Che Matera, la magica città dei Sassi, sia un luogo affascinante, speciale ed unico, credo sia un dato oramai ampiamente assodato!
Nel visitarla questa estate ho avuto modo di scoprire mille aspetti poco conosciuti, che mano mano vi svelerò anche nei prossimi articoli, scrivendovi del mio itinerario a Matera e dintorni.
Qui invece, voglio condividervi il perché sia fondamentale, a mio parere, organizzare la propria visita nella Città dei Sassi con l’ausilio di una Guida Turistica autorizzata che ben conosca i suoi segreti, i suoi saliscendi, i suoi passaggi segreti, ma anche le storie meno note e i luoghi “fuori dai circuiti ordinari”.
Un modo concreto per rendere unico e indimenticabile questo soggiorno!
Pensateci un attimo! Si possono osservare cose e luoghi, senza coglierne la loro reale essenza e l’anima, salvo poi accorgersi di essere passati accanto senza soffermarsi per coglierne lo spirito!
Matera merita di essere conosciuta, scoperta e vissuta a 360 gradi, non solo “istagrammata”, senza nulla togliere a questo esercizio!
Proprio per questo ho voluto dare spazio, voce e testo, a Silvio Scocuzza, guida turistica abilitata di “Guide Around Matera”, facente parte dell’Associazione GTI – Guide Turistiche Italiane, che ben conosce i segreti di Matera, la magica città dei Sassi!
Una Guida che con la sua competenza e professionalità, mi ha letteralmente aperto gli occhi ed il cuore dinanzi ad una Matera segreta, che ben difficilmente avrei incontrato da sola!
Visitare Matera con lui, mi ha dato anche modo di ottimizzare il tempo a disposizione, senza perdere quegli approfondimenti che permettono di comprendere e vivere appieno le realtà storiche e di vita di una città come questa, in cui le sfaccettature e i particolari da cogliere, sono davvero infiniti!
Ma ora vi accompagno nella Matera segreta di Silvio Scocuzza, città dei Sassi, ma anche dei segreti della gestione delle sue Acque!
Guida ai Segreti di Matera, Città
dei Sassi e delle Acque:
Silvio Scocuzza ci racconta …
Matera, splendida città dei Sassi (e delle Acque), è una città che fino a qualche anno fa risultava sconosciuta ai più.
Oggi, Matera, è entrata però a far parte della nostra vita, del nostro immaginario collettivo, al pari di un gioiello nascosto da ammirare e vivere, in una regione poco conosciuta, la Basilicata, antica terra di conquista, attraversata da tante antiche civiltà, di cui gelosamente ha saputo custodire i segreti, svelandoli un po’ alla volta all’umanità curiosa.
Guardate e scaricate qui di seguito la cartina turistica di Matera, nel frattempo! ⇒ Cartina-turistica-APT-2019-A3
Matera è una città di non facile lettura!
Una città difficile da spiegare, perché fonde alla perfezione la sua storia millenaria (è la terza città abitata più antica al mondo) e le sue architetture in negativo ed in positivo, costituite da circa 3000 grotte anticamente scavate, ancora oggi in buona parte utilizzate a pieno titolo come abitazioni, attività commerciali e sociali varie.
Antiche abitazioni, quelle di Matera, dalle facciate a forma variegata, immerse in paesaggi naturali selvaggi, situate su una Gravina naturale profonda fino a 150 metri, contornate da oltre 150 chiese rupestri, villaggi neolitici e tanto, tanto altro ancora!
Bisogna venirci e viverla, per rendersi conto della sua grandezza e scoprirne i suoi segreti.
Bisogna toccare con mano la sua roccia, facilmente lavorabile, per “sentire” il pensiero ed il lavoro delle generazioni passate che, con pazienza e caparbietà, hanno letteralmente trasformato le anse ed i terrazzamenti naturali della sua Gravina, ricavandone i Sassi.
Sassi che sono stati identificati ufficialmente in un documento di inizio XIII secolo e definiti “rioni pietrosi scavati”, posti a ridosso della più antica collina, chiamata Civita, là dove un tempo sorgeva un insediamento Neolitico e dove oggi invece troneggia la sua splendida Cattedrale, con il suo imponente campanile romanico, così imponente da sembrare quasi un’antenna capace di collegare Matera al resto del mondo!
La splendida Matera, città dei Sassi, circondata dal Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco (assieme ai Sassi) nel 1993.
E’ una città che ci proietta in epoche passate, pronte a ricordarci le antiche popolazioni (Indigeni, Greci, Romani, Longobardi, Bizantini, Normanni, Francesi, Slavi e Spagnoli) che l’hanno abitata e che, con il loro duro lavoro, le tradizioni, l’ingegno umano e la determinazione, hanno tirato fuori la loro resilienza, garantendo “vita ai Sassi” sino ai giorni nostri, nonostante il territorio carsico e povero d’acqua.
E’ proprio la ricerca dell’acqua, il motivo che ha spinto i suoi abitanti ad ingegnarsi per recuperarla in mille modi, garantendo alla comunità dei Sassi, l’accesso a questo elemento fondamentale per la vita di ogni essere umano.
L’acqua è un bene comune da tutelare e difendere, che permette lo sviluppo e l’organizzazione sociale degli esseri umani.
L’acqua, per Matera, ha assunto anche il significato di purificazione, acquisendo una valenza rituale importante e permettendo lo sviluppo di un’identità culturale e religiosa degli abitanti del luogo.
Fare un viaggio a Matera per capire il sofisticato sistema idrico non è semplice, anche perché questo aspetto passa spesso in secondo piano, rispetto alle bellezze di cui sopra ho accennato.
Al visitatore ed ai viaggiatori attenti, oltre a chi come me esercita il lavoro di guida turistica, il conoscere il sistema idrico scavato e formato da cisterne, ambienti ipogei, canali superficiali e sotterranei, permette di scoprire l’anima dei Sassi, che può essere paragonata ad un immenso acquedotto.
4 Passi nella Storia di Matera, città dei Sassi
e delle Cattedrali delle Acque
Occorre sempre tenere bene a mente che l’etimologia del nome Basilicata, deriva da Lucania, e cioè “Lucus”, terra ricca di boschi e di montagne …
E’ proprio la sua morfologia montagnosa, che ha sempre reso difficile l’instaurarsi di insediamenti umani.
Guardando una cartina geografica ci si rende conto di come questa Regione sia ricca di rilievi montuosi, da cui si generano ben cinque fiumi che l’attraversano da Nord a Sud.
Questi fiumi, anticamente navigabili, sono stati in passato responsabili dell’esistenza di zone paludose e malariche, che non permettevano un’antropizzazione importante, come avvenuto in altre regioni italiane.
Le antiche civiltà indigene lucane, già a partire dal Neolitico, si erano insediate su alture naturali o in posizione strategiche, per controllare l’entroterra ma anche per essere vicini ai corsi naturali d’acqua.
I Greci successivamente, da abili navigatori quali erano, si insediarono con le loro potenti e sfarzose Polis sulle coste del Mar Jonio, vicino alle foci di questi fiumi facilmente navigabili, per avere la possibilità di esplorare l’entroterra, diffondere la loro cultura e conquistare nuovi mercati sui quali immettere i loro magnifici manufatti.
Per quanto riguarda Matera, i primi villaggi neolitici si svilupparono sulle colline argillose, ma anche in prossimità dell’altopiano carsico.
Le colline poste ad ovest dei Sassi di Matera sono argillose, ma al loro interno posseggono uno strato di sabbia che fa filtrare le acque piovane, che confluiscono così negli strati argillosi ed impermeabili più interni.
Anticamente questi strati di acqua, intercettati per mezzo di pozzi o canali sotterranei, permettevano di far confluire le acque in sistemi di raccolta, situati verso il basso, nei pressi dei Sassi.
La sabbia scavata in loco inoltre, opportunamente impastata con la calce, dava vita ad una malta largamente utilizzata a scopi edilizi o anche per impermeabilizzare le cisterne.
Queste cisterne, oltre a garantire la sopravvivenza umana, consentivano anche l’abbeveraggio degli animali durante la transumanza, per secoli una delle attività principali degli abitanti di Matera.
Questa attività è testimoniata ancora oggi dalla presenza a Matera di numerosi Jazzi (ovili scavati e costruiti), muretti a secco, complessi di grotte usate come ricoveri per animali e riparo delle comunità pastorali, oltre che per la produzione di formaggi.
La raccolta dell’acqua in passato, avveniva anche grazie a sistemi di grondaie, scavate sui tetti o sui fianchi delle grotte e degli edifici.
Anche questo sistema contribuiva a raccogliere ed immagazzinare le preziose acque piovane nei sistemi di raccolta posti più in basso, rappresentati da cisterne molto profonde o da più rudimentali sistemi di vasche di decantazione poste su più livelli. Queste acque venivano utilizzate per abbeverare gli animali e per innaffiare gli orti ed i giardini che si trovavano sui terrazzamenti naturali.
Le grotte e le case di Matera, nel tempo, si sono poi evolute in veri e propri condomini orizzontali chiamati “vicinati”.
I vicinati rappresentavano l’anima dei Sassi ed erano antiche corti a pozzo, dove i pozzi, o un sistema di più cisterne vicine, erano la prima cosa ad essere realizzata per recuperare le acque piovane dai livelli superiori.
L’acqua in eccesso, sfiorava da questi sistemi ed andava ad alimentare cisterne situate a livelli più in bassi, dove nel tempo si venivano a sviluppare nuovi aggregazioni a vicinato.
Nel pensare allo sviluppo in orizzontale e in verticale di questi modelli insediativi, occorreva ovviamente predisporre il collegamento fra le varie unità.
Tutto questo era garantito da stradine e scalinate, mentre gli spazi in comune all’esterno di ogni singola abitazione manteneva una forte socialità ed interazione tra gli abitanti, fornendo nel contempo importanti spazi verdi, soleggiati ed ariosi, validi a contrastare l’umidità e l’oscurità delle grotte, scavate nel banco roccioso.
Con il tempo, il costruito ha avuto la meglio sullo scavato e le grotte, utilizzate anche come preziose cave di materiale da costruzione a chilometro zero, sono state parzialmente offuscate nella loro importanza, pur mantenendo intatte le proprie funzioni vitali.
Dalle cisterne casalinghe ai Palombari – La Matera delle Acque che si svela
E’ importante comprendere che senza questo minuzioso sistema di raccolta, stoccaggio e canalizzazione delle acque (piovane e sotterranee), la Matera città dei Sassi che oggi possiamo vedere ed ammirare, non sarebbe mai esistita!
Un sistema ipogeo, sotterraneo cioè, che è esso stesso un vero capolavoro architettonico ed ingegneristico, che trova la sua più alta espressione in quelle che vengono definite “le Cattedrali delle Acque”: le cisterne!
Le cisterne, come già ho accennato prima, sfruttando tutte le pendenze possibili (naturali ed artificiali) ed opportunamente impermeabilizzate, venivano collegate tra di loro con il sistema dei vasi comunicanti.
Gli abitanti dei Sassi più fortunati, disponevano di sistemi di cisterne private in casa, gli altri si approvvigionavano a quelle più grandi. Una sorta di vero e proprio acquedotto pubblico, in pratica!
Questo ingegnoso sistema è stato migliorato nel corso del tempo, consentendo alla popolazione di avere a disposizione acqua sufficiente.
Le cisterne più grandi e monumentali, venivano chiamate Palombari ed erano situate in punti strategici della città.
Tra questi ricordiamo il Palombaro Lungo e il Palombaro Piccolo, noto anche come l’Antico Palombaro del Sasso Caveoso, entrambi opere di alta ingegneria, oggi trasformati in complessi museali regolarmente visitabili.
Il Palombaro Piccolo, è posto vicino alle situato sotto la Chiesa del Purgatorio Vecchio di fianco all’attigua Casa Natale di San Giovanni da Matera. Il costo del singolo ingresso è pari a 2,50 Euro.
Il Palombaro Piccolo, venne ideato e supportato economicamente dal Vescovo Mons. Di Macco nel 1843, mentre la sua effettiva realizzazione, reca la data del 1846 .
Questa corte a pozzo che si estende su una superficie di oltre 100 metri quadrati, ha una profondità compresa tra i 9 ed i 13 metri ed al tempo era capace di contenere circa 1.800 metri cubi d’acqua.
Ancora più impressionante è suo il “fratello maggiore”, il Palombaro Lungo, situato sulla Piazza Vittorio Veneto, piazza principale della città e massimo esempio di sviluppo urbanistico ed architettonico del periodo Sette/Ottocentesco di Matera al di fuori dei Sassi. Il costo del biglietto per la visita è di 3 Euro e potete prenotare l’ingresso in loco
Questa immensa cisterna si sviluppò a partire dagli inizi del Seicento e raggiunse la sua massima espansione nel tardo Ottocento. Ha rappresentato per lungo tempo la più importante riserva idrica della città di Matera
Questa grande cisterna poteva contenere fino a circa 5.000 metri cubi di acqua, canalizzando non solo acqua piovana, ma anche l’acqua sorgiva proveniente dalle colline argillose che lo sovrastano, e su cui oggi sorge la nuova Matera.
La particolarità delle cisterne dei Sassi e dei Palombari, è data dal rivestimento delle pareti in cocciopesto, cioè in cocci di terracotta pestati e poi usati per intonacare ed impermeabilizzare le pareti di roccia.
Sulle pareti così impermeabilizzate è ancora oggi possibile individuare i diversi livelli dell’acqua al al loro interno.
Architettonicamente i Palombari si contraddistinguono con delle pareti leggermente inclinate e la presenza di volte ad arco, poggianti su pilastri.
Lo sviluppo allungato di queste strutture era progettato per evitare che la pressione dell’acqua al suo interno, potesse spingere sugli spigoli e sulle pareti, facendo crollare tutto.
I palombari sul fondo sono caratterizzati da una leggera pendenza verso le diverse bocche esterne, da cui gli abitanti potevano attingere l’acqua.
Oltre al sistema delle cisterne, nella Matera dei Sassi, esistevano le Neviere, grotte scavate con la funzione di conservare la neve che, alternata con strati di paglia, si trasformava in ghiaccio e veniva utilizzata anche per scopi terapeutici.
Il sistema degli antichi Grabiglioni a Matera
I Grabiglioni sono parte integrante del più ampio “sistema di raccolta delle acque“ esistente a Matera!
In pratica, si trattava di due canali naturali scavati nel corso dei millenni dalle acque meteoriche, situati ai lati della collina della Civita e che sfociavano nella Gravina.
I Grabiglioni “scoperti”, in caso di forti piogge si trasformavano in veri e propri torrenti tumultuosi da cui tenersi alla larga, visto che raccoglievano nel proprio alveo anche le acque provenienti dalle colline argillose limitrofe ai Sassi!
Gli attraversamenti di questi “torrenti”, erano costituiti da diversi ponticelli posizionati in punti strategici, che permettevano il collegamento tra i due Sassi.
L’acqua stagnante contenuta nei due antichi Grabiglioni, veniva spesso utilizzata per irrigare gli orti presenti nei Sassi, oltre ad essere utilizzata sovente come corpo recettore degli scarichi delle attività civili, trasformando i due canali in vere e proprie fogne a cielo aperto.
Queste incisioni torrentizie vennero lentamente chiuse e pavimentate tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, per essere trasformate in strade, le attuali Via Bruno Buozzi e Via Fiorentini, collegate con l’antica strada sterrata di Via Madonna delle Virtù, posta a fianco della Gravina.
Oggi costituiscono l’unica strada che collega i Sassi con la parte alta della città nuova, a modo di vera e propria circonvallazione.
La trasformazione di Matera città dei Sassi – Da “vergogna nazionale” a Patrimonio culturale
Tutto questo ingegnoso sistema comincia a scomparire con l’arrivo, in epoca fascista, dell’acquedotto a Matera e la comparsa di fontane pubbliche in punti strategici dei Sassi, per scomparire del tutto con lo sfollamento dei Sassi, a seguito della famosa legge di Risanamento dei Sassi, del 1952.
Man mano si perde memoria delle cisterne, dei sistemi di raccolta dell’acqua, degli orti e tutto pare cristallizzarsi come in una favola, sino a quando la Città dei Sassi e delle Acque, viene recuperata e viene riscoperto il grande patrimonio popolare dei suoi paesaggi culturali!
Questo è quello che è accaduto!
I Sassi da oltre 30 anni sono stati riportati pian piano a nuova vita e ai viaggiatori ed esploratori attenti, di cui si parlava all’inizio, oggi è possibile fare riscoprire l’anima dei Sassi, organizzando percorsi di visita storici, culturali, antropologici, architettonici, archeologici, naturalistici, eno-gastronomici e tanto altro ancora! Personalizzando …
Visitando con occhio attento Matera e i suoi Sassi, si potrà cogliere quel che resta di queste antiche canalizzazioni su strade e tetti, ammirare esternamente ed internamente cisterne oggi trasformate in fioriere, percorsi labirintici sotterranei, ma anche in piscine e vasche jacuzzi, utilizzate nei vari alberghi di lusso che troverete disseminati fra i Sassi!
A ciascuno la sua visita, ma se questa avviene “utilizzando” l’occhio attento di una guida professionale, che dedica il suo tempo a studiare e riscoprire questi percorsi per far emozionare i visitatori, vivrete l’incantesimo di tornare per qualche ora nel passato, cogliendo i segreti più intimi di Matera, città dei Sassi e di grande bellezza!
Buona visita a tutti da Silvio!
Voglio anzitutto ringraziare Silvio Scocuzza per averci condiviso e fatto scoprire la sua “Matera Segreta”, una città va oltre gli itinerari consueti nella magica Città dei Sassi, sito Unesco Italiano, fornendoci mille ulteriori motivi per tornarci!
Gli antichi sistemi di raccolta e distribuzione delle acque della vecchia Matera dei Sassi, sono un vero e proprio percorso emozionale ed esperenziale, che ho avuto io stessa modo di vivere ed amare profondamente!
E sono così tante le cose da vedere e da fare a Matera, che si può rischiare di non riuscire a cogliere luoghi di grande interesse come questi!
Proprio per questo, organizzare uno o più itinerari, anche su misura, con Guide Around Matera, riesce a trasformare questa esperienza in un ricordo indimenticabile!
Per darvi modo di mettervi in contatto, vi lascio di seguito i suoi recapiti! Buona Matera anche da parte mia, perchè ci tornerò presto, anche per visitare altri Borghi imperdibili in Basilicata!
Contatti con Guide Aroud Matera di Silvio SCOCUZZA
Email: info@guidearoundmatera.it
Recapito Telefonico – +39 3924725785
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Al prossimo Spunto di Viaggio! Mimì
4 comments
Avevo l’intenzione di andare a Matera a primavera ma poi c’è stato il lockdown. Grazie per questo articolo che mi aiuterà a vedere Matera al massimo quandoandrò.
Ciao carissima Lulu!
Sono davvero felice di esserti utile nella visita di questa magica terra!
Sono cera che ti incanterà!
Mimì
Come sempre i tuoi sono viaggi nel viaggio.
Chapeau
Ti ringrazio carissima!