Ci sono luoghi del cuore e poi ci sono luoghi che nascono e restano nel cuore per sempre: Brancaleone per me è uno di questi! Un Paese suddiviso fra la sua Marina, splendida e animata soprattutto in Estate, e il vecchio Borgo abbandonato di Brancaleone Superiore, chiamato anche Brancaleone Vetus che sta rinascendo grazie all’impegno costante del Presidente della sua Pro-Loco, Carmine Verduci.
Con questo articolo potrete avere degli Spunti per decidere anche voi di scoprire il patrimonio storico – culturale e paesaggistico di questa parte del versante ionico della Calabria, attraverso la Chora di Brancaleone Vetus, la Natura che lo circonda e il suo “Paese Nuovo” sul litorale.
“Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.”
– Cesare Pavese –
“Abbiamo l’idea di quella vacanza che non sia soltanto mare, abbiamo voglia di farvi scoprire dei gioielli incastonati come diamanti tra i monti e le colline del nostro territorio ricchissimo.”
– Kalabria Experience by Carmine Verduci –
Il versante ionico della provincia di Reggio Calabria racchiude luoghi di grande fascino, nei quali vi sembrerà di fare un Viaggio nel tempo, fra paesi abbandonati, archeologia Greca e Romana, antichi monasteri Bizantini e Chiese rupestri Armene, lingua grecanica, macchia mediterranea, crinali, cascate, torrenti e fiumare che giungono sino al mare!
Le citazioni che trovate sopra riportate poi, servono per meglio farvi comprendere l’identità territoriale, il messaggio dei valori che questo territorio racchiude e vuole trasmettere attraverso un comune denominatore: il Paese di Brancaleone.
E’ a Brancaleone che Cesare Pavese visse al confino per alcuni mesi, ed è sempre a Brancaleone che Carmine Verduci, giovanissimo Presidente della Pro-Loco (se vuoi leggere di più sulla sua splendida esperienza, puoi avere maggiori dettagli, puoi leggere il mio articolo che lo riguarda, cliccando QUI) ha realizzato il sogno di far scoprire anche agli stessi abitanti di questo centro, la storia di Brancaleone Vetus, e a coinvolgerli attivamente nella sua rinascita.
Ma non solo: da questo piccolo centro è nata (sempre da Carmine Verduci) l’idea di Kalabria Experience che, come scrive il giornalista calabrese Gianfranco Marino, rappresenta: “Una vera esperienza di riscoperta e di simbiosi con la terra e con i centri abbandonati dalla locride e dell’Area grecanica della provincia di Reggio Calabria. …(omissis)… Tutti in marcia verso luoghi abbandonati da decenni portando per la prima volta tanta gente a scoprire luoghi mai visti a due passi da casa, ma soprattutto è riuscito ad accendere una luce in un mare di buio, il buio dell’indifferenza e della superficialità. Anche Carmine ne è convinto, certi luoghi vanno letti, capiti e poi raccontati e per questo ci vuole chi li sappia leggere e capire, trovando la forza di raccontarne le ferite e cosa le ha prodotte. “.
Il mio rapporto con Brancaleone
A livello personale, Brancaleone e Brancaleone Vetus mi coinvolgono non poco, visto che qui è nata la nonna materna, Giovanna, oramai ultra centenaria (centouno anni portati con una grande lucidità mentale!), ed io stessa qui vi ho trascorso momenti felici e sereni della mia infanzia!
Il fascino dei colori e della luce della costa jonica e del suo entroterra a ben guardare, me lo porto dentro da sempre, ovunque! Ed è davvero una luce particolare …
Nel tempo, è stato proprio questo Paese a darmi modo di “fare uscire fuori” quella parte di me che da sempre aveva in mente di “fare e dire qualcosa” per questa terra fantastica che è la Calabria, poco conosciuta e valorizzata anche dal punto di vista turistico!
Sei anni fa poi, ho avuto modo di conoscere su Facebook Carmyne Verduci, con il quale a distanza di poco tempo, è nata l’idea di un piccolo Progetto in comune, capace di coinvolgere attivamente ed in prima persona, vari esponenti della comunità locale
Nel 2013 a Brancaleone prendeva il via il Primo Work Shop della Pro-Loco di Brancaleone (ad oggi la kermesse estiva è giunta al suo sesto anno di attività) sul tema: “Valorizzazione e sviluppo delle risorse territoriali nell’area grecanica calabrese” – “Coniugare la valorizzazione del patrimonio turistico, storico, culturale, ambientale, artistico con l’uso delle risorse territoriali – Un sistema fra innovazione, economia, futuro, con uno sguardo alle Tradizioni locali e la partecipazione dei cittadini”.
Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e a distanza di quasi sei anni, Carmyne Verduci, nel frattempo divenuto Presidente della Pro-loco di Brancaleone e artefice di Kalabria Experience, ha realizzato tante cose su questi territori, anche se tanto ancora rimane da fare!
Brancaleone e la Costa dei Gelsomini
Siamo sulla Costa dei Gelsomini, quel lungo tratto (90 chilometri non sono pochi!) del litorale della costa ionica reggina compreso fra Capo Spartivento e Punta Stilo, che attraversa ben 42 comuni ed è lambito dall’azzurro intenso del Mar Jonio pluri – premiato a Roccella Jonica, con la Bandiera Blu.
A Brancaleone siamo anche nella zona grecanica calabrese, la cosiddetta “Isola Ellenofona” dove il grecanico, oltre ad essere una presenza linguistica, lo è anche dal punto di vista culturale con le sue tradizioni e la caratteristica Filoxenia dei luoghi, l’ospitalità verso chi viene da fuori!
Alle spalle di questi litorali poi, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte la natura e le rocce la fanno da padroni!
Ancora più ora, che è stata avanzata da parte del Parco Nazionale dell’Aspromonte alla Commissione Internazionale UNESCO, la proposta di riconoscimento dell’ “Aspromonte Geopark” all’interno della Rete Mondiale dei Geoparchi.
Qui, il clima mite tutto l’anno ha fatto sì che le colture di ulivi, agrumi, bergamotti e gelsomini prosperassero, dando un forte impulso all’economia derivata dalle produzione delle Essenze per l’industria profumeria, farmaceutica ed alimentare.
La manodopera per la raccolta dei fiori di gelsomino (veniva venduto a peso), era rappresentata essenzialmente dalle “gelsominaie di Brancaleone”, donne capaci di sopportare la fatica di un estenuante lavoro cantando nei campi, sotto un sole cocente ( le mondine del nostro Sud in pratica!). Molte volte ho ascoltato affascinata mia zia, brancaleonese doc, raccontarmi di quel lavoro …
Ora di fiori di gelsomino ve ne sono molti meno, ma quel profumo lo si percepisce ancora nell’aria, soprattutto nelle mattine di tarda primavera, frammischiato all’odore pungente di salsedine marina e alle note odorose della zagara.
Arrivando a Brancaleone Marina potrete godervi il clima, ma anche il splendido mare cristallino la sua splendida spiaggia sabbiosa (per me, una fra le 5 Spiagge piu belle della costa ionica!), molto amata dalle tartarughe “caretta-caretta”, che qui ogni anno ritornano per deporvi le uova. Se siete fortunati, potrete anche assistere alla loro schiusa e vederle procedere spedite verso il mare!
Qui le tartarughe, non vengono lasciate sole al loro destino, poiché a loro tutela esiste anche un “Ospedale”, il Centro di Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone.
Vi invito a visitarlo! Lo troverete vicino alla Stazione Ferroviaria di Brancaleone …
Siamo in un Paradiso di Terra che merita di essere vissuto e valorizzato!
Sotto potete ammirare lo splendido video girato da Carmine Verduci a Brancaleone Vetus per Kalabria Experience
Le origini del nome di Brancaleone
Brancaleone non si è chiamato sempre così. La sua prima denominazione è stata quella di Sperlonga o Sperlinga (dal latino Spelonca e dal greco Spelux con il significato di caverna), a causa delle innumerevoli cavità e grotte presenti sul suo territorio. Successivamente venne chiamato Mottaleonis e solo intorno al 1300 il suo nome divenne Brancaleone.
Quattro passi nella Storia di Brancaleone Vetus
Secondo alcune ipotesi, la fondazione di Brancaleone deve essere fatta risalire al periodo compreso fra il quinto ed il sesto secolo dopo Cristo, ad opera di monaci dell’ordine dei Basiliani. Le abitazioni ed i monasteri di questi Monaci vennero ricavati inizialmente nelle grotte naturali presenti sul territorio.
Intorno all’anno Mille Brancaleone Superiore divenne capoluogo di baronia nonché feudo. Nel suo Castello vennero ospitate le famiglie nobili dei vari reggenti, fra i quali i Ruffo, gli Ayerbo D’Aragona, gli Spatafora e i Carafa.
L’abbandono del Vecchio Borgo di Brancaleone Superiore, iniziato successivamente ai due distruttivi terremoti del 1783 e del 1908, divenne definitivo dopo l’alluvione del 1953, quando cioè l’Amministrazione del tempo impose agli abitanti di abbandonare il vecchio abitato, per trasferirsi nelle casette popolari costruite nella frazione di Razzà.
Nel 2008 il centro abbandonato di Brancaleone venne dichiarato “Parco Archeologico Urbano” e dal 2012 è gestito dalla Pro-Loco, che si si occupa anche della sua cura, promozione e valorizzazione.
Perché andare a Brancaleone Vetus e cosa vedere
Parlo spesso di #ViaggionelViaggio e questi luoghi affascinanti e ricchi di storia, ben si prestano a questo tipo di visite nel corso delle quali si prova l’Emozione di sentirsi come sospesi fra storia, miti e leggende!
Da vedere nel Parco Archeologico di Brancaleone Vetus, c’è tutto! Il sito non è grandissimo, potete vederlo con calma in una mezza giornata e i paesaggi sono davvero incantevoli.
Di alcuni luoghi però, è interessantissimo conoscerne le origini per meglio comprenderne il significato: ve ne lascio sotto un breve cenno!
Se avete voglia di approfondimenti, chiedete pure di visitare il Parco Archeologico con la Pro-Loco di Brancaleone, oppure organizzate la vostra visita in loco con Kalabria Experience: non ne rimarrete delusi!
Luoghi del Parco Archeologico Urbano
di Brancaleone Vetus da non perdere
La prima cosa che sicuramente vedrete arrivando a Brancaleone Vetus, sarà la nuova Chiesa dedicata a Maria Santissima Annunziata datata 1935. Si tratta di una Chiesa da poco restaurata con al suo interno un splendido altare in marmo policromo risalente al 1600. Al suo posto un tempo sorgeva il Convento di S. Agostino.
Aggirandovi fra i ruderi del vecchio Paese potrete anche vedere gli antichi silos-granai e comprendere come qui, la stessa conformazione naturale delle rocce, in passato abbia aiutato l’instaurarsi di comunità che trasformarono questi anfratti e grotte, in abitazioni.
Le stesse grotte rupestri vennero successivamente utilizzate dai monaci bizantini e trasformate in celle monastiche e “chiese-grotte”, luoghi di ritiro per la preghiera e la meditazione, ma anche luoghi della vita quotidiana.
Che in questa zona della Calabria si fossero in passato rifugiati monaci provenienti dalla Grecia, dalla Siria e dall’Armenia lo ribadiscono da tempo storici ed archeologi, fra i quali voglio rammentare Sebastiano Stranges, facendo notare come i siti di Rocca Armenia nella vicina Bruzzano e di Brancaleone Superiore somiglino ai villaggi trogloditi armeni di Vardzja e della Cappadocia. Se poi guardate le foto in questo articolo, i dubbi credo possano essere fugati, anche se ovviamente in queste zone le scoperte archeologiche sono working in progress e la Storia viene scritta e puntualizzata giorno dopo giorno!
La Chiesa Grotta dell’Albero della Vita a Brancaleone Vetus è un po’ la sintesi di tutto questo!
La forma al suo interno è circolare con varie nicchie porta icone ed un pilastro centrale dal quale si dipartono sulla volta motivi che simboleggiano l’albero della vita ed incisioni sacre come croci con bracci verticali più lunghi di quelli orizzontali e un “tavos” cioè un pavone, che fra i popoli della Siria e gli Armeni simboleggia, insieme alla croce, l’Angelo Gabriele.
Fra le altre tracce di “Armenità” qui rinvenute vi sono anche una fonte battesimale e un forno per la cottura del Lavash, il pane tipico del rito bizantino.
Un’altra Grotta-Chiesa da non perdere a Brancaleone Vetus è quella della “Madonna del Riposo”, risalente al dodicesimo secolo a pianta quadrangolare, di epoca più tarda rispetto alla Grotta dell’albero della Vita, con alcuni affreschi risalenti al 1500 che raffigurano la Vergine con in braccio il Bambinello avvolto in fasce ed ai lati un corteo di Santi.
Spesso mi piace ribadire che c’è sempre qualcosa da scoprire in Calabria, ma stavolta potrei anche dire che a Brancaleone le scoperte da fare sono ancora tante, non solo per gli archeologi e per gli appassionati di Storia, ma anche per i Turisti e i Viaggiatori alla ricerca di Emozioni ed Esperienze fuori dai luoghi comuni e dai circuiti del turismo di massa!
Si tratta di una Destinazione ricca di fascino in una Calabria che saprà coinvolgervi profondamente fra Natura, Cultura, Tradizioni, Storia, Miti e Leggende!
Facendo mie le parole di Carmyne Verduci, in questa parte della Calabria puoi trovare: ”Una dimensione dell’anima che qui trova il suo equilibrio. Quasi a voler vedere ciò che un tempo è stato e che adesso non è più, ma esiste ed è reale.” Ed ancora: ”La pace di questo luogo somiglia al paradiso. Il vento, gli uccelli, tutto qui profuma di antico … Vieni a visitare Il parco archeologico urbano di Brancaleone Vetus, vivi un’esperienza fantastica.”
Non facciamolo aspettare allora! E spero che il mio Spunto di Viaggio possa contribuire a farvi vivere l’intensità di questo tratto del Viaggio nel Viaggio nel cuore della Calabria!
Mimì
7 comments
[…] Se poi avete voglia di conoscere un pò meglio il Borgo di Brancaleone Vetus, e scoprire cosa qui potrete vedere, vi invito a leggere il mio articolo “Brancaleone Vetus – Un borgo abbandonato di Calabria che rinasce” […]
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[…] Senza dimenticare che, se siete amanti del mare, visitare Bova e trascorrerci qui le vostre vacanze, vi permetterà di andare al mare su 5 delle spiagge più belle della Costa ionica reggina e visitare il Borgo di Brancaleone Vetus. […]
Thank you very much by Mimì
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