Quando si pensa alla Val Gardena, la mente associa subito questa meravigliosa zona dell’Alto Adige ai paesaggi e agli scorci che, in ogni stagione, le Dolomiti sanno donare! Questa volta però, voglio farvi scoprire un aspetto un po’ diverso di queste zone. Un lato complementare a quello usuale, ma non per questo meno importante. Vi porto a scoprire cosa vedere al Museo della Val Gardena a Ortisei – in lingua ladina Museum Gherdëina.
Quello che scoprirete passo passo, è allo stesso tempo uno scrigno inaspettato del patrimonio culturale, delle tradizioni e dell’identità peculiare della Val Gardena, legate alla lingua ladina, ma non solo!
Scoprire il Museo della Val Gardena a Ortisei:
Cosa sapere e vedere al Museum Gherdëina.
– Cultura e lingua ladina fra storia e tradizioni –
Prima di descrivervi tutto quello che potrete vedere al Museo della Val Gardena di Ortisei, mi sembra giusto fare un breve preambolo a quella che è la cultura e la lingua ladina.
Il ladino nasce intorno al I° secolo d.C., dalla commistione fra il latino volgare e i linguaggi retici e norici, già parlati nella vallata. La “latinizzazione” della lingua locale, ha inizio dopo la conquista di queste zone vallive da parte delle truppe romane, guidate dal comandante Druso.
Foto credits @DOLOMITESValGardena
Per la conformazione geografica isolata di queste zone, la lingua ladina ha subito meno di altri idiomi le influenze della Storia, anche se, sia la lingua italiana che quella tedesca, hanno esercitato indubbie pressioni sulla matrice linguistica locale.
La forza dell’identità ladina è radicata nel cuore della gente che abita queste vallate! Una popolazione che ha sempre difeso la propria cultura e il riconoscimento delle proprie peculiarità, basate su tradizioni artigianali, artistiche, architettoniche ed agricole, proprie di queste montagne.
Tradizioni non sono solo basate sull’uso di una lingua!
Da ultimo, mi piace ricordare che, con la legge 482 del dicembre 1999, è stata riconosciuta la tutela della lingua e della cultura delle minoranze, come già contenuto nell’articolo 6 della Costituzione. E fra queste c’è il riconoscimento della lingua ladina quale “lingua minoritaria di importanza europea”.
Le vallate delle Dolomiti in cui ancora oggi si parla la lingua ladina sono cinque e si trovano tutte fra Trentino-Alto Adige e Veneto. Le valli in argomento sono: la Val Badia, la Val Gardena, la Val di Fassa, la Valle di Fodóm e la Valle d’Ampezzo.
Cosa vedere al Museum Gherdëina,
il Museo della Val Gardena, a Ortisei
Il percorso museale in breve
Le collezioni che potrete vedere nel Museo della Val Gardena a Ortisei, provengono prevalentemente da donazioni e lasciti di privati. Il percorso espositivo, si articola su due piani e in sei tematismi principali.
Non mancano delle sotto-sezioni di approfondimento, legate in particolar modo al patrimonio naturalistico e alle produzioni artigianali ed artistiche locali, con un occhio particolare all’arte dell’intaglio del legno!
I temi principali del percorso museale al Museum Gherdëina sono:
- Geologia, minerali e fossili delle Dolomiti;
- Flora e fauna dolomitica;
- Reperti Archeologici rinvenuti in Val Gardena;
- Sculture gardenesi in legno fra il sacro e profano, dal XVI al XX secolo;
- Dipinti, pitture e arte popolare di artisti gardenesi;
- Antichi giocattoli in legno;
- Mostra e archivio dedicati all’alpinista-regista Luis Trenker.
Il Museo è visitabile in circa un’oretta e mezzo, due ore, ma tutto dipende dall’interesse che avete nell’approfondire le singole sezioni. Noi lo abbiamo visitato con estrema calma, soffermandoci ad osservare i particolari, e ponendo molte domande alla gentilissima volontaria (e local), presente presso la biglietteria.
Alla fine ho anche acquistato un bel libro dal titolo evocativo: “Val Gardena: Un viaggio nel tempo”, edito da Museum Gherdëina e dalla casa editrice Raetia, 2018. Il libro, peraltro è acquistabile anche online.
A chi consiglio la visita del Museo della Val Gardena a Ortisei
Non c’è un target specifico perché, a mio parere, si tratta di un museo che può interessare davvero tutti, dai bambini, agli adulti e agli anziani!
Nell’ottica poi di vivere con responsabilità i luoghi, cosa c’è di meglio che approcciarsi e conoscere “il cuore” della Val Gardena e della sua gente, partendo da qui?
Potreste essere ispirati, come è accaduto a me e Peter, di voler proseguire nell’esplorazione dell’arte dell’intaglio del legno, con la visita “all’Art 52”. Si tratta dell’Esposizione Permanente dell’Artigianato Artistico della Val Gardena, realizzata da 52 artisti, presso il Palazzo dei Congressi di Ortisei. La visita all’esposizione è gratuita, con orario giornaliero dalle ore 9 alle ore 22.
Cosa vedere al Museo della Val Gardena, a Ortisei:
Geologia, minerali e fossili delle Dolomiti.
In ordine cronologico, l’esposizione museale del Museum Gherdëina a Ortisei si sviluppa attraverso un vero e proprio viaggio nel tempo. Trovandoci nel cuore delle Dolomiti, è inevitabile iniziare questo percorso dalla “storia di queste montagne”, ovvero, dalla loro Geologia e dal ritrovamento dei resti fossilizzati di animali e piante estinti milioni di anni fa.
Il percorso di visita al Museum Gherdëina inizia con un breve video di circa venti minuti, nel quale viene “raccontata” la Storia geologica della Val Gardena. Un filmato avvincente, curato e comprensibile a tutti, attraverso il quale, il paleontologo Andrea Tintori, spiega la formazione della “Montagne della Luna” sin dagli albori.
“Dal mare alle Dolomiti, i fossili raccontano” è il titolo introduttivo al filmato. Un nome ispiratore di ciò che poi potrete vedere nella “Sala Geo”, al primo piano del Museo della Val Gardena!
La ricca collezione di rocce, di minerali, di fossili e di reperti paleontologici, manderanno sicuramente in visibilio i naturalisti e i geologi. Molti campioni di minerali sono stati rinvenuti da collezionisti e studiosi della stessa Val Gardena. Fra queste spicca la collezione di Enrico Moroder de Doss, costituita da splendidi esemplari di geodi e cristalli di Analcime, Apofillite, Calcite e Prehnite, ritrovati sull’Alpe di Siusi.
Se poi tutto questo non vi ha ancora fatto innamorare di questo angolo di mondo, sicuramente lo faranno le splendide testimonianze fossili di piante e animali!
Nell’arenaria della Val Gardena, ai piedi del Seceda, sono stati ritrovati, fra gli altri, i resti carbonizzati dell’Ortiseia Leonardi Florin, una conifera di circa 260 milioni di anni fa, impronte di antichi rettili e di pereisauri, le chiocciole del gasteropode Bellerophon, pesci fossili, Gasteropodi e coralli coloniali.
Ma il reperto più incredibile, è sicuramente quello dell’Ittiosauro rinvenuto nel 1968 sul Monte Seceda, in Val Gardena, da Meinhard Strobl e Johann Comploj.
Si tratta di un antico rettile marino con le forme di una balena, ma con la biologia a metà fra un pesce e una lucertola. Un vero e proprio pesce dinosauro, che al tempo poteva raggiungere una lunghezza fra i sei e dieci metri.
Quello che vedrete al Museo della Val Gardena di Ortisei, in questo caso, si è spinto ancora più avanti, giungendo alla ricostruzione digitale dell’antico “mostro marino”.
Tutto questo lavoro è stato trasformato in una splendida esperienza virtuale. Ciascun visitatore, indossando un visore, potrà avere “un incontro ravvicinato” con l’Ittiosauro del Monte Seceda.
Ovviamente, né io né Peter ci siamo persi questa esperienza, come già avevamo fatto sia al MUSE di Trento, che al Lumen Museum di Plan de Corones
Fa sempre parte della sezione naturalistica del Museo della Val Gardena, anche la bella collezione di farfalle.
Cosa vedere al Museo della Val Gardena a Ortisei:
La sezione Archeologica
Proseguendo nella visita e facendo un salto nel tempo, si possono ammirare i reperti archeologici rinvenuti in Val Gardena, che vanno dal Mesolitico fino al Medioevo.
Di grande interesse storico sono le fibule in ferro ritrovate presso il Col de Flam, a Ortisei, datate tra il 300 e il 15 a.C., o il pugnale in bronzo, chiamato anche “Pugnale del Monte Balest”, risalente al periodo del bronzo.
Ma è ora di farvi immergere nella stupenda produzione artistica di cui la Val Gardena ne va, a ragione, fiera: l’intaglio del legno nell’arte sacra e profana, attraverso quattro secoli di storia.
Non mancherà poi di fare un salto nell’arte pittorica locale, attraverso i dipinti di Josef Moroder-Lusenberg.
Cosa vedere al Museo della Val Gardena a Ortisei
Sculture lignee di arte sacra
Fra le prime opere scultoree che vi si presenteranno davanti agli occhi, potrete ammirare la splendida scultura del “Crist de Val”, di autore anonimo, la cui realizzazione risalirebbe ai primi anni de 1600. Come splendide sono le sculture sacre, sempre seicentesche, realizzate dalle botteghe dei Trebinger e dei Vinazer.
L’esistenza di queste importanti Botteghe artistiche, sono la diretta testimonianza dell’importanza storica, nella Val Gardena, dell’arte scultorea e dell’intaglio del legno. Pensate: il primo intagliatore di cui si hanno tracce sarebbe Christian Trebinger, nato intorno al 1580.
Di pregevolissima fattura artistica, al Museum Gherdëina di Ortisei, potrete ammirare le sculture originali provenienti chiesa di San Giacomo, realizzate a loro tempo dagli scultori Melchior e Cassiano Vinazer.
Colpiscono per l’estrema delicatezza e particolari realizzativi il Presepe barocco, la Pala d’altare della Madonna con Bambino, San Giacomo e Sant’Enrico, dipinta da Franz Sebald Unterperger. Tutte opere provenienti, come anzidetto, dalla Chiesa di San Giacomo, a Ortisei.
Cosa vedere al Museo della Val Gardena a Ortisei:
Arte sacra e profana in vetrina
Quello che vi colpirà sicuramente, nel visitare il Museo della Val Gardena, è come l’artigianato legato alla scultura del legno, in Val Gardena, abbia coniugato la tradizione con l’arte più pura, alimentando l’una all’altra. Così, una tradizione nata per dare sostegno economico alle magre entrate invernali gli abitanti della valle, realizzando utensili, cornici o altri piccoli mobili, man mano diventa un’arte richiesta anche fuori dall’Alto Adige.
Merito della maestria degli intagli, ma anche della pregevolezza dei legni utilizzati, che, sono stati e lo sono a tutt’oggi, utilizzati nella realizzazione di opere d’arte moderna e contemporanea. Non solo arte legata al sacro, ma anche profana, decorativa, allegorica e, a volte, astratta!
Partendo da questo presupposto, ammirate le vetrine in cui sono esposte varie collezioni di oggetti sacri e profani, realizzati in umili case o da celebri artisti locali!
Potrete ammirare piccole opere artistiche realizzate nella famosa e antica bottega dei Vinazer, statuine per il presepio, porta orologi, animali e animaletti vari, caricature ed allegorie, le 120 opere della collezione Albino Pitscheider e quella di Luis Insam. Stupende poi le figure agghindate e ricche di preziosi particolari, che propongono i costumi della Val Gardena. Realizzate nella Bottega di Josef Moroder Lusenberg, spesso sono oggetti di valore che si tramandavano di padre in figlio, come nel caso della celebre “Gherlanda spiza”
O
pere d’arte in legno che ben starebbero nelle case di ciascuno di noi!
Distogliendo per un attimo gli occhi dalle ricche vetrine, ai bordi e sui muri delle sale, sono certa che alcune opere attrarranno anche i vostri sguardi ammirati e curiosi.
Spettacolare e prezioso è il grande presepe a portelle realizzato nel 1947 da Luis Insam. Nei vari riquadri, lo scultore di Ortisei, ha realizzato il racconto della natività in chiave moderna. Se osservate bene il riquadro centrale, vi accorgerete che i personaggi hanno un abbigliamento “molto attuale e tirolese”!
Legata alla donazione della signora Sanoner invece, la presenza al Museum Gherdëina di una slitta da cavallo e pattini in ferro, decorata ed impreziosita da intagli, risalente agli inizi del XX secolo.
Appesi ai muri, sia al primo che al secondo piano, troverete anche parecchi dipinti della collezione appartenuta al pittore gardenese Josef Moroder Lusenberg e quelli di altri artisti, come Josef Anton Mahlknecht, Franz Josef Noflaner, Luis Piazza, Peter Demetz, Mili Schmalzl, Hans Sontheimer, Leo Crepaz e Hugo Vallazza.
Se guardate con attenzione “Il Ritratto del Londer Tondl” o “Il suonatore d’organetto”, entrambi realizzati da Josef Moroder Lusenberg, sentirete pulsare la vita e il carattere della gente della Val Gardena!
Ci sarebbe molto da dire per ciascuna di queste preziose opere, Ma a questo punto ci spostiamo verso il secondo piano, soffermandoci a metà, per ammirare un’altra e forse la più preziosa opera custodita nel Museum Gherdëina di Ortisei: il Telo Quaresimale della Chiesa di San Giacomo.
Cosa vedere al Museum Gherdëina di Ortisei:
Il telo Quaresimale
Il telo quaresimale, denominato anche come tela della Passione o velo quaresimale, è strettamente correlato alle tradizioni quaresimali nelle Chiese cristiane. Questa tradizione ha inizio nel periodo medievale con lo suo scopo di “velare” l’altare agli occhi dei fedeli, inducendo, attraverso le raffigurazioni dipinte su di esso, alla meditazione e alla preghiera, in attesa della Pasqua
La “Velatio del Presbiterio” ha rappresentato, nel periodo medievale e Barocco, un prezioso strumento di divulgazione del messaggio cristiano, una vera e propria catechesi dipinta su spessa tela, alla portata di tutti.
Una tradizione che dal centro Europa e dalla Francia, si diffuse prima in Alto Adige e nel nord Italia, per poi radicarsi anche in Sicilia e nel Sud Italia (spettacolare ancora oggi il rito della “taledda”, in Val di Noto).
Ma ritornando al grande telo quaresimale, custodito dopo un accurato restauro nel Museum Gherdëina di Ortisei, proviene dalla Chiesa di San Giacomo in Val Gardena.
Su di una superficie di 4,73 per 3, 65 metri, sono raffigurati, in 24 riquadri di autore ancora ignoto, scene della Passione di Cristo, la cui realizzazione risale al periodo compreso fra il 1600 e il 1620.
Cosa vedere al Museum Gherdëina di Ortisei:
I giocattoli di legno gardenesi
Profuma di legno e tanto lavoro, la collezione di Giovanni Senoner Vastlé che potete ammirare al secondo piano. Una collezione che affascinerà grandi e piccini, visto che raccoglie un’infinità di giocattoli di legno, realizzati fra gli inizi del ‘700 e il 1940.
Innegabile il fascino conferito dal legno di tiglio, acero o cirmiolo, ai cavalli a dondolo dipinti con colori festosi, ai burattini, alle bambole e bamboline snodabili!
La Storia della produzione dei giocattoli di legno in Val Gardena, ha umili origini. Dentro le loro case, durante i rigidi mesi invernali, la gente gardenese si dedicava all’intaglio del legno come fonte di sostentamento aggiuntivo.
Dall’inizio del ‘700 poi, oltre ai preziosi merletti realizzati al tombolo, i mercanti ambulanti iniziarono a vendere in giro anche giocattoli intagliati in legno.
La cosa riscosse parecchio successo, tanto che intere famiglie (bambini inclusi) iniziarono a “specializzarsi” nella produzione dei giocattoli di legno, e in particolare alle richiestissime “bamboline gardenesi” snodabili, le bambole Gröden, antesignane delle moderne Barbie americane. E c’era una Gröden per ogni richiesta, dalle minuscole alle più grandi!
Le bambole di legno, ma anche altri giocattoli artigianali, divennero immancabili compagni di giochi dei bimbi in tutta Europa e in America, tanto da mobilitare in questo mestiere quasi tutti gli abitanti della Val Gardena.
La bambola Gröden, veniva chiamata in America e in Inghilterra, anche Dutch Doll, “la bambola olandese”, perché intere navi stipate di bambole di legno partivano dai porti olandesi. Con l’avvento della cartapesta, della latta e della plastica, queste bellissime bamboline vennero messe in soffitta e la richiesta decadde.
La qualità e la cultura delle bambole di legno di un tempo, possono essere apprezzate nuovamente visitando questo museo, oppure acquistandone una nel negozio di Judith Sotriffer a Ortisei, un’artista che ha ripreso questa antica e splendida arte.
Dopo l’intermezzo nel mondo ludico, date uno sguardo alla mostra permanente della corte Bierjun. Si tratta di un’importante testimonianza storica, con disegni a sanguigna risalenti al 1490 ritrovati sulle tavole lignee della stanza da letto nel Maso Bierjun, a Ortisei. I disegni, dopo i restauri, sono visibili grazie all’impiego dei raggi ultravioletti.
Per disegno a sanguigna si intende una tecnica che utilizza una “particolare matita”, la cui mina è costituita da ematite e piccole quantità di ocra, che conferiscono allo schizzo un colore rossastro.
Cosa vedere al Museo della Val Gardena a Ortisei:
L’eredità di Luis Trenker alla Valle
La prima domanda che sicuramente vi farete è: “Ma chi era questo Luis Trenker di cui ciparli”?
Sicuramente un personaggio molto poliedrico, un artista nato ad Ortisei nell’ottobre del 1892, che fu guida alpina, maestro di sci, scalatore, attore, regista, scrittore, pittore e cronista. Negli anni ’60 si occupò anche di promuovere e far conoscere le sue adorate montagne.
Per espresso desiderio, alla sua morte, avvenuta nel 1990, dispose il lascito del proprio archivio al Museum Gherdëina. Dopo una profonda fase di catalogazione, dal 2004 “l’Archivio centrale Luis Trenker” trova la sua sede definitiva sistemazione presso il Museum Gherdëina.
Se il personaggio vi incuriosisce, potete approfondire qui la sua conoscenza
Foto credits @DOLOMITESValGardena
Dove si trova il Museo della Val Gardena a Ortisei
Ci troviamo a Ortisei, al numero civico 83 della centrale Via Rezia, nell’edificio che il Museo condivide con la Cësa di Ladins, la Casa della Cultura Ladina.
Quattro chiacchiere sull’edificio della Cësa di Ladins
e del Museum de Gherdëina
L’iniziale edificio della Cësa di Ladins venne inaugurato nell’agosto del 1954. Il Museum de Gherdëina nacque quasi di pari passo, dedicando un’area della Casa della Cultura ladina all’esposizione di oggetti locali di valore storico. Il primo nucleo del Museo della Val Gardena venne quindi inaugurato nel 1960.
A questa fase seguì un primo ampliamento del Museo nel 1972, con la contestuale creazione della Biblioteca ladina “Anda Malia da Cudan” e dei locali dedicati alle trasmissioni Rai in lingua ladina. Successivamente, nel 1985, venne realizzato il secondo piano del Museo della Val Gardena.
Ad oggi, il Museum Gherdëina è gestito dall’omonima associazione e dai suoi circa 220 associati che, fra le altre cose, gestiscono anche le visite e il servizio di biglietteria fisica.
Il Museo, è dinamicamente in miglioramento: è stato già presentato un progetto di ampliamento ed ammodernamento, che vedrà esposte molte delle opere che sono state ulteriormente raccolte e meglio distribuite, nei nuovi saloni, le opere già esposte. Un motivo in più per tornare!
Visitare il Museo della Val Gardena ad Ortisei:
Informazioni sui Costi ed orari per
la visita al Museum Gherdëina
Orari e giorni per l’ingresso al Museo della Val Gardena a Ortisei
Costi del biglietto di ingresso:
- Adulti – 8,00 €
- Adulti ridotto – 6,00 € (valido per coloro che abbiano più di 65 anni, i gruppi costituiti da un minimo di 12 persone, diversamente abili)
- Biglietto famiglia – 16,00 €
- Biglietto per studenti fino a 26 anni – 2,50 €
- 1,50 € scolaresche (a studente)
- Nei mesi di luglio e agosto, nella giornata di giovedì alle ore 16, nel costo del biglietto è anche inclusa la visita guidata agli “oggetti del cuore“
- Biglietto annuale d’ingresso al Museo – 15 €
Il Biglietto di ingresso al Museum Gherdëina di Ortisei, è gratuito per le seguente figure:
- Bambini e giovani fino a 18 anni
- Accompagnatori di gruppi, scolaresche, studenti
- Insegnanti accompagnatori di scolaresche in visita al museo o in preparazione alla visita
- Soci Museum Gherdëina
- Soci Union di Ladins de Gherdëina
- Soci dell’Associazione dei musei dell’Alto Adige
- Guide turistiche accreditate
- Guide alpine e maestri di sci della Val Gardena in visita con gruppi o in preparazione alla visita
- Giornalisti accreditati
- Forze dell’ordine
Foto credits @DOLOMITESValGardena
Orari del Museum Gherdëina di Ortisei
Dal 6 Dicembre 2023 al 31 Marzo 2024:
- Aperto dal martedì al venerdì dalle ore 14 alle 18.00.
Dal 26 Dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 il museo rimarrà aperto tutti i giorni dalle ore 14 alle 18.00.
Dal 07 Gennaio al 9 Aprile 2023:
- Aperto dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 18.00;
- Giornate di chiusura, salvo quando diversamente stabilito – Dal sabato al lunedì
Orari Estivi di apertura
Dal 15 Maggio al 30 Giugno:
- Aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 18.00;
- Giornate di chiusura – sabato e domenica
Dal 01 Luglio al 20 Settembre:
- Aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 14 alle ore 18
- Giornate di chiusura – sabato, domenica e nella giornata di Ferragosto
Dal 21 Settembre al 16 Ottobre:
- Aperto dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 18.00;
- Giornate di Chiusura, salvo quando diversamente stabilito – Dal sabato al lunedì
Contatti del Museum Gherdëina a Urtijëi/St. Ulrich/Ortisei
Recapito telefonico: +39 0471 797 554
E- mail: info@museumgherdeina.it
Come arrivare da Verona al Museo della Val Gardena a Ortisei, in auto
Come arrivare dal nord, da Innsbruck (Austria) e zone intermedie,
al Museo della Val Gardena a Ortisei, in auto.
Mappa dei Parcheggi ad Ortisei
Altri strumenti utili per visitare Ortisei: mappe, guide e altri link utili
Informazioni per scegliere il vostro hotel in questo E-book on line,
Brochure in formato pdf edita da Dolomites Val Gardena, per pianificare le vostre gite in Val Gardena,
Dove poter gustare i piatti della tradizione gardenese,
App Val Gardena Guestinfo – Scaricabile da Google Play, sia nella versione per Android che da Apple-Ios.
Foto credits @DOLOMITESValGardena
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4 comments
deve essere davvero interessante. Non sono mai stato in Val Gardena ma penso sia ugualmente suggestiva come tutte le altre zone dell’Alto Adige
Ciao Andrea! Si, il Museum Gherdeina a Ortisei è davvero molto interessante, come tutta la Val Gardena, ovviamente!
Davvero molto interessante. Mi piace molto visitare i musei per entrare nel cuore di un posto e qui troverei sicuramente un sacco di spunti da cui partire alla scoperta della val Gardena.
Sono davvero felice di averti ispirata! Il museo sella Val Gardena a Ortisei è il miglior modo per iniziare la scoperta di questa splendida valle!