della Mappa di Rovereto e dintorni, dove troverete riportati anche i parcheggi.
Vi siete lasciati affascinare da questo Borgo trentino? Visitare Rovereto e dintorni vi darà la possibilità di vedere cose e luoghi inaspettati, o partecipare ed eventi di grande interesse. Nel frattempo, se ciò che avete letto sin qui è stato di vostro gradimento, condividetelo sui vostri canali social!
⇒ L’articolo è stato scritto in collaborazione con VisitRovereto e Oriente Occidente, nell’ambito dell’educational di tre giorni dedicato alla visita di Rovereto e dintorni.
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- Fare un’escursione al Lago di Tovel in Val di Non
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- Visitare Castel Castel Tirolo e dintorni
- Visitare i Mercatini di Natale a Bolzano e in Alto Adige
- Visitare Castel Roncolo a Bolzano
- Visitare Castel Presule a Fiè allo Sciliar
- Fare una passeggiata ai 3 Castelli di Appiano
- Visitare i Giardini di Castel Trauttsmansdoff a Merano
- Scoprire cosa vedere nell’Abbazia di Novacella in Valle Isarco
- Scoprire cosa vedere a Castel Taufers a Campo di Tures in Valle Aurina
- Percorrere la Grande Strada delle Dolomiti fra Bolzano e Cortina d’Ampezzo
- Scoprire i due laghetti di Fiè allo Sciliar e i Borghi vicini
- Trascorrere un giorno al Lago di Braies e fare dei trekking fantastici nei suoi dintorni
- Visitare il Lumen Museum a Plan de Corones
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Al prossimo spunto di Viaggio by Mimì.
MART di Rovereto: Cosa vedere nel Museo di Arte Moderna e Contemporanea trentino
Villa Lagarina: Cosa vedere e fare nel Borgo Antico vicino Rovereto
16 comments
Siamo stati diverse volte a Rovereto, proprio perchè offre numerose esperienza e attività da fare assiema ai bambini. Ogni volta che facciamo tappa in città vediamo qualcosa di nuovo ma i mercatini di Natale rimangono l’esperienza più bella da fare in città.
Ciao Annalisa! Rovereto è una città poliedrica che offre tantissimo per tutti! Tornerò anche io, perchè ho ancora tante cose da vedere a Rovereto e dintorni
Non c’è niente da fare, il Trentino riserva tante sorprese e offre tantissime cose da vedere e da fare; e tu me le stai facendo scoprire un pezzetto alla volta!
Ciao Teresa! Tutto il Trentino sa sempre come stupire! Rovereto poi, saprà davvero incantarti
Anche a Rovereto, come nella vicina Trento, c’è una bella fontana dedicata al Dio dei Mari, che mi ricorda la celebre statua del Nettuno bolognese. Se torno in Trentino, ci faccio un salto di sicuro.
Ciao Libera! Merita di essere visitata a fondo Rovereto e dintorni
bellissima città che offre tantissime cose da vedere e non solo in centro. bellissimi anche i dintorni.
Hai perfettamente ragione Andrea: A Rovereto e dintorni ci sono mille cose da vedere e dafare!
Direi proprio che Rovereto è una tappa enogastronomica ma anche culturale da non perdere!! Mi hai già conquistata con 12 musei, 7 castelli e tantissimi palazzi storici da poter visitare, ci credo che non basta una giornata per esplorare tutto ciò che ha da offrire.
Proprio così Veronica! E non bastano nemmeno due giorni pieni, te lo dico per esperienza diretta! Sono così tante le cose da vedere e fare a Rovereto, che ci si può tornare tranquillamente più volte, senza timore di annoiarsi
Essendo così vicina a Bolzano ci capita spesso di andare in zona Rovereto ed è sempre una piacevole esperienza. L’ultima volta, in occasione dei Mercatini di Natale, abbiamo conosciuto una simpatica persona che, probabilmente perché ci ha preso in simpatia, ha voluto farci da guida turistica e ci ha fatto conoscere aspetti della città che non conoscevamo. E’ stata una bellissima ed inaspettata esperienza. Rovereto è una città assolutamente da visitare, anche più volte, viste le tante cose da vedere e da fare in zona.
Hai perfettamente ragione Claudia. A Rovereto e nei suoi dintorni vi sono così tante cose da vedere e da fare che non basterebbe un’intera settimana
Il Trentino stupisce sempre è così bello! Non sono mai stata a Rovereto ma ci sono così tante cose da vedere che sicuramente merita una visita. Complimenti per il tuo articolo davvero approfondito e completo come sempre del resto
Ti ringrazio davvero di cuore Arianna! Rovereto é un gioiellino tutto da visitare!
Sono stata a Rovereto solo una volta per visitare il Mart, pur avendolo così vicino a casa di mia nonna! Mi riprometto di tornarci e dedicargli molto tempo seguendo i tuoi meravigliosi consigli!
Ti ringrazio Martina! La visita di Rovereto e la scoperta di tutte le cose da vedere qui e nei dintorni, ha stupito anche me! Merita