Per chi ama la bellezza dell’arte in tutte le sue declinazioni e i paesaggi ricchi di ispirazione, il Lago di Garda riesce sempre a svelare nuovi dettagli ed emozionare. Esplorando i borghi incastonati fra le sue sponde e le montagne poi, ve ne è uno, meno conosciuto rispetto ad altri, che racchiude molti tesori capaci di suscitare interesse e meraviglia: si tratta della cittadina di Lonato del Garda. Del borgo ve ne scriverò in dettaglio in un successivo articolo. Da qui, invece, voglio lasciarvi il mio “spunto di viaggio” particolare, portandovi a visitare e scoprire cosa vedere nella Casa Museo del Podestà e nella Rocca viscontea, ubicate nel centro storico di Lonato del Garda, di proprietà dalla Fondazione Ugo Da Como.
Un complesso monumentale di grande rilevanza, che racchiude le proprietà affidate dal carismatico senatore ed avvocato bresciano Ugo Da Como, alla Fondazione da lui fortemente voluta ed istituita. Un personaggio politico lungimirante e di grande spessore intellettuale, capace di “vedere oltre” e che, nella sua “Cittadella di cultura”, ha visto un modo per valorizzare i territori in cui ha vissuto, lasciando nel contempo ai lonatesi delle future generazioni un patrimonio culturale, artistico e valoriale immenso.
Storie di luoghi e di uomini, quella legata alla Fondazione Ugo Da Como di Lonato del Garda che, oltre alla casa museo, ospitata nella ristrutturata sede della Casa del Podestà veneto di Lonato (che ricomprende la ricchissima Biblioteca e il giardino), ingloba anche la Rocca, dichiarata monumento nazionale nel 1912, e il Museo Civico Ornitologico, ospitato all’interno della struttura castellana.
Visitare la Casa Museo e la Rocca/Castello
della Fondazione Ugo Da Como:
Dove si trovano
Ci troviamo sulle sponde del Garda bresciano, poco distanti dagli echi delle vibranti e conosciute Desenzano del Garda e Sirmione. Due cittadine così vicine, ma allo stesso tempo, diversissime dallo stile di vita sereno e pacato di Lonato del Garda.
Perché visitare la Casa-Museo
Ugo Da Como a Lonato del Garda
Scrigno prezioso di saperi e cultura a 360 gradi, la quattrocentesca Casa Museo del Podestà veneziano di Lonato del Garda, trasuda ancora oggi lo spirito che ha portato l’illustre politico e collezionista Ugo Da Como, a istituire la Fondazione che reca il suo nome.
“… (omissis) … per iscopo di giovare con le mie raccolte d’arte e di storia, coi libri, gli incunaboli, i codici, i manoscritti, agli studi, svegliando nei giovani l’amore alle conoscenze: nello stesso tempo, restando, a decoro del Comune, un luogo degno d’essere visitato, potrà trarre degli ospiti al paese che mi fu caro.”
– Frase tratta dal Testamento di Ugo Da Como (1869-1941) –
Difficile delineare in pochi tratti tutte le sensazioni provate nel visitare questo luogo di grande bellezza, serenità e cultura! Emozione, stupore, ma anche un senso di profondo riconoscimento alla figura e al carattere di questo moderno mecenate bresciano, nato e vissuto a cavallo del XIX e del XX secolo.
La Casa Museo Ugo Da Como è insieme:
- “Casa del Podestà” restaurata, e residenza del Senatore bresciano e Maria Glisenti
- Esposizione di dipinti, affreschi, statue, collezioni di vasi da farmacia in maiolica finemente decorati, oggetti e arredi di grande valore
- Biblioteca monumentale, che racchiude circa 50.000 volumi a stampa, databili tra XV e XX secolo. Per farvi un’idea più precisa della preziosità dei volumi che potrete trovare nelle Biblioteca di Ugo Da Como, pensate che qui è conservata la prima edizione illustrata a piena pagina della “Divina Commedia”, dopo quella fiorentina del 1481. Si tratta di una stampa Quattrocentesca eseguita da una tipografia bresciana.
Senza dimenticare i favolosi giardini esterni e il Parco.
Un patrimonio storico, artistico e culturale che non può lasciare indifferenti, come non lascia indifferenti l’opera che, con sempre maggiore intensità e professionalità, la Fondazione Ugo Da Como porta avanti.
Se tutto questo non bastasse ad alimentare la voglia di visitare questo straordinario complesso monumentale, dovete sapere che dal 3 marzo al 17 dicembre 2023, nella Sala Luigi Nocivelli del Museo Casa del Podestà di Lonato, sono esposte 11 incisioni all’acquaforte (la serie completa dei Capricci di Tiepolo) e un disegno, realizzati da Giambattista Tiepolo.
Le opere esposte appartenevano alla Collezione del Senatore Pompeo Molmenti, grande amico di Ugo Da Como.
Una notazione non di poca importanza, quella sopra riportata, visto che con questa mostra, Lonato del Garda rientra di diritto nell’itinerario “La via dei Tiepolo nelle Province di Brescia e Bergamo“, nell’anno in cui queste due città sono, in modo unitario, “Capitale della Cultura Italiana 2023”.
Da ultimo, dovete sapere che anche la Casa Museo può essere visitata in modalità “realtà aumentata”, prenotando il servizio via E-mail almeno un giorno prima del vostro arrivo. In questo caso, la voce narrante della audio-video guida, sarà quella del “padrone di casa”, cioè quella di Ugo da Como.
Le visite sono effettuate con l’ausilio delle guide della Fondazione.
Viviana, ad esempio, è stata l’appassionante guida che mi ha accompagnata alla scoperta della Casa del Podestà e dei tesori racchiusi al suo interno. È riuscita a coinvolgermi, stupirmi ed emozionare nel farmi sfogliare e “toccare con mano”. dei manoscritti di almeno di 600 anni fa! Un’esperienza davvero indimenticabile!
Per conoscere tutti gli Eventi e le mostre a cui potrete assistere, potrete aggiornarvi da qui
Anche per i bambini ci sono delle attività coinvolgenti!
C’è infatti la possibilità di partecipare ad interessantissimi percorsi didattici ed attività ludiche, studiate ad hoc per loro.
Cosa vedere nella Casa-Museo
Ugo Da Como, a Lonato del Garda
La Casa del Podestà vi sedurrà sin dal primo sguardo, nell’arrivare.
Prima di varcare il cancello d’ingresso, dal piccolo poggio belvedere impreziosito dalla presenza di un pozzo, lo sguardo spazia sulla sottostatane Cittadella storica di Lonato del Garda, dominata dall’alto dallo skyline dell’inconfondibile Rocca.
L’aspetto dell’edificio che oggi ospita la Casa – Museo, è il risultato del restauro voluto da Ugo Da Como e commissionato all’architetto bresciano Antonio Tagliaferri. La vecchia Casa del Podestà, acquistata dall’allora avvocato Da Como nel 1906, versava infatti in uno stato di forte degrado, a seguito di varie traversie storiche fra le quali l’essere stata trasformata in caserma, sotto la dominazione austrica.
Al termine della risistemazione, l’elegante dimora venne utilizzata da Ugo Da Como e dalla moglie, Maria Glisenti, come residenza e luogo per “custodire e rendere fruibile” l’immenso patrimonio rappresentato dalle proprie collezioni di beni artistici e libri antichi.
Prima di arrivare alla biglietteria della Fondazione, soffermatevi ad ammirare la facciata esterna della casa museo, impreziosita dalla presenza di bifore e da alcuni frammenti di pietre e terrecotte.
Sul portale d’ingresso spicca lo stemma di Lonato del Garda, accompagnato dalla citazione, in latino “l’Amicizia e la Quiete confortano il duro vivere.”
La visita nella Casa Museo della Fondazione Ugo Da Como, si snoda attraverso venti ambienti, disposti fra il piano terra ed il primo piano, che al tempo separavano la zona di rappresentanza da quella dedicata alla sfera personale e familiare del senatore bresciano.
Quali sono gli ambienti da visitare nel
Museo Casa del Podestà a Lonato
Sala dopo sala, il percorso di scoperta al Museo “Casa del Podestà” permette di conoscere la figura di Ugo Da Como come giurista, personaggio politico, collezionista e amante dei libri, ma anche per sondare la sua grande fame di storia e di conoscenza, la vicinanza al territorio di Lonato del Garda e alla gente meno fortunata.
Da uomo del suo tempo, quando già era stato eletto deputato in Parlamento, fondò l’associazione “L’amico del popolo” per poter fornire assistenza legale a coloro che non se lo potevano permettere. Non meno importante fu anche il suo sostegno alla “Biblioteca Popolare” di Lonato.
Ma ora eccovi il nome delle Sale suddivise fra piano terra e primo piano, che potrete vedere nella Casa Museo Ugo Da Como
Al piano terra:
- La Galleria – vestibolo d’ingresso
- Lo Studio di Ugo Da Como
- La Sala rossa, era il salotto di rappresentanza e contiene dipinti realizzati tra il ‘400 e ‘900.
- Il Salottino Glisenti, era la stanza dove la moglie di De Como riceveva gli ospiti.
- La Sala Antica, racchiudeva una piccola raccolta archeologica.
- Sala da Pranzo, che contiene una collezione di maioliche.
- La Sala dei Peltri, contiene utensili e stoviglie in peltro.
- Il Tinello, era la stanza dove i coniugi Da Como sedevano per i pasti privati.
- Le Cucine, ospitano oggetti antichi come la credenza in noce Luigi XVI.
- Il corridoio
Al primo piano potrete invece vedere:
- La Camera da Letto,
- La Camera degli Ospiti, definita anche come “stanza barocca”
- Lo Studiolo
- La Sala Cerutti,
- La Sala Nocivelli,
- Il Corridoio
- La Sala della Vittoria, con la grande Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como
- L’Atrio
- La Sala Bresciana.
Cosa vedere nella Casa-Museo
Ugo Da Como: La Galleria-vestibolo e il piano terra
Il primo ambiente che vi accoglierà, entrando nel Museo della Fondazione Ugo Da Como, è la cosiddetta Galleria d’ingresso, un ampio vestibolo suddiviso da scenografici archi.
Le pareti della vasta sala, arredata con mobili antichi, sono impreziosite da pitture murali, a rappresentare gli stemmi delle più nobili casate bresciane, e tre splendidi strappi d’affresco, attribuiti di recente al pittore Girolamo Romanino.
Le immagini dei Capitani di ventura, appartenevano ad un ciclo di affreschi eseguito per il Castello degli Orsini di Ghedi. Strappati nel XIX secolo, tre di questi vennero acquistati dal raffinato collezionista quale era Ugo Da Como, sottoposti a restauro in tempi recenti e ora sono lì, a rendere ancora più interessante il percorso museale della Casa del Podestà di Lonato.
Proseguendo nella visita della Casa Museo Ugo Da Como, dalla Galleria si passa nella Sala Rossa e da qui, nello Studio del Senatore Bresciano.
♦ La Sala Rossa è così chiamata dal colore dell’intonaco predominante, il rosso per l’appunto.
Utilizzata dal Da Como come salone di rappresentanza, si contraddistingue con la presenza di uno splendido camino in marmo, da una scultura del busto di Cicerone, donata al senatore bresciano dall’allora primo ministro Giuseppe Zanardelli e da una ricca esposizione di quadri.
♦ A seguire, lo studio del Senatore Ugo Da Como, un ambiente rigoroso, quasi austero, con un bellissimo soffitto in legno e splendidi dipinti alle pareti.
♦ Il Salottino Glisenti invece, una sala dalle pareti color azzurro, è il luogo dove la moglie del senatore accoglieva i propri ospiti. Delicate e di gran gusto le porcellane e le miniature qui presenti.
Alle pareti del Salottino Glisenti, spicca il settecentesco dipinto realizzato da Marco Ricci “Il Paesaggio arcadico”, proveniente dalla collezione del Senatore Molmenti.
♦ La Sala Antica si propone agli occhi di chi la visita come una sala da pranzo in stile Quattrocentesco. Il suo nome deriva dal fatto che qui, un tempo, si trovava una piccola collezione di reperti archeologici appartenuti e/o acquistati da Ugo Da Como.
L’ambiente è caratterizzato da un bel soffitto ligneo cinquecentesco, un grande camino in marmo rosa e vari dipinti, fra i quali spicca quello di San Girolamo di Andrea Secchi.
La cosa che più ho apprezzato in questo ambiente della Casa Museo Ugo Da Como, è la splendida collezione di 57 albarelli, colorati vasi da spezieria e farmacia in maiolica, decorati a motivi floreali, con i nomi riportati in caratteri gotici.
Non andate di fretta nel visitare la Casa Museo del Podestà, ma fate godere lo spirito, gli occhi e la mente, dei particolari e della bellezza che potrete ammirare!
♦ Nella Sala da Pranzo, con accesso diretto al Giardino della Casa Museo, noterete certamente il dipinto de “Il giudizio di Paride”, realizzato dal Padovanino. Questa ala della Casa è comunicante con il giardino interno.
♦Il Tinello invece, è l’ambiente utilizzato quotidianamente per pranzare dai coniugi Da Como. Di pregevole fattura il comò, risalente al XVII secolo, e l’armadio.
♦ Attigue a questo ambiente si trovano anche le due cucine della Casa del Podestà, essenziali e funzionali allo scopo ma che, nel contempo, arricchite con arredi e complementi di arredo di pregio.
Cosa vedere nella Casa-Museo
Ugo Da Como: Ambienti al primo piano
Attraversando il corridoio e l’atrio, contraddistinti da particolari che vi invito ad osservare, si sale al primo piano della Casa Museo del Podestà.
♦ La Camera da letto – Il primo ambiente che incontrerete, sarà la Camera da letto di Ugo da Como. Una camera semplice ed essenziale, dove trovano spazio foto e ritratti di momenti e persone care al senatore, una splendida mappa cinquecentesca di Brescia e la lettera di Giuseppe Garibaldi al padre di Ugo Da Como.
“Recte facti fecisse merce est”, è la citazione latina che troverete iscritta sulla finestra.
♦ La Camera degli Ospiti – Entriamo in punta di piedi uno dei luoghi più preziosi della Casa di Ugo Da Como: la camera degli ospiti.
Per lo stile degli arredi, questa camera è stata definita anche come “stanza barocca”: il letto, la grande libreria settecentesca e i vistosi candelabri ve lo confermeranno ampiamente.
All’interno della libreria è racchiuso “il fondo degli incunaboli della Biblioteca” di Ugo Da Como. Si tratta di ben 404 libri stampati dall’inizio dell’uso dei caratteri mobili, era inaugurata da Gutenberg, sino al 1500.
Sono libri rari e preziosi, in cui i dettagli tipografici, i capilettera, rendono ogni volume un capolavoro unico. Grazie a Viviana, ho potuto toccare con mano alcune di queste preziose rarità!
Come non emozionarsi davanti alla prima edizione illustrata della Divina Commedia. stampata nel 1487 a Brescia, nella tipografia Bonino de’ Bonini?
Di grande bellezza tipografica anche le illustrazioni della prima edizione in latino della “Cronaca di Norimberga”, il “Liber Chronicarum” di Hartmann Schedel, stampato nel 1493.
Mi ha fatto fare un salto nel tempo ed emozionata il trattato “Regula Musicae Planae”, una preziosa quanto rara edizione del 1497, scritta dal monaco francescano e teorico musicale, Bonaventura da Brescia.
Che dire poi del primo testo in cui appare il carattere corsivo? Lo potete trovare nelle “Epistole di Santa Caterina da Siena”, testo stampato nel 1500 a Venezia, presso l’officina di Aldo Manuzio.
Di grande importanza storica è anche il pregiato libro a stampa della “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso, stampato a Venezia nel 1745.
Il volume, interamente illustrato da Giambattista Piazzetta utilizzando la tecnica dell’acquaforte, è ritenuto “il libro più bello del Settecento veneziano”.
Un momento d’oro per la Serenissima Repubblica di Venezia, visto che nello stesso periodo e nella medesima città lagunare, Giambattista Tiepolo raggiungeva l’apice della propria carriera artistica.
Le illustrazioni presenti negli incunaboli, nei codici miniati e nei manoscritti sono vere e proprie opere d’arte, dettagli che grazie alla bibliofilia di Ugo Da Como e alla sua Fondazione, possiamo ammirare in tutto il loro splendore. Da non perdere, e non solo per gli amanti del genere!
♦ Sala Nocivelli – Di questa Sala della Casa Museo ve ne è scritto anche prima, in relazione all’esposizione temporanea dedicata a 12 opere di Giambattista Tiepolo provenienti dalla Collezione di Pompeo Molmenti, primo Sottosegretario alle Belle Arti in Italia e amico di Ugo Da Como.
Un’esposizione che, oltre a valorizzare questi capolavori dell’arte incisoria, fanno meglio comprendere il ruolo che la Fondazione Ugo Da Como ha nella tutela e messa a conoscenza delle collezioni librarie e delle opere d’arte meno conosciute.
Nella Sala Luigi Nocivelli, imprenditore bresciano del XX secolo, sono conservate 350 prestigiosi e preziosi volumi, pubblicati fra il XIV e il XX secolo, facenti parte della sua collezione privata.
La Collezione libraria del Fondo, è stata depositata dalla Famiglia dell’imprenditore alla Fondazione Ugo Da Como, per permetterne la frizione agli studiosi, agli amanti dei libri antichi, dell’architettura e dell’archeologia.
Fra i volumi custoditi nello studiolo, potrete trovare testi come il De Architectura di Leon Battista Alberti, curata da Angelo Poliziano, stampata a Firenze nel dicembre 1485, i volumi della Description de l’Egypte e Le vedute di Roma di Giovanni Battista Piranesi o la raccolta dei volumi “Antichità di Ercolano”, scritti da Antonio Ottaviano Bajardi.
Sala Cerutti – Una sala un tempo “operativa” per il senatore bresciano, ma anche, ad oggi, per chi opera nella “Fondazione Ugo Da Como”!
Molto bella e luminosa la grande libreria in stile Luigi Filippo che accoglie la collezione libraria di Jacopo Cerutti, mentre dall’alto domina la scritta in latino “Libris Satiari Nequeo” – alias “Non riesco a saziarmi di libri”. Un detto che nessuno, più di Ugo Da Como, ha fatto suo!
Ma tornando ai volumi del “Fondo Jacopo Cerutti”, un nobile lonatese vissuto a Brescia nella prima metà dell’Ottocento, pensate che è composta da incunaboli, cinquecentine, manoscritti, seicentine, oltre a svariate edizioni del XVIII e del XIX secolo.
Fra le edizioni più importanti qui custodite, vi è l’editio princeps dei Sepolcri di Ugo Foscolo, la cui pubblicazione fu curata e stampata nel 1807 a Brescia da Nicolò Bettoni, con una tiratura di poco più di cento esemplari.
Sempre di Ugo Foscolo è il carteggio delle lettere alla Contessa Marzia Martinengo, acquistate da Ugo Da Como nel 1927.
I Giardini – Prima di proseguire nella visita della splendida Biblioteca della Casa Museo Ugo Da Como, prendetevi del tempo per girovagare nel bel parco – giardino terrazzato della Fondazione. Essenze mediterranee, fiori ed alberi sempreverdi vi terranno compagnie per un ulteriore momento di relax per lo spirito ed il corpo.
Dal giardino interno della casa del Podestà, si possono ammirare degli scorci di incredibile bellezza sul centro storico di Lonato del Garda. Dietro le fronde degli alti alberi potrete scorgere cupola della Basilica di San Giovanni Battista e l’alta Torre Civica.
La parte superiore del terrazzamento lambisce le architetture della Biblioteca monumentale di Ugo Da Como e una torre quattrocentesca, mentre quella inferiore si chiude con un muro merlato, che segna il confine con l’attigua chiesa di Sant’Antonio Abate.
Il tempo trascorso nel giardino, vi darà anche modo di apprezzare l’architettura e gli affreschi presenti sulle facciate della Biblioteca, ulteriormente impreziosita da bifore e trifore in stile neogotico.
Fra gli affreschi, è possibile ammirare alcuni stemmi delle famiglie bresciane, l’allegoria della Giustizia, realizzata da Giuseppe Trainini, e due rappresentazioni della Lonato medievale.
La Biblioteca della Casa Museo Ugo Da Como
Leggendo diversi testi che riguardavano la Biblioteca della Casa Museo, mi aveva molto colpito l’accostamento di questo edificio ad una chiesetta del Quattrocento. In effetti, è l’impressione che si ha, nel raggiungere l’entrata alla grande Sala della Vittoria, sovrastato da un rosone.
La realizzazione di questo edificio (nel 1923) su due livelli, fu fortemente voluto dal Senatore Ugo Da Como, che incaricò l’ingegnere bresciano Arnaldo Trebeschi della sua costruzione.
Al suo interno si apre, su due livelli, la grande e luminosa Sala della Vittoria, così chiamata per ospitare una copia della Vittoria Alata, il cui originale è custodito nelle Sale del Capitolium, nel centro storico di Brescia.
I volumi esposti sui due livelli della monumentale Biblioteca, sono il cuore del Fondo lasciato da Ugo Da Como alla “Cittadella di Cultura”, per il tramite della Fondazione omonima, da lui stesso fondata! Un fondo imponente, come già scritto, di cui fanno parte ben 52.000 titoli.
A guardare bene, non è nemmeno messa lì per caso, accanto al grande camino del Cinquecento, l’iscrizione che, rifacendosi a Marco Tullio Cicerone, esprime la sacralità di una Biblioteca con la frase: “Se hai un orto con una biblioteca non ti mancherà nulla”.
L’aspirazione di una vita in questa frase, dell’intera vita di Ugo Da Como e del suo operato, proteso al sapere e a “guardare oltre”.
Difficile non rimanere profondamente affascinati dalla figura di Ugo Da Como e da tutto quello che, attraverso la sua Fondazione, continua ancora ad oggi a portare quale contributo a Lonato del Garda e, più in generale, alla conoscenza e alla bellezza dell’arte.
Tutto questo si percepisce e lo ho percepito, dalla passione e dalla voglia di condividere la conoscenza e il sapere che trasuda di questi luoghi da parte di coloro che, operando per la Fondazione Ugo Da Como direttamente o indirettamente (Viviana, Roberta, Simona docet), accompagnano i visitatori nelle visite rispondendo alle domande.
Anche questo è lo spirito di Ugo Da Como che aleggia e si perpetua, un lascito senza scadenze temporali!
Prima di passare alla successiva visita della Rocca/Castello di Lonato del Garda, non perdetevi di ammirare:
Il “libro più piccolo del mondo” – Si tratta di un’edizione in miniatura (1,5 × 0,9 centimetri) che contiene la lettera scritta da Galileo Galilei a Madama Cristina di Lorena. La stampa di questo micro-libro venne realizzata dalla stamperia Salmin nel 1896 a Padova, utilizzando i “Dantini” come minuscoli caratteri mobili. Il libricino si perde davvero nel palmo della mano! Un piccolo grande gioiello …
La Sala Bresciana – E’ la parte della Biblioteca di Ugo Da Como che comprende produzioni librarie bresciane e locali. Una piccola saletta che ospita anche il bozzetto in bronzo del monumento celebrativo ad Arnaldo Da Brescia e un piccolo busto in bronzo di Giuseppe Zanardelli.
Il Fondo Lucio Anneo Seneca – Un altro piccolo grande tesoro in libri. Li troverete nel sottoscala dell’atrio, all’interno di una scenografica cassaforte del Seicento. Si tratta di 86 edizioni stampate fra il XIV e il XX secolo, con argomento le opere di Seneca.
Visitare la Rocca di Lonato del Garda:
Guida alla visita e alla sua Storia.
Le testimonianze storiche indicano nel X secolo l’inizio della costruzione della Rocca fortificata di Lonato del Garda. Dalla sua posizione strategica rispetto al lago e alla pianura Padana, ben si comprendono le finalità difensive e militari di questa costruzione che, ad oggi, vanta una struttura di 180 metri di lunghezza e 45 metri di larghezza.
La sua lunga storia si delinea, nel tempo, attraverso il passaggio dalle mani delle grandi famiglie dei conti di Montichiari, degli Scaligeri, dei Visconti, degli Este (tra il 1509 e il 1515, la Rocca ebbe ad ospitare Isabella d’Este), dei Gonzaga e dalla Repubblica di Venezia.
Sotto la sua lunga cinta muraria, nel 1796, vennero combattute apre e truci battaglie, fra le quali la cosiddetta Battaglia di Lonato, fra l’esercito di Napoleone e l’esercito austriaco.
Da quel momento iniziò la lunga fase di declino della struttura fortilizia della Rocca, che, nel 1827 venne venduta a dei privati e, nel 1912, dichiarata monumento nazionale.
Successivamente, nel 1920, il senatore bresciano Ugo Da Como, acquistò la struttura per 50.000 lire, con l’intento di restaurare e rendere fruibile l’intera area. Anche questo Bene venne poi fatto confluire nel Patrimonio dei beni della Fondazione Ugo Da Como.
Visitare la Rocca di Lonato del Garda:
Cosa vedere e a quali Eventi partecipare
Al Castello/Rocca di Lonato del Garda, si può arrivare direttamente dalla Casa Museo della Fondazione Ugo da Como, percorrendo un sentiero immerso nel bellissimo Parco che contorna la Casa del Podestà.
La splendida Rocca Viscontea, accoglie da subito i visitatori con l’imponenza delle sue mura di cinta esterne. L’accesso all’interno della Rocca di Lonato, avviene attraverso un ponte levatoio, posto sul lato sud della cinta muraria.
Sul portale d’ingresso alla rocca, noterete una statua in marmo del leone alato, simbolo della presenza della Serenissima Repubblica di Venezia sino alla fine del Settecento, anche fra queste mura.
All’interno dei bastioni si distinguono chiaramente i suoi due nuclei principali: il cosiddetto quartiere principale e la Rocchetta.
Il Quartiere Principale, in passato, svolgeva la funzione di vero e proprio quartiere militare con tende e caserme per le truppe, cucine, un pozzo per la raccolta delle acque e il ricovero delle postazioni di artiglieria.
Nella prima parte del XIX secolo, questi stessi spazi vennero utilizzati per realizzare campi coltivati. Oggi, nel mezzo del bel prato verde, troverete un nuovo padiglione, utilizzato per eventi, matrimoni, concerti e conferenze.
Continuando nella visita della Rocca di Lonato, vi suggerisco di percorrere il camminamento di ronda, per poter ammirare i meravigliosi scorci panoramici sul Lago di Garda e sulle dolci colline coltivate, che circondano il magnifico borgo.
La cosiddetta zona delle Rocchetta, si trova nella parte posta più in alto del complesso architettonico fortificato.
In questa zona della Rocca di Lonato, impreziosita da un verdissimo manto erboso, troverete la Casa del Capitano, all’interno della quale è stato allestito il Museo Civico Ornitologico “Gustavo Adolfo Carlotto”, dal nome dell’ornitologo (1886-1970) che ne curò la collezione.
La collezione comprende 700 esemplari dell’avifauna locale e non, imbalsamati al tempo dal tassidermista Marco Gianese. L’esposizione è organizzata seguendo criteri di appartenenza ecologica, in quattro sale. Ciascun volatile è chiaramente identificabile da una didascalia e da schede tecniche.
L’intera Rocca di Lonato e il Museo Ornitologico al suo interno, fanno parte del patrimonio della Fondazione Ugo Da Como. Sono visitabili anche con la modalità della “realtà aumentata @ArtGlass”.
Nella Rocca di Lonato, nel corso dell’anno, vengono organizzati sia Manifestazioni di carattere internazionale, che momenti Didattici dedicati ai bambini più piccoli e alle scolaresche.
Fra le Manifestazioni più quotate, vi ricordo:
- Pasquetta nella Rocca
- Fiori nella Rocca – Quest’anno la manifestazione si è svolta dal 14 al 16 aprile 2023;
- Cinema in Giardino sotto le stelle – Si svolge nei Giardini della Casa del Podestà nel mese di luglio;
- Lonato in Festival – Nella prima quindicina del Mese di agosto
- Fiabe nella Rocca
- Una Giornata magica con Harry Potter – In genere si svolge nella seconda metà di ottobre
Appena sarò a conoscenza delle date aggiornate, non mancherò di aggiornarvi!
Due esperienze imperdibili e diverse dal solito,
da fare nella Rocca di Lonato del Garda
La Rocca di Lonato sa coinvolgere con la sua imponente bellezza e i magnifici scorci che si aprono sul sottostante Lago di Garda. Visitando l’antica fortezza/castello, si prova la straordinaria sensazione di stare facendo un viaggio nel tempo e nello spazio.
Cosa ne pensereste se vi dicessi che, nella Rocca di Lonato ho fatto un “viaggio spazio-temporale”?
Un’esperienza che tutti possono fare, utilizzando la tecnologia della “realtà aumentata”, inforcando dei comodi “smartglass trasparenti”. Si tratta di audio-videoguide ArtGlass capaci di farvi interagire con l’antica storia del Castello di Lonato. Accompagnati, nello storytelling, nientemeno che da Isabella d’Este.
Dietro a tutto questo c’è tanta progettualità, impegno e professionalità da parte della Fondazione Ugo Da Como di Lonato che, con il supporto di Capitale Cultura Group, ha avviato da anni uno splendido progetto di partnership sul tema dell’innovazione culturale e turistica 4.0.
Come in tutte le cose belle che riescono ad arrivare in porto. nel campo della valorizzazione culturale dei territori, è da sottolineare il grande “spirito di squadra messo in campo”, a Lonato, fra pubblico e privato, che hanno lavorato e collaborato senza risparmiarsi.
Il mio personale pensiero, su questo argomento, in molti già lo conoscono. Credo che da lassù, Ugo da Como sarà felice che il proprio “modus operandi”, a Lonato, sia sempre più vivo ed attuale che mai. Quel “sapere vedere oltre”, che è anche stato un lascito per i lonatesi e per la Fondazione!
C’è molto da imparare da tutto questo, perché le nuove frontiere della tecnologia nulla tolgono al “turismo esperenziale”, tutt’altro! Vanno invece a rafforzare, con nuove opportunità, le possibilità di offrire turismo di alta qualità. Quello che il vero viaggiatore di oggi cerca …
Ma ritornando alla visita della Rocca di Lonato, le esperienze fuori dal comune, nel maniero, non terminano qui.
Soffermatevi nella Sala Immersiva della Rocca, ubicata nella Casa del Capitano.
Qui potrete ammirare dei filmati, proiettati sulle quattro pareti della camera che, letteralmente, avvolgono gli spettatori con immagini a 360° con tutte le attrattive che la zona del bacino del Basso Garda e la pianura bresciana, sono capaci di offrire. Senza farvi mancare una puntatina ammiccante legate all’enogastronomia locale di eccellenza.
Informazioni utili per visitare la
Casa Museo del Podestà e la Rocca della
Fondazione Ugo Da Como, a Lonato del Garda
Di seguito, vi lascio le gli orari di apertura e i costi dei biglietti per visitare la Casa Museo del Podestà e la Rocca/Castello di Lonato del Garda.
Orari di Apertura della Casa Museo di Lonato del Garda
- Da Marzo a Ottobre – Aperto tutti i giorni, con prenotazione obbligatoria, dalle ore 10 alle ore 18 e ultimo accesso consentito alle ore ore 17;
- Da Novembre a Febbraio – Aperto tutti i giorni, con prenotazione obbligatoria, dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 14 alle ore18. Ultimo accesso consentito alle ore 17.
- Giorni di chiusura durante l’anno: Il 25 dicembre e il 1 gennaio.
Costi per la visita alla Casa Museo Ugo Da Como
- Biglietto Adulti – 8,00 €
- Biglietto over 65 – 6,00 €
- Biglietto per ragazzi al di sotto dei 14 anni – 4,00 €
Durata della visita guidata: 1 ora
Per prenotare la visita, obbligatoria con guida per la Casa Museo Ugo Da Como, potete acquistare on-line il biglietto
Orari di Apertura della Rocca di Lonato del Garda
- Da Marzo a Ottobre – Aperto tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 18;
- Da Novembre a Febbraio – Aperto nei giorni di sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 14 sino al tramonto. Nelle altre giornate, le aperture sono su richiesta sia per i visitatori singoli singoli e comitive, su richiesta)che per le comitive.
- Giorni di chiusura durante l’anno: Il 25 dicembre e il 1 gennaio.
Costi per la visita libera alla Rocca di Lonato del Garda
- Biglietto Adulti – 5,00 €
- Biglietto over 65 – 4,00 €
- Biglietto per ragazzi al di sotto dei 14 anni – 3,00 €
Biglietto cumulativo visita al Museo “Casa del Podestà” e alla Rocca di Lonato del Garda
- Biglietto Adulti – 10,00 €
- Biglietto over 65 – 7,00 €
- Biglietto per ragazzi al di sotto dei 14 anni – 6,00 €
- Gruppi o convenzionati, come il FAI o il Touring Club Italiano – 8 €
Come prenotare la visita in realtà aumentata
con le audio-videoguide ArtGlass
della Casa-Museo Ugo Da Como,
della Rocca e del Museo Ornitologico a Lonato del Garda
Il percorso con il supporto delle audio-videoguide in realtà aumentata ArtGlass, è disponibile, su prenotazione, per:
- La visita della Rocca di Lonato;
- Il Museo Ornitologico nella Rocca;
- La visita alla Casa Museo della Fondazione Ugo Da Como.
Per prenotare, occorre fare richiesta via E- Mail (o telefonicamente) agli Uffici della Fondazione Ugo Da Como, almeno un giorno prima della visita. Occorrerà specificare l’orario, la sede o le sedi prescelte per la visita in realtà aumentata, e il numero dei partecipanti.
Per l’utilizzo dei dispositivi da parte dei visitatori, al momento, non sono previsti sovrapprezzi aggiuntivi, rispetto al normale costo del biglietto d’ingresso.
Dovrete pertanto prima acquistare il biglietto della visita e dopo, sulla base degli orari della prenotazione, procedere ad avvisare della vostra richiesta.
Contatti utili della Fondazione Ugo Da Como a Lonato del Garda (Brescia):
- Recapito telefonico: +39 030 9130060
- E-Mail: info@fondazioneugodacomo.it
- Sito web ufficiale www.fondazioneugodacomo.it
- Sito web ufficiale di Lonato del Garda Turismo: www.lonatoturismo.it
Come arrivare a Lonato del Garda
e alla Fondazione Ugo da Como
La strada maestra per arrivare a Lonato del Garda, sia che proveniate da Milano che da Venezia, è l’Autostrada A4, con uscita a Desenzano del Garda. Dall’uscita dei Desenzano vi basterà seguire le indicazioni e dopo soli 4 chilometri siete arrivati.
Per vostra comodità vi lascio dei percorsi con le mappe: vi basterà cliccarci sopra per sapere la strada che dovrete fare.
Dalla Casa Museo Ugo da Como sino alla Rocca di Lonato del Garda, ci si arriva con una breve e piacevole passeggiata nel verde.
Articolo scritto il collaborazione con la Fondazione Ugo da Como di Lonato del Garda, Lonato Turismo e Capitale Cultura srl
Dove parcheggiare a Lonato del Garda
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8 comments
Questa sì che è una proposta allettante. Non mi dispiacerebbe neanche sperimentare la realtà aumentata, penso si tratti di un’esperienza davvero immersiva.
Proprio così Libera, un motivo in più per visitare La rocca di Lonato e la casa museo della Fondazione Ugo da Como!
non sono mai stato qui e non conoscevo questa rocca, sembra davvero interessante!! Grazie 1000 per i consigli!
Ti ringrazio Andrea! Sia la casa museo che la Rocca di Lonato, della Fondazione Ugo Da Como, sapranno davvero stupirti!
Non ero a conoscenza di questo incredibile luogo e ne sono rimasta totalmente affascinata. Grazie per le interessantissime info, ne farò tesoro per un futuro viaggio sul territorio!
Ciao Daniela! Posso solo dirti che ci sono tornata una seconda volta e mi ha nuovamente affascinata! Il MUSE di Trento non é solo un museo di Scienze naturali, ma una guida per amare e conoscere le scienze a tutte le età
Una casa museo davvero ricchissima e interessante! Non l’ho mai sentita nominare ma il fatto che ci sia una parte dedicata agli uccelli mi solletica ancora di più! Organizzerò al più presto una visita!
Ne vale la pena, per il Mueo Ornitologico, ma anche per la Casa Museo e La rocca di Lonato