Villa Lagarina è uno splendido antico borgo trentino ubicato sulla sponda destra del fiume Adige, vicino Rovereto Un piccolo scrigno prezioso, attraverso cui vivere l’esperienza della scoperta lenta di una storia antica, di raffinati palazzi nobiliari, di giardini, parchi, musei, luoghi sacri e splendidi panorami. Una scoperta inaspettata anche per me che mi “ha presa” e alla quale ho dedicato un’intera giornata di visita. Un Borgo antico e splendido, Villa Lagarina, con molte cose da vedere e fare e di cui vi lascio la traccia della mia esperienza attraverso questo articolo. Invitandovi a visitare questo gioiello della Vallagarina nei dintorni prossimi di Rovereto.
Villa Lagarina: Le Radici antiche di un Borgo Trentino
Visitare Villa Lagarina è come fare viaggio indietro nel tempo, visto che le prime testimonianze della sua effettiva esistenza risalgono all’età del ferro, fra il 900 e il 500 a.C., come dimostrano le fibbie rinvenute in una tomba. La prima testimonianza documentata dell’esistenza di questo Borgo, invece, risale al 1190, con riferimento alla sua Pieve e alla famiglia dei Castelbarco. Nel 1456 il territorio di Villa Lagarina passò alla casata dei Lodron, signori delle Giudicarie, legati ai principi vescovi di Trento e quindi, al Sacro Romano Impero di Germania prima e all’Impero austriaco poi.
La Casata dei Signori di Lodron mantenne il proprio potere su Villa Lagarina sino al 1750, per vedere cancellate definitivamente le prerogative feudali con l’arrivo dell’armata francese di Napoleone Bonaparte in Vallagarina, nel 1796.
Fra i tanti personaggi dei “Signori delle Giudicarie” va ricordato il principe vescovo Paride Lodron, Arciprete di Villa Lagarina e Principe vescovo di Salisburgo.
A lui si devono, fra le altre cose, la realizzazione nel 1626 di un primo “Filatoio”, in località Cornalé, ma anche l’edificazione, su commissione all’architetto e scultore Santino Solari (architetto di corte a Salisburgo), della cappella di San Ruperto, nella Pieve di Santa Maria Assunta.
Luoghi Imperdibili da visitare a
Villa Lagarina: Cosa vedere
Adoro “seminare” delle tracce di Storia, prima di andare alla scoperta degli attrattori culturali di un territorio. Visitando Villa Lagarina, vi accorgerete come possa essere di aiuto nell’organizzare il vostro itinerario di scoperta dei luoghi!
Oltre ad immergervi fra i vicoli e le vie del “Borgo Antico”, vi consiglio di visitare:
- Il Parco Guerrieri – Gonzaga;
- La Cattedrale di Santa Maria Assunta, con l’affascinante cappella di San Ruperto;
- Il Palazzo Libera che accoglie una sezione staccata del Museo Diocesano Tridentino e lo completa;
- Il Filatoio di Piazzo;
- Il Lago di Cei.
Cosa vedere e fare a Villa Lagarina:
1. Visitare il Parco Guerrieri – Gonzaga
Il “Palazzo De Moll”, conosciuto anche come Palazzo Guerrieri Gonzaga, è una magnifica residenza nobiliare fatta edificare, alla fine del XVIII secolo, dalla famiglia dai Festi di Ebenberg e Brauenfeld.
Passato alla famiglia dei Lodron, fu successivamente acquistato dal barone Sigismondo Moll nel 1806. E’ in questo stesso periodo che i giardini del Parco vengono ri-progettati da architetti austriaci, con un verdissimo prato all’inglese e rigogliosi giardini all’italiana, inclusa una limonaia, la più settentrionale d’Italia!
Per successione ereditaria, il Palazzo e l’annesso Parco passarono alla famiglia dei marchesi Guerrieri-Gonzaga di Palidano di Mantova, che ancora oggi vi dimorano.
Il Palazzo è visitabile solo in occasione di eventi particolari, ma l’esteso Parco-Giardino dei Guerrieri-Gonzaga, merita una visita ed una sosta prolungata.
E’ bello girovagare fra gli oltre tre ettari del Parco impreziosito da punti panoramici, montagnole, siepi, piante di alloro, roseti profumatissimi, alberi secolari, una ghiacciaia nella grotta, laghetti, cascatelle e opere d’arte. Si, perchè anche qui il MART di Rovereto fa “sentire” la sua condivisione artistica. Pensate che, al momento della mia visita al Parco Guerrieri-Gonzaga, ho avuto modo di poter ammirare:
- Opere di Pietro Weber, “I Guerrieri del Parco” – sculture totemiche da esterno in terracotta e ceramica che troverete ancora lì, sino al 29 ottobre p.v.
- La mostra temporanea personale dello scrittore e fotografo Carlos Solito, “Umanità, i volti nel tempo”, allestita nella Sala delle Botti (visitabile sino al 29 ottobre 2023).
Terminate queste esposizioni e mostre, occhio agli Eventi che qui vengono organizzati per il 2024!
Di grande effetto poi, la bella scultura “Il Paese in un tronco”, realizzata dallo scultore romano Andrea Gandini, che ha letteralmente intagliato in un tronco di liquidambar orientale, lo skyline di un Paese alpino.
I ricchi ambienti e gli ecosistemi riprodotti all’interno del Parco, riescono a coniugare in maniera elegante ed armoniosa gli aspetti naturalistici con quelli architettonici, facendo vivere a tutti i visitatori momenti di grande pace e serenità.
All’ombra di verdi ippocastani, platani, spaccasassi, abeti, pini, ginkgo biloba e tigli, è splendido rilassarsi mentre si ammira il piccolo edificio del Belvedere. Al suo interno sono presenti affreschi stilizzati ed un bel balconcino con vista-parco.
Poco più in là, un vialetto porta sino alla Cappella Funebre del barone Sigismondo de Moll e alla Fagianaia. Di grande effetto anche lo Chalet posto di fronte al laghetto e il monumentale platano alto circa 50 metri e con una circonferenza di oltre 6.
Volete un’idea in più per rendere indimenticabile la visita al meraviglioso Parco Guerrieri Gonzaga?
Dedicatevi del tempo e fate un pic-nic al suo interno. Non è possibile portarvi il pranzo al sacco ma, cosa che vi consiglio di fare, prenotate il cestino picnic gourmet al momento dell’acquisto dei biglietti. Sotto vi spiego meglio come fare. Io e Peter l’abbiamo provato e approvato alla grande! Ottimi i prodotti tipici inseriti nel cestino e, da golosona quale sono, ho gradito il gusto delicato del dolce cremoso alla vaniglia con gelatina di petali di rose.
Ricordate che la prenotazione deve essere fatta entro le ore 12,00 del giorno precedente la visita.
Informazioni utili per visitare il Parco Guerrieri – Gonzaga (2024)
Orari e prezzi per la visita
Il periodo di apertura del Parco, per il 2024, va dal 12 aprile al 27 ottobre.
Il Parco è aperto al pubblico con i seguenti orari:
- in tutto il periodo di apertura: dal venerdì alla domenica dalle ore 10:00 alle 18:30;
- Nei mesi di agosto e settembre é aperto dal mercoledì alla domenica, dalle ore 10:00 alle ore 18:30, con ultimo ingresso consentito alle ore 17:30.
Costi dei biglietti di ingresso:
- Adulti – 9€
- Biglietto Ridotto per iscritti a Grandi Giardini Italiani/ ADSI / Garden Club;, visitatori con biglietto del Museo Civico di Rovereto; possessori della Sipario D’oro Card; ragazzi dai 7 ai 17 anni, over 70 e gruppi di almeno 10 persone – 7€
- Residenti a Villa Lagarina e Nogaredo – 5€
- Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni e per accompagnatori disabili.
- Biglietto famiglia.
- 2 adulti + 2 ragazzi 22€
- 2 adulti + 1 ragazzo 18€
- 1 adulto + 1 ragazzo 12€
- Le visite guidate prevedono un supplemento a persona di 4€, e sono effettuate nelle giornate di sabato e domenica alle ore 11,00 e alle ore 15,30.
- Prenotazione del “Cestino pic-nic Gourmet” – Prezzo € 20
- Le prenotazioni possono essere effettuate direttamente online sul sito ufficiale del Parco. Nel caso vogliate fruire del Cestino pic-nic, le prenotazioni devono essere effettuate entro le ore 12 del giorno precedente la visita.
Contatti utili per richiedere ulteriori informazioni:
- Recapito Telefonico:+39 0464 351176
- Email: info@parcogg.it
- Indirizzo: Via Garibaldi, Villa Lagarina, TN
- Sito web ufficiale
Visitare Palazzo Libera
2. il Museo Diocesano Tridentino di Villa Lagarina
Poche centinaia di metri separano il Parco Guerrieri – Gonzaga dal bel palazzotto seicentesco di “Palazzo Libera”. Edificato per volere della famiglia roveretana Gasperini, passò nel XVIII secolo alla famiglia Madernini, che lo ricostruì in dopo un incendio appiccato dalle truppe francesi nel 1703.
Con l’estinzione del casato della famiglia Madernini, nel XIX secolo il palazzo passò alla proprietà della Famiglia Libera, commercianti ed imprenditori operanti nel settore serico.
Della Famiglia Libera, l’architetto Adalberto ne è stato il rappresentante più illustre. Aderente sin dagli albori al Gruppo 7, un sodalizio intorno all’architettura razionalista italiana, e fra i fondatori del MIAR, il Movimento Italiano per l’Architettura Razionale, progettò nel XX secolo parecchi importanti edifici pubblici.
Sua la scultura del 1927 “Madre”, che potrete vedere nel giardino di palazzo Libera, un monumento ai caduti di Villa Lagarina della Grande Guerra.
Palazzo Libera, oggi di proprietà del Comune, ospita la sede staccata del Museo Diocesano Tridentino. Al suo interno racchiude le opere d’arte e i beni liturgici, commissionati ad artisti e scultori dalla potente famiglia dei Lodron. Gran parte del grande patrimonio artistico che vedrete, proviene dalla chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta.
Una famiglia potente ed influente, quella dei Lodron che, fra le altre cose, avevano ottenuto la giurisdizione territoriale connessa con i castelli di Castellano e Castelnuovo nel 1456, e il giuspatronato sulla pieve di Villa Lagarina, dal 1561 fino al 1804.
Il percorso museale si articola fra il piano terra e i due piani sovrastanti, di cui il primo è anche il piano nobile di Palazzo Libera,
In una delle sale poste al primo piano, sono esposti ritratti raffiguranti alcuni membri della famiglia Lodron, fra i quali, non poteva ovviamente mancare quello di Paride Lodron, arcivescovo di Salisburgo, rappresentato a mezza figura.
Sempre al primo piano, è possibile ammirare paramenti e oggetti liturgici di alta oreficeria che i Lodron donarono alla chiesa di Santa Maria Assunta. Di raffinata fattura e degni di ammirazione, sono:
- La pianeta in velluto rosso del 1574;
- La coppia di dalmatiche in velluto;
- I raffinati arredi liturgici in pizzo;
- La preziosissima croce astile del 1519, realizzata dall’orafo Antonio Guerini;
- Il libro liturgico del 1592, con lo stemma di Antonio Lodron.
Al secondo piano dell’esposizione museale, ho potuto ammirare uno dei pezzi che, a mio parere, è davvero particolare e prezioso: l’armadio-archivio con lo stemma della casata, commissionato nel 1692 da Carlo Ferdinando Lodron a Giordano Issach. Aldilà della sua squisita e fine fattura, nei suoi 34 cassetti sono stati ritrovati documenti che ben testimoniano la vita a Villa Lagarina al tempo.
Molto interessanti anche i dipinti e l’acquaforte, dedicata allo spostamento delle reliquie dei Santi Ruperto e Virgilio nella Cattedrale di Salisburgo.
L’ultimo piano dell’esposizione museale, racchiude parati settecenteschi di inestimabile valore, fra i quali spicca il corredo completo in raso e taffetas, riccamente ricamato, quasi intarsiato, con motivi in oro, argento e sete colorate.
Ed è la seta, oltre ai casati, che ha fatto la ricchezza economica di questi territori. Ma questo lo potete toccare con mano sia a Piazzo che nella stessa Rovereto!
Informazioni utili per visitare il Museo Diocesano Tridentino di Villa Lagarina
Il Museo è aperto alle visite del pubblico tutti i mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 15.00 alle 18.00 e nelle giornate di sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00.
Per informazioni di dettaglio sulle eventuali visite guidate e i costi relativi, telefonate al recapito telefonico 0461 234419, o scrivete a info@mdtn.it
Cosa vedere a Villa Lagarina:
3. Visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta e
la Cappella di San Ruperto
Se sentite parlare di Villa Lagarina come della “piccola Salisburgo del Trentino”, questo si deve essenzialmente al grande mecenatismo del principe-arcivescovo di Salisburgo, Paride Lodron.
Fra i più imponenti lavori artistici commissionati dai Lodron in questo Borgo, si possono ascrivere il rifacimento della pieve romanico-gotica di Santa Maria Assunta e, al suo interno, la costruzione delle Cappella di San Ruperto, cappella funeraria dei genitori del presule, Nicolò e Dorotea Welsperg, intitolato al Santo Patrono di Salisburgo.
Un rifacimento “d’autore” si potrebbe dire, visto che Paride Ladron si avvalse dell’architetto Santino Solari, lo stesso che aveva già realizzato per lui la Cattedrale di Salisburgo. Si devono all’architetto Solari:
- I lavori di inversione dell’orientamento della chiesa, con il nuovo accesso ricavato nel medievale presbiterio,
- La trasformazione degli interni con la realizzazione di un’unica navata con una volta a botte, al posto delle tre preesistenti,
- La realizzazione di un esteso coro e di due sacrestie sovrapposte,
- Il rifacimento del fianco meridionale della chiesa con un portico e il collegamento tra cantoria e canonica.
Nei fatti, la risistemazione architettonica della Chiesa di Santa Maria Assunta, si protrasse sino alla fine del XIX° secolo, con la realizzazione di una facciata dal gusto neo-classico, opera dell’architetto Enrico Nordio.
Dei trascorsi medievali di questa costruzione, non ne rimasero che degli accenni, nel campanile che si innalza accanto all’edificio.
Lo stupore e la meraviglia però, iniziano nel varcare la soglia di Santa Maria Assunta!
Al suo interno è lo stile Barocco a trionfare, fra pregevoli “ricami di stucco” sulle pareti e la volta, marmi policromi, affreschi e i dipinti.
Lo splendido altare in marmo policromo, realizzato da Cristoforo e Sebastiano Benedetti, incornicia in modo superbo la pala dell’Assunta, dipinta fra il 1696 ed il 1700, dal pittore trentino Nicolò Dorigati .
Magnifico poi, l‘affresco che si può ammirare sulla volta del presbiterio. “Il Sogno di Giacobbe”, venne realizzato dall’artista Gaspare Antonio Baroni Cavalcabò.
Ma il vero gioiello barocco della Chiesa di Santa Maria Assunta, rimane la splendida Cappella di San Ruperto, di cui già vi ho fatto cenno all’inizio di questo paragrafo. Realizzata a pianta quadrata e con cupola ottagonale fra il 1621-1629, è ubicata sul lato destro dell’edificio sacro.
La splendida architettura di Solari, racchiude al suo interno uno tra i più ampi cicli pittorici su rame esistenti in Italia, realizzato dall’artista fiorentino Donato Arsenio Mascagni.
Sulla volta, sono dipinte le personificazioni delle otto Beatitudini, mentre nel presbiterio, sono riprodotte le gesta di S. Ruperto. In quella che è la cappella commemorativa dei genitori di Paride Ladron, non manca ovviamente un loro delicato ritratto.
Villa Lagarina: Cosa vedere.
4. Il Filatoio di Piazzo
A soli 5 minuti di auto dal centro di Villa Lagarina o 20 minuti a piedi, si arriva al Filatoio di Piazzo.
Si tratta di una splendida testimonianza di “archeologia industriale”, legata all’economia dell’industria serica a Rovereto e nella Vallagarina. Insieme al complesso industriale di Colle-Masotti, che vi consiglio di visitare nella vicina Rovereto, è uno dei pochi edifici produttivi rimasti, di quella che per oltre trecento anni, fu l’industria più importante dell’area.
Un’attività a ciclo completo, che iniziava dalla coltivazione il gelso e dall’allevamento del baco da seta (nelle case agricole). Un’economia ricca e fiorente, che produsse benefici sociali e culturali di grande rilievo
L’edificio del Filatoio-torcitoio di Piazzo venne costruito nel 1802 dal Conte Filippo Marzani. Alto come un edificio di 5 piani, al suo interno conteneva 3 alberi per la torcitura del filato di seta, ciascuno dei quali superava gli 11 metri. L’intera macchina industriale, collegata ad un mulino da seta alla bolognese, era azionata da una ruota idraulica, la cui energia veniva fornita da una vicina cascatella d’acqua. Il filatoio di Piazzo rimase attivo sino alla seconda metà del XIX secolo, dando lavoro ad almeno una ventina di persone.
Quello che oggi rimane dell’imponente struttura è uno dei tre alberi, con la parte della gabbia del torcitoio ancora visibile sulla parte sommitale della struttura. L’unico in Europa con queste caratteristiche!
L’edificio non è sempre aperto alle visite. Per informazioni sulle visite guidate al Filatoio di Piazzo, contattate l’Azienda per il Turismo Rovereto e Vallagarina, al recapito telefonico +39 0464 430363 o scrivete una E Mail a: info@visitrovereto.it
Il loro sito ufficiale è www.visitrovereto.it
Cosa vedere nei dintorni di Villa Lagarina:
5. Il Lago di Cei
Lontano da tutti gli stereotipi del turismo di massa, ma non per questo meno incantevole, il lago di Cei è uno di quei posti da visitare sia state facendo un’escursione nei dintorni dei Villa Lagarina, sia che vi troviate a Rovereto per trascorrere un weekend.
Il lago di Cei è un piccolo lago alpino balneabile di grande interesse naturalistico, formatosi molti secoli orsono, per una frana staccatasi dal Monte Bondone. Le sue acque, si riversano nell’ancora più piccolo lago di Lagabis o Lagavis (Lago abisso o Lago al prato), da cui, a sua volta, si genera il Rio Arione.
La bellezza di questi luoghi è unica e rasserenante in ogni periodo dell’anno!
In primavera e in autunno poi, gli splendidi boschi di faggio e gli abeti che lo contornano, riflettono le proprie sagome nello specchio d’acqua lacustre, punteggiato da ninfee e dal nenufaro che spuntano fra i canneti, popolati da raganelle, anatre e folaghe. Da lontano, i monti della Becca e il Cornetto della catena del Bondone, incorniciano questi paesaggi che paiono usciti da una fiaba o dai pennelli di Monet.
Non è una fiaba, ma la realtà di un ambiente che fa parte dell’area protetta di Pra dell’Albi–Cei, un ecosistema ricco di specie rare e preziose, diretta testimonianza di un territorio ancora integro. Visitatelo “in punta di piedi”, in modo responsabile e sostenibile.
Una splendida palestra di Vita e Natura che sicuramente piacerà anche ai bambini, grazie anche alla possibilità di fare delle belle camminate su facili sentieri, come quello ad anello Lago di Cei – Prà dall’Albi. Una vera miniera di interessanti informazioni dal vivo su stagni, torbiere e boschi!
Dati tecnici della passeggiata:
- Lunghezza 3,5 km
- Durata 2:00 h
- Dislivello 77 m
- Punto più alto 999 m
- Punto più basso 923 m
Nella mappa che vedete sopra, potete individuare chiaramente le zone in cui potrete parcheggiare e la piccola area dedicata a parco per i bimbi. Senza
Come arrivare in auto da Villa Lagarina al lago di Cei.
Si tratta di 13 chilometri percorribili in circa 20 minuti, tramite SP20.
Dove si trova Villa Lagarina (TN) e come arrivare
Se siete già a Rovereto, potete raggiungere facilmente Villa Lagarina in auto, in bus o con la bici.
Sono infatti solamente 4 i chilometri che separano Rovereto da questo splendido borgo. Sono circa 7 minuti d’auto per raggiungerla tramite la strada statale 12.
Qui invece trovate il percorso in auto da Milano a Villa Lagarina
Villa Lagarina è raggiungibile anche con i bus della rete Trentino trasporti (Bus 2, 3 e 4)
Per gli amanti dei percorsi in bici, segnalo infine che Villa Lagarina è ben collegata con la rete delle piste ciclabili Valle dell’Adige.
Vi siete lasciati affascinare da questo Borgo trentino? Visitare Villa Lagarina vi darà la possibilità di vedere molte cose e luoghi inaspettati e, nel contempo, scoprire un territorio ancora poco conosciuto. Nel frattempo, se ciò che avete letto sin qui è stato di vostro gradimento, condividetelo sui vostri canali social!
⇒ L’articolo è stato scritto in collaborazione con Visit Rovereto e Oriente Occidente, nell’ambito dell’educational di tre giorni dedicato alla visita di Rovereto e dintorni.
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6 comments
E’ la prima volta che sento parlare di Villa Lagarina e devo dire che sembra un posto davvero stupendo, perciò grazie per avermelo fatto scoprire.
Lo è, stupendo, sebbene pochissimo conosciuto! Villa Lagarina ha un patrimonio culturale che aspetta solo di essere visto!
Sono stata a Rovereto solo una volta per visitare i Lavini di Marco e le impronte dei dinosauri, non immaginavo che ci fosse anche Villa Lagarina e un centro storico così ricco di splendori! Devo assolutamente riorganizzare un viaggio qui!
Ciao Eliana! Villa Lagarina è poco conosciuto in effetti, ma ci sono così tante cose da vedere nel suo centro storico, che vale la pena tornare in Vallagarina!
ma dai! Siamo stati due volte a Rovereto ma non credevo che nei dintorni ci fossero cose così interessanti da vedere.. Spero di tornare dopo Natale in zona e di completare il tour allora!!
E per di più Villa Lagarina è a soli 5 chilometri dal centro di Rovereto! Merita di essere visitato!