Terra di confine fra Romagna appenninica, Toscana aretina, Marche e Repubblica di San Marino, la Valmarecchia si può identificare con quell’entroterra riminese segnato dallo scorrere del Fiume Marecchia, che sfocia in prossimità del Borgo San Giuliano a Rimini. Un territorio vallivo alle spalle dell’antico porto dell’Ariminum (il nome greco dell’odierna Rimini), che si spinge fin quasi dove sorge il Sacro Fiume di Roma, il Tevere, sul Monte Fumaiolo. Una terra ricchissima di grandi testimonianze storiche e una natura ancora incontaminata, che merita di essere visitata e scoperta. Natura, storia, castelli, sentieri per fare trekking e magici borghi, dove il tempo sembra essersi fermato. In questo articolo scoprirete cosa vedere in Valmarecchia, attraverso un itinerario fra 10 Borghi da visitare vicino Rimini.

Cosa vedere in Valmarecchia fra Borghi da visitare, Cultura e Natura: l’entroterra di Rimini autentico
Da Santarcangelo di Romagna, a pochi passi dalle onde dell’Adriatico, a San Leo passando da Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Maiolo, Novafeltria, Talamello, Verucchio, Poggio Torriana e Casteldelci, scopriremo storie, leggende e personaggi, ma anche le mille cose da sapere di questi territori e Borghi di confine, facenti parte dell’Unione dei Comuni Montani della Valmarecchia.
Perché visitare la Valmarecchia
e i suoi Borghi
I territori della Valmarecchia possiedono una ricca storia geologica e culturale che, insieme alla posizione strategica fra l’Adriatico e il Tirreno, ne hanno plasmato la vocazione di luogo conteso ed amato, fonte di ispirazione per artisti, poeti e pittori, grazie alla dolcezza dei suoi incantevoli paesaggi.
Pochi chilometri separano la Valmarecchia dalla vivacità della città di Rimini e dalle sue coste, ambita meta di un turismo balneare proveniente dall’intera Europa. Così vicini ma così diversi, complementari questi territori.
Più adatto ad un turismo lento, slow, quello della Valmarecchia, per chi è alla ricerca di itinerari e percorsi di scoperta del patrimonio storico e delle tradizioni di luoghi e borghi, ma anche per chi ama i trekking nella natura.
Senza dimenticare, più prosaicamente, che la Valmarecchia fa parte dei percorsi della “Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini” e del progetto Bike Marecchia, per un turismo eco-sostenibile.
Visitare la Valmarecchia e i suoi Borghi:
4 Passi nella sua
Geologia e nella Storia
La visita a questi 10 Borghi della Valmarecchia, sarà anche lo spunto per scoprire un territorio che sa riservare molte sorprese a i turisti e viaggiatori!
Un territorio segnato dal percorso del fiume omonimo, che ha disegnato e scolpito i dettagli di un contesto geologico antico, caratterizzato da Massicci Calcarei e terreni Marnoso-Argilloso. Paesaggi naturalistici idilliaci e bucolici, inframezzati da borghi, castelli e rocche, per rammentarci che le grandi famiglie dei Malatesta (signori di Rimini) e dei Montefeltro (duchi di Urbino), hanno avuto origini in quest’area.
Luoghi ricchi di acque e fertili, amati dalle antiche popolazioni pre-etrusche dei villanoviani, dai Romani e poi dai Celti.
Territori amati e decantati da personaggi illustri, poeti, letterati, pittori, santi e religiosi come Giulio Cesare, Dante, San Leo, San Francesco, Cagliostro, Piero della Francesca, Raffaello e Leonardo Da Vinci.
- Dante Alighieri, nel suo esilio da Firenze, frequentò la valle passando da Casteldelci. Fu ospite del condottiero Uguccione Della Faggiola a San Leo, come testimonia il Canto IV, 25-27 del Purgatorio: “Vassi in San Leo e discendesi in Noli, montasi su in Bismantova e ‘n Cacume con esso i pié; ma qui convien ch’om voli”
- Leonardo da Vinci, secondo le ultime analisi fatte sulla sua celebre “Gioconda”, ritrasse le cime della valle sullo sfondo del dipinto,

Cosa vedere in Valmarecchia: Balcone rinascimentale a Petrella Guidi, con vista sul Borgo di San Leo
- Piero della Francesca, inserì i panorami della Valle in dipinti come il Ritratto dei Duchi d’Urbino, opere viste da milioni di persone agli Uffizi di Firenze. Ne sono diretta testimonianza i “Balconi Rinascimentali” creati lungo la Valmarecchia;
- San Francesco, nei suoi viaggi tra Umbria e Adriatico, ha sostato nei borghi valligiani. Basti pensare che proprio a San Leo ricevette in dono, quella che fu poi la sua principale dimora, ovvero il Sacro Monte de La Verna.
Presenze storiche illustri e vocazioni territoriali, che hanno dato il là alla realizzazione di percorsi di trekking sulle orme di Santi, Poeti e Pittori, o a quelli che congiungono i diversi Eremi della vallata, testimoni silenziosi e mistici di una fortissima fede.
Un’altra particolarità amministrativa della Valmarecchia, è l’esistenza sul suo territorio di una Enclave Toscana, la più grande d’Italia. Si tratta di un pezzo di Toscana “Fuori dalla Toscana”, comprendente i borghi di Santa Sofia Marecchia, Ca’ Raffaello e Cicognaia, che fanno parte della Provincia di Arezzo.
Questa Enclave, nata agli inizi del XVII secolo, è un territorio che si incunea tra i Comuni di Casteldelci, Pennabilli e Sant’Agata Feltria.
Dal punto di vista politico-amministrativo, alcuni comuni dell’Alta Valmarecchia appartenevano al territorio della regione Marche. Con un referendum, nel 2009, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello, votarono per il passaggio all’Emilia-Romagna.
Cosa vedere in Valmarecchia,
entroterra di Rimini:
1. Visitare il Borgo di Santarcangelo di Romagna
A distanza di un paio di chilometri da Rimini, quasi fosse la sua prosecuzione naturale, incontriamo Santarcangelo di Romagna, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Si tratta di un borgo romagnolo “verace”, patria del Sangiovese, della Piadina con lo Squacquerone, della pasta fatta a mano, dei Cassoni con le Rosole, dell’Albana e del Liscio.

Borghi della Valmarecchia da visitare: Il Museo nel Mondo di Tonino Guerra a Santarcangelo di Romagna
A testimoniare l’antichissima storia di questo borgo, sono la Pieve di S. Michele Arcangelo – sorta su una precedente Pieve bizantina – costruita attorno al VI° Sec., ma anche le 160 Grotte Tufacee nella pancia del Monte Giove, promontorio sul quale sorge Sant’Arcangelo.
Si tratta di grotte di origine paleocristiana, dedicate inizialmente all’adorazione del Dio Mitra.
Dominato come ogni borgo romagnolo medievale dalla Rocca Malatestiana, questo borgo è salito alle cronache della storia anche per essere il borgo natale di Papa Clemente XIV°, a cui è dedicato l’Arco Ganganelli, arco che immette nella centrale piazza cittadina, impreziosita dalla “Fontana Della Pigna”. Da non perdere, nell’area sotto le mura Malatestiane, lo Sferisterio, da cui si gode uno degli scorci più belli della vallata.
La Rocca Malatestiana di Santarcangelo, oggi, è di proprietà privata. Si può visitare il primo sabato e domenica del mese dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle 19:00. Il costo della visita per gli adulti è di 3 €, ridotto 2 €.
Figlio di Santarcangelo di Romagna, è Tonino Guerra, sceneggiatore e poeta, amico fraterno del regista Fellini, di Antonioni, Rosi e Tarkovskij. Cantore dell’anima contadina e delle tradizioni rurali di Sant’Arcangelo di Romagna, il borgo gli ha dedicato un Museo, “Il Mondo di Tonino Guerra”, con sede anche a Pennabilli. Sempre a Sant’Arcangelo di Romagna , nei parchi cittadini, potrete anche vedere le colorate fontane create dal poeta.

Borghi da visitare in Valmarecchia: L’Arco in onore di Papa Clemente XIV in Piazza Ganganelli a Sant’Arcangelo di Romagna
Altro luogo imperdibile a Sant’Arcangelo di Romagna, è il Mutonia-Mutoid Waste Company.
Si tratta di un parco tematico di genere post-avveniristico, con all’interno oggetti creati con materiale di riciclo e rifiuti. Un luogo che merita di essere visitato, con i suoi cyber giganti e gli altri personaggi, che fanno volare alta la fantasia dei bambini e dei loro genitori.
Sempre a Sant’Arcangelo di Romagna meritano una visita o una sosta:
- La Porta del Campanone Vecchio,
- La Via dell’Amore (Vicolo Amaduzzi),
- La Chiesa Collegiata,
- Il Museo Storico Archeologico MUSAS,
- Il MET – Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna,
- Il Museo del Bottone.
Se volete conoscere ancora meglio questo Borgo delle Valmarecchia, potete scaricare qui la Brochure dedicata.
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Santarcangelo di Romagna
Cosa vedere in Valmarecchia:
2. Visitare il Borgo di San Leo
Arrivando in quella che comunemente viene chiamata “Bassa Valle”, incontriamo il borgo più famoso del territorio, ovvero San Leo.
San Leo fa parte del Club dei Borghi più belli d’Italia. Dalla storia antichissima, San Leo conserva perfettamente quelli che sono i gioielli storico-culturali e religiosi, che lo rendono meta turistica per migliaia di persone.
Da visitare assolutamente a San Leo, è la Pieve di S. Maria Assunta. Sorto su una Pieve pre-romanica, quello che oggi possiamo ammirare è il più antico monumento religioso dell’intero territorio del Montefeltro. Fra storie e tradizioni tramandate dalla notte dei tempi, si racconta che fu proprio San Leone ad edificare qui la prima chiesa, dedicata all’Assunzione di Maria.
La pieve si sviluppa su tre navate, separate da arcate poggianti su pilastri e colonne. Nel Presbiterio è presente un antico ciborio, risalente al 882 d.C. Sempre all’interno dell’antica costruzione religiosa, è possibile ammirare la cripta e il Sacello di San Leone.
A guardia del bellissimo Borgo, dall’alto del picco roccioso, lo sguardo della Fortezza di San Leo. Progettata dall’architetto toscano Francesco di Giorgio Martini, nelle linee architettoniche che possiamo ancora scorgere.
La Fortezza, eccellente esempio di architettura militare e simbolo del borgo della Valmarecchia, è passato alla storia per essere stata l’ultima prigione dell’alchimista Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro.
Dal Borgo medievale sino alla fortezza, si può arrivare percorrendo un sentiero abbastanza ripido, oppure utilizzando una navetta.
Il biglietto valido per la visita al Forte è acquistabile anche online.
Il costo del ticket di ingresso è di 10,50 € per gli adulti, € 8,50 quello ridotto per gli over 65enni, € 6,00 il Ridotto Family. Esistono poi dei biglietti cumulativi, che danno la possibilità di ingresso a più attrazioni.
A fare da cornice dall’alto al Borgo, c’è anche la Torre Campanaria del Duomo.
Si affacciano sulla rinascimentale Piazza Dante alcuni degli edifici più importanti del Centro storico della bella cittadina. Fra gli altri, spiccano il Palazzo Mediceo, attuale sede del Municipio e del Museo di Arte Sacra, Palazzo della Rovere e Palazzo Nardini, alloggio di San Francesco
Al centro della piazza la fontana che, dalla fine dell’800, sorge là dove si trovava l’Olmo di S. Francesco, luogo dove il poverello di Assisi, nel 1213, ricevette in dono il Sacro Monte de La Verna.
Sempre legato al poverello di Assisi, a pochi chilometri dal centro del borgo, si trova il Convento di S. Igne. Si tratta di un’abbazia con uno splendido Chiostro, sorta intorno al 1223, sul luogo dove, leggenda racconta, Francesco ebbe la visione di un fuoco sacro.
Poco lontano dal Convento, si ergono le Piccole Dolomiti della Valmarecchia, ovvero i Monti Tausani, geosito che attesta l’origine secolare della valle, meta di trekking emozionanti da percorrere tutto l’anno.
Se volete approfondire l’argomento, potete scaricare dal sito web della Regione Emilia -Romagna il dettaglio dei 3 Itinerari geologico-ambientali nella Valle del Marecchia
Dal punto di vista naturalistico, il Borgo di San Leo ricade interamente all’interno del SIC/ZPS “Rupi e Gessi della Valmarecchia“, della Rete europea Natura 2000.
Valmarecchia: Come arrivare al Borgo di Santarcangelo
di Romagna e a San Leo, da Rimini
Cosa vedere in Valmarecchia:
3. Visitare il Borgo di Verucchio
Con alle spalle il Monte Titano e la Repubblica di San Marino, eccoci a Verucchio, il borgo denominato anche “La Culla dei Malatesta”.
Da qui, il condottiero Malatesta da Verucchio, discendente dei Malatesta di Pennabilli, partì alla conquista di Rimini. Chiamato anche con il termine “Il Mastin Vecchio” nel XXVII canto dell’Inferno dal Sommo Poeta, Malatesta da Verucchio venne nominato Podestà di Rimini nel 1239.
Il Borgo medievale di Verucchio, inserito fra i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera arancione del Touring Club italiano, è incorniciato da filari interminabili di viti di Sangiovese e di Albana, oltre che da olivi secolari che impreziosiscono questa parte della Valmarecchia.
La prima cosa che noterete a Verucchio, è la Rocca Malatestiana, detta anche Rocca del Sasso, inequivocabile testimonianza della grandezza della Famiglia Malatesta.
L’antico maniero, perfettamente conservato, merita una visita approfondita.
Al suo interno, nella Sala Magna, è possibile osservare il grande albero genealogico della famiglia Malatesta. Imperdibile anche la visita alle stanze della Rocca, mentre all’esterno, soffermatevi ad ammirare la Guardiola con l’orologio e la Torre Mastio, da cui potrete godere una vista a 360° sulla Valmarecchia.
Informazioni utili per la visita della Rocca Malatestiana di Verucchio: Orari di Visita e costi del biglietto di ingresso
- Nei mesi di marzo, ottobre, novembre e dicembre: Aperto al sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle13 e dalle 14.30 alle 18;
- Nei mesi di aprile, maggio, giugno e settembre: Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30;
- Nei mesi di luglio e agosto: aperto tutti i giorni con orario 9.30-12.30 e 16.00-20.00. I venerdì aperto sino alle ore 22.30,
Costi di Ingresso
- Intero € 5,50
- Ridotto bambini dagli 8 ai 14 e per possessori di tessera fai, Touring club, città amica e younger card – € 4,50
- Visita guidata – € 8
- Ingresso gratuito fino a 7 anni e residenti del comune
- Biglietto ingresso integrato Rocca + Museo Archeologico € 7,50
- Biglietti di visita guidata integrata Rocca + Museo Archeologico nella stessa giornata, € 13
Per informazioni potete telefonare allo 0541 670280 o mandare una E-Mail a roccaverucchio@atlantide.net
Un altro gioiello da non perdere a Verucchio, è la visita al Museo Civico Archeologico, splendidamente allestito in quello che un tempo era stato il convento di S. Agostino.
Al suo interno sono esposti i reperti archeologici che testimoniano la Civiltà Villanoviana nella Valmarecchia. Il percorso museale, si articola partendo dal semi-interrato al piano terra e al primo piano, con in più una Sala dedicata all’Area sacra.
I reperti archeologici aprono uno squarcio sulla quotidianità della Civiltà Villanoviana, esponendo tessuti e suppellettili, importanti reperti funerari e corredi principeschi, provenienti da quella che sembra esser stata una Sala del Trono.
Il biglietto per la visita può essere acquistato anche online. Si può anche scegliere di acquistare un biglietto cumulativo, che permette di visitare anche altre attrazioni presenti sul territorio.
- Biglietto intero – € 5,50
- Biglietto ridotto dedicato a giovani dagli 8 ai 14, possessori di tessera fai, Touring club, città amica e yunger card – € 3
- Visita guidata € 8
- Biglietto integrato ingresso Museo+ Ingresso Rocca Malatestiana: € 7,50
- Biglietto integrato Verucchio + San Leo – possibilità di accedere a 3 siti (Rocca Malatestiana, Museo Archeologico e Fortezza di San Leo): € 16
Orari di apertura:
- dal 1° aprile al 30 settembre tutti i giorni 10 – 18
- dal 1° ottobre al 31 marzo: mercoledì e venerdì 9 – 13. Nei giorni di sabato, domenica e festivi 10 – 18
- dal 26 dicembre al 6 gennaio – tutti i giorni 10 – 18
Perdetevi fra le vie di questo borgo storico della Valmarecchia!
Date uno sguardo agli interni in stile barocco e rinascimentale della Chiesa Collegiata. Proseguite poi verso Borgo del Passerello, la parte più alta di Verucchio, dove un tempo si trovava la Rocca. Ai nostri giorni è rimasta la Porta del Passerello, testimonianza del vecchio Monastero delle Monache di Santa Chiara.
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Verucchio
Cosa vedere in Valmarecchia:
4. Visitare il Borgo di Pennabilli
Fra i Borghi da visitare assolutamente in Valmarecchia, un posto d’onore è occupato dal piccolo borgo di Pennabilli. Un nome che a prima vista può apparire stravagante, ma che invece nasce dalla fusione di Penna e Billi, il nome dei due castelli che un tempo dominavano il villaggio medievale e di cui oggi possiamo ammirarne le rovine.
Per quanto piccolo, nel borgo di Pennabilli ci sono davvero tante cose da vedere e da fare e quindi, prendetevi del tempo sia per ammirare le sue attrazioni culturali che per fare qualche passeggiata/trekking nelle sue vicinanze! Dal 2010, Pennabilli è entrato a far parte del club italiano dei Borghi Bandiera Arancione del Touring Club.
Come gran parte dei Borghi della Valmarecchia, anche Pennabilli ha un Malatesta nella sua Storia, anzi, fra storia vera e leggende, si dice che qui, da un discendente della famiglia Carpegna chiamato “Malatesta”, nacque la famosa casata. Il “Malatesta” iniziò a costruire il Castello di Penna, prima di trasferirsi a Verucchio,
Se iniziamo la visita dalla parte alta di questo bellissimo borgo, partendo dal luogo dove sorgeva il Castello dei Billi, possiamo ammirare il monastero delle Monache Agostiniane Sant’Antonio da Padova, che ricomprende anche le antiche mura di cinta della Rocca dei Billi.
Sul versante opposto, sul cosiddetto Roccione, luogo dove sorgeva il Castello della Penna, troverete il belvedere panoramico “Vista Point della Gioconda”. Scorci panoramici davvero incredibili, dove il tempo sembra essersi fermato.
Sulla sommità del Roccione si trovano la Campana di Lhasa e tre “mani korlo” – mulini di preghiera tibetani – che, dal 2005 testimoniano il legame del borgo con il popolo tibetano. La campana è la copia di quella che si trovava presso il convento dei frati cappuccini costruito a Lhasa, in Tibet, da padre Orazio Olivieri, Frà Orazio da Pennabilli.
Ai piedi del Roccione si trova invece il Chorten Buddhista, un minuscolo tempietto. Tanta poesia dell’anima in tutto questo, tanto che lo stesso Tenzing Gyatso, XIV, Dalai Lama del Tibet e Premio Nobel per la Pace, è stato ospite di Pennabilli nel 1994 e nel 2005, per inaugurare la campana di Lhasa.
Ma Pennabilli è stato anche il “Buen Retiro” del poeta e sceneggiatore Tonino Guerra che, nel corso degli anni passati qui ha creato molteplici opere d’arte, riunite in quello che si configura come un vero e proprio “Museo Diffuso”, definito “I Luoghi dell’Anima”.
Si tratta una serie di installazioni artistiche legate al territorio e alle sue varie anime.
Nel borgo si possono visitare il Giardino dei Frutti Dimenticati, l’Angolo delle Madonnine Abbandonate, la Strada delle Meridiane, il Santuario dei Pensieri, l’Angelo coi Baffi, il Museo “Il Mondo di Tonino Guerra”, oltre alla Casa dei Mandorli e l’abitazione del Poeta.
Nelle frazioni invece, troviamo altre due installazioni de “I Luoghi dell’Anima”:
- La Madonna del Rettangolo di Neve, nel borgo di Cà Romano;
- Il Giardino Pietrificato nella località di Castello di Bascio. Una serie di tappeti di pietra e ceramica, ricordano personaggi legati al territorio, come Matteo da Bascio che da qui partì per fondare l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Ezdra Pound, o Uguccione della Faggiola. Sul Giardino Pietrificato vigila attenta, dall’alto dei suoi 21 metri di altezza, la duecentesca Torre di Bascio.
Trattandosi di opere artistiche all’esterno, sono visitabili gratuitamente tutti i giorni, dalle ore 9,00 alle ore 19,00.
Ma è ora di immergersi fra i vicoli e le stradine del centro storico di Pennabilli, fra antichi palazzi trasformati in Musei, le chiese e il suo piccolo ma prezioso Teatro.
- Bello è Palazzo della Ragione, detto delle Logge, costruito nel secolo XV e oggi situato nella piazza centrale del paese
- Il teatro Vittoria di Pennabilli è stato allestito nel 1923 all’interno del Quattrocentesco Palazzo Fuffi. Splendido il suo portale, che immette in un foyer pensato da Tonino Guerra, oltre alla volta decorata in stile liberty, con putti danzanti e una lira.
Meritano una visita:
- Il Duomo di Pennabilli, edificato fra il 1566 e il 1601 e conosciuto anche come Cattedrale di San Leone;
- Il Santuario della Madonna delle Grazie, con al suo interno una raffigurazione mariana miracolosa del 1400, la Madonna delle lacrime o delle Grazie, alla quale i pennesi sono molto devoti.
- La Chiesetta dedicata alla Madonna della Misericordia,
- La Chiesa di Santa Maria dell’Oliva, la cui edificazione risale alla prima metà del XVI secolo.
Ai piedi del Roccione troviamo il Palazzo del Bargello, antico palazzo nobiliare ora sede del Museo Europeo di Informatica.
Oltre a questo interessantissimo museo, nel borgo si possono visitare:
- Il Museo del Calcolo-Mateureka (parte integrante di quello dell’Informatica),
- Il Museo Naturalistico del Parco Interregionale dei Sassi Simone e Simoncello,
- Il Museo del Montefeltro, che racchiude al suo interno opere d’arte e oggetti liturgici legati alla storia religiosa della Valmarecchia e del Montefeltro.
Orari del Museo del Montefeltro:
- Giovedì e sabato 9:30-12:30.
- Da venerdì a domenica 15:00-18:30
- Chiuso nei mesi di gennaio – febbraio – marzo.
Costo dei biglietti di ingresso al Museo del Montefeltro:
- Intero 5 €
- Ridotto 3 €
Pennabilli ospita inoltre, tutte le estati, la Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato. Questa Esposizione annuale, negli anni, si è mantenuta importante punto di riferimento per gli amanti del genere.
Un’altra Manifestazione con molto seguito a Pennabilli. è “Artisti in Piazza”, Festival Internazionale delle Arti Performative che, ad inizio Estate, accoglie artisti di ogni genere da ogni parte del Mondo
Il Borgo di Pennabilli offre anche affascinanti percorsi di trekking nei suoi dintorni, come quello al Fosso del Canaiolo, oppure quelli che portano al Parco del Sasso Simone e Simoncello e ai pochi resti della Città del Sole, utopistica idea di urbanizzazione della famiglia dei Medici
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Pennabilli
Cosa vedere in Valmarecchia:
5. Visitare il Borgo di Poggio Torriana
Il comune Poggio Torriana nasce nel 2014, dall’unione dei Comuni di Torriana e di Poggio Berni.
Sul paesaggio di questa parte della Valmarecchia, spiccano i castelli di Torriana e di Montebello, quest’ultimo noto anche come castello di Guidi di Bagno o Castello di Azzurrina. I due manieri sono incastonati come vedette su creste di roccia calcarea, a dominare dall’alto il corso del Fiume Marecchia e del Fiume Uso, nella valle del Rubicone.
Nella frazione di Montebello di Poggio Torriana, incontriamo la leggenda coinvolgente e commovente di Azzurrina, al secolo Guendalina, bambina albina, figlia del signore del Castello di Montebello, che, rincorrendo una palla lungo le scale del maniero, sparì, lasciando a noi solo il suo fantasma. Nell’anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 21 Giugno 1375, pare continui a dare segnali della sua presenza.
Il Castello di Montebello ha origini molto antiche, e possiede ancora parti elementi strutturali originali, come il mastio e alcune parti della fortezza, risalenti all’XI secolo. Il maniero, trasformato nel XV secolo in residenza nobiliare dai conti Guidi di Bagno, merita una visita per ammirare i preziosi arredi custoditi al suo interno e, soprattutto, per godere dei magnifici scorci panoramici sulla vallata.
Costi del biglietto di ingresso:
- Individuale 8€,
- ridotto 6€ (per gruppi di almeno 25 persone)
- Ingresso notturno: intero 15€, gratuito per i bambini fino a i 5 anni.
- Per ulteriori informazioni potete telefonare al 338.4893342 o scrivere una E-mail a: info@castellodimontebello.com
Da visitare, nel territorio di borgo di Poggio Berni, spicca il Mulino Museo Sapignoli, testimonianza intatta della civiltà contadina e della trasformazione del grano in profumate farine. Qui sono presenti le antiche macine e tutti gli arnesi in uso a mugnai e contadini che, quotidianamente avevano a che fare con questo alimento.
In questa parte del territorio della Valmarecchia, pressoché collinare e pianeggiante, la fanno da padrone culture come la vite, gli ortaggi in generale, l’olivo e la lavorazione del Miele, nettare prelibato a cui, a Montebello. è dedicato anche un piccolo museo.
A coronare l’attitudine naturalistica di questo territorio, l’Oasi di protezione della fauna di Torriana-Montebello con l’Osservatorio Naturalistico Valmarecchia. In questi luoghi potrete approfondire la conoscenza con flora e fauna locali, con trekking o passeggiate in e-bike, durante tutto l’anno, scoprendo di volta in volta tutti i tesori dell’Oasi.
Scaricate la mappa del geosito Rupi di Torriana e Montebello per trovare le indicazioni su 4 escursioni lungo i sentieri dell’oasi.
- Per informazioni o prenotazioni per le visite guidate potete scrivere una mail a osservatorionaturalistico@atlantide.net
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Poggio Torriana
Cosa vedere in Valmarecchia:
6. Visitare il Borgo di Sant’Agata Feltria
In Valmarecchia, ai piedi del Monte Ercole, sul versante che guarda verso la valle dell’Uso, sorge il Borgo Sant’Agata Feltria. Un Borgo antico che si identifica con Rocca Fregoso, oggi chiamata Rocca delle Fiabe, dal nome del museo ospitato all’interno dell’imponente maniero medievale, che svetta sul picco di arenaria del Sasso del Lupo, alla fine del borgo.
Ai piedi della Rocca, nel centro del borgo, sono da visitare assolutamente:
♦ Il Teatro “A. Mariani”, un piccolo teatro interamente in legno, il più antico d’Italia, ubicato nell’importante edificio storico settecentesco, Palazzo Fregoso, in precedenza sede del Palazzo Comunale;
♦ Il Museo delle Arti Rurali, dedicato a Don Olinto Marella, posto all’interno del Cinquecentesco Convento di San Girolamo. Al suo interno, sono custoditi oggetti di arte sacra provenienti dal medesimo convento e dall’annessa Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, oltre ad oggetti della civiltà contadina raccolti nella zona e nella Valmarecchia più in generale.
- La Collegiata di S. Agata,
- Il Convento dei Cappuccini e quello delle Clarisse,
- L’affascinante Chiesetta di San Francesco della Rosa, al lato della Rocca,
- Il Percorso delle Fontane, con opere realizzate dal maestro mosaicista ravennate Marco Bravura (eccellente la Fontana della Lumaca ideata da Tonino Guerra).
Da non perdere, nelle vicinanze, la visita al borgo medievale di Petrella Guidi, frazione di Sant’Agata Feltria. Un minuscolo borgo, amato dal Maestro Fellini e Balcone Rinascimentale di Piero della Francesca, che conserva intatti i lineamenti e le antiche architetture.
Sul Monte Ercole e nelle sue emozionanti castagnete, vi aspettano emozionanti trekking e passeggiate in sella ad una e-bike, cornice spensierata alle giornate trascorse in questo borgo.
La caratteristica di questo borgo affascinante, è quella di essere divenuto punto di riferimento per i cultori della gastronomia d’eccellenza.
La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato a Sant’Agata Feltria, da ben 39 anni, durante tutte le domeniche di ottobre, accoglie migliaia di estimatori del tubero pregiato che, dal 2021, è Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.
Se volete partecipare anche voi all’evento, segnatevi queste date per il 2023: 01 – 08 – 15 – 22 – 29 ottobre.
I visitatori vi possono partecipare gratis. Se invece volete approfondire l’argomento, potete verificare sul sito ufficiale della Fiera.
Nelle ultime settimane dell’anno il borgo si trasforma nuovamente, per diventare questa volta il Paese del Natale. Un appuntamento imperdibile per gli amanti di renne, elfi e zampognari, e della magia natalizia.
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Sant’Agata Feltria
Cosa vedere in Valmarecchia:
7. Visitare il Borgo di Maiolo
Seguendo l’itinerario di visita che attraversa la Valmarecchia, una sosta è dovuta allo storico borgo medievale di Maiolo. Un Borgo dominato dall’imponente rupe di arenaria, sulla quale oggi si innalzano i resti della Rocca di Maioletto, eretta prima dell’anno Mille.
Una posizione strategica di grande importanza per tutto il Montefeltro, quella di Maioletto e della sua Rocca, sia dal punto di vista commerciale che politico. Una Rocca fortificata oggetto di grandi e aspre contese fra le famiglie dei Montefeltro e dei Malatesta, visto che possedere questa rocca significava possedere l’accesso alla vicina San Leo.
Almeno sino al 30 Maggio del 1700.
Si narra che, in quella data, a causa di un fulmine particolarmente violento, tutto il borgo fortificato franò, e con lui anche buona parte del picco di sabbia e argilla sovrastante. Le leggende raccontano anche che la vera causa del crollo fatidico, fosse la punizione divina per un “ballo angelico” tenutosi all’interno delle mura.
Il Borgo e la Fortezza, però, già 50 anni prima, avevano già subiti forti danni a causa dell’esplosione della polveriera, che aveva distrutto parte delle mura di contenimento. Questo e il successivo evento (la frana), contribuirono alla nascita di un nuovo borgo, costruito stavolta su un suolo più stabile, a circa un chilometro dal picco, dove ora si possono ammirare i ruderi della Fortezza.
Altro aspetto che descrive Maiolo come centro di eccellenza, è l’attività di panificazione che gira attorno ai forni rurali locali in pietra, e alla produzione di pane e spianate di eccellente qualità.
Prodotti del territorio preparati con farine di grani antichi e con tutto il sapere popolare contadino tramandato da secoli, che oggi sono racchiusi nel Museo Diffuso del Pane e nella recente Casa del Pane, all’interno di una casa, nel Borgo di Maiolo.
Dovete infatti sapere che, l’Unione Europea ha definito questa parte della Valmarecchia come “zona BioItaly”, per la sua valenza naturalistica e la biodiversità. Inclusi i suoi campi di grano, ovviamente!
Al pane, a Maiolo, è dedicata una festa in giugno, con la rimessa in funzione degli antichi forni.
La Casa del Pane e il museo sono aperti in occasione della festa del pane, mentre i singoli forni sono visitabili ai gruppi su appuntamento, da fissare con la locale Pro loco. I contattare telefonici sono: 339 7141421 oppure 0541 – 920012.
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Maiolo
Cosa vedere in Valmarecchia:
8. Visitare il Borgo di Talamello
Ai piedi del Monte Pincio fa bella mostra di sé il borgo di Talamello. Abbarbicato su una terrazza naturale che dà sul corso del fiume Marecchia e su tutta la Valmarecchia, questo borgo, conosciuto principalmente per il Formaggio di Fossa e per le Castagne del Pincio, racchiude anche tanti tesori d’arte da scoprire!
Nella Chiesa di S. Lorenzo, infatti, è conservato un Crocefisso ligneo di Scuola Giottesca, risalente al XIV secolo.
Di grande bellezza sono anche gli affreschi, datati 1437, che potrete vedere nella cosiddetta “Cella”, una piccola cella votiva decorata dal pittore ferrarese Antonio Alberti, molto noto presso la corte dei Montefeltro.
Un’altra chicca di questo borgo della Valmarecchia è il piccolo Museo Pinacoteca Gualtieri “Lo Sguardo del Reale”, che accoglie circa 60 opere donate dal maestro al Comune.
La Pinacoteca è ubicata nei locali dell’ex Teatro Amintore Galli, altro personaggio famoso di questo Borgo della Valmarecchia. Giornalista e musicista originario di Talamello, Amintore Galli è conosciuto per aver scritto le note dell’Inno dei Lavoratori , di Filippo Turati.
Denominato Ambra di Talamello da Tonino Guerra, questo formaggio di fossa è un formaggio di latte ovino, vero protagonista storico eccellente di questo Borgo.
Il formaggio di fossa Ambra di Talamello viene definito “formaggio da meditazione”, di colore quasi nocciola, ambrato per l’appunto! Va assaporato lentamente, gustando con calma il sapore deciso e carico di storia, che rivela i le sfumature della fossa che lo ha visto “crescere”.
La forma di formaggio, dal peso di un chilo, viene avvolta in sacchi di cotone e stagionato per 40 giorni in una fossa di arenaria, con un’operazione chiamata “infossatura”. La fossa, infatti, viene sigillata ermeticamente con tavole e gesso, per garantire l’anaerobicità dei luoghi. In queste condizioni, operano alcune seletive colonie di batteri, che conferiranno il sapore caratteristico del formaggio.
Gesti e metodi antichi, che risalgono al Medioevo, pensate!
Ogni anno, le prime due settimane del mese di novembre, le operazioni della sua sfossatura e della degustazione, vengono celebrate con la Fiera del Formaggio stagionato in Fossa, Ambra di Talamello.
Un’occasione da non perdere per scoprire ed apprezzare, oltre al formaggio, molte altre prelibatezze eno-gastronomiche dell’intero territorio della Valmarecchia e del Montefeltro!
A precedere questo evento, ad Ottobre, la Fiera della Castagna, detta “Marrone del Montefeltro”, che qui si trova in abbondanza. Se vi guardate intorno, infatti, potrete notare la grande quantità di castagnete che si trovano sul Monte Pincio e che, in compagnia di un bel bicchiere di vin brulè, scaldano le prime domeniche d’autunno.
Se vi trovate a Talamello in tarda primavera o nelle prime giornate estive, dedicate qualche ora ad una passeggiata all’interno dei sentieri che salgono verso la sommità del Monte Pincio. Avrete sicuramente la possibilità di imbattervi nella fioritura delle orchidee selvatiche spontanee.
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Talamello
Cosa vedere in Valmarecchia:
9. Visitare il Borgo di Novafeltria
Nella vallata tra i comuni di Maiolo e Talamello, lungo le sponde del fiume Marecchia, troviamo Novafeltria, un borgo chiamato sino al 1941 Mercatino Marecchia.
Il comune di Novafeltria, amministrativamente, nasce agli inizi del Novecento dall’unione del borgo antico con alcune frazioni del Comune di Talamello. Ad oggi, il Borgo è la sede sede amministrativa di importanti istituzioni della valle come l’Unione dei Comuni Montani Valmarecchia, l’Ospedale Sacra Famiglia, il presidio medico basilare per tutta la Valmarecchia e di scuole che accolgono gran parte degli studenti valligiani ( fra i quali l’Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera).
Se dal punto di vista politico Novafeltria prende vigore all’inizio del XX secolo, la sua esistenza è di molto più antica. Ne sono testimonianza la Pieve di S. Pietro in Culto e la Pieve di S. Maria in Vico (nella frazione di Secchiano), due delle dieci Pievi antecedenti il decimo secolo presenti in Valmarecchia.
Altra testimonianza delle sue radici è l’Oratorio di Santa Marina, che dal 1100 adorna il centro del borgo.
Fiore all’occhiello di un’istruzione d’eccellenza a Novafeltria è l’Accademia Lirica Internazionale “Voci nel Montefeltro”. Da questa istituzione ha preso il via l’iniziativa del Montefeltro Festival, una rassegna che in estate allieta il Borgo con iniziative legate al bel canto, a cui partecipano anche allievi dell’Accademia.
Sempre legato al tema musicale è il contributo che il borgo ha dato al cantautore Ivan Graziani, abruzzese di nascita, ma che qui aveva messo le sue radici. Al Cantautore è stata dedicata un’installazione nel parco cittadino: un grande paio di occhiali rossi, segno distintivo dell’artista.
A Perticara, frazione di Novafeltria, non mancate di visitare il Museo SULPHUR – Museo Storico Minerario dello Zolfo. L’esposizione museale è uno scrigno che raccoglie la storia di quella che è stata la Miniera di Zolfo più grande d’Europa. La vecchia miniera è stata basilare per tutta l’economia locale fino al 1964, quando l’allora Montedison, proprietaria degli impianti, decise di chiuderla.
Visitare il Museo Storico Minerario dello Zolfo, vuol dire conoscere la storia di una miniera, ma soprattutto, le storie degli uomini che qui vi hanno lavorato.
Dalle viscere della miniera di Perticara proviene il cristallo di zolfo più grande al mondo, donato dall’Ing. Mezzena al Museo di Storia Naturale di Milano.
Orari di visita e costi del biglietto:
- Dal 1 Aprile al 30 giugno: sabato, domenica e festivi 10:00-12:30 e 15:00-18:00;
- Dal 01 luglio al 31 Agosto: 10:00-13:00 e 15,00-18:00;
- Dal 1 settembre al 10 dicembre: 10:00-12:30 e 15:00-18:00
Costo dei biglietti:
- Adulti – € 6,00
- Ridotto per bambini dai 6 ai 14 anni o gruppi formati da almeno 10 persone – € 4,50
- Ingresso per le scolaresche – € 4,00
Non perdetevi poi una passeggiata sino alla località Torricella di Novafeltria, un piccolo nucleo abitato immerso nel verde che ha conservato la struttura urbanistica medievale.
Non distante dall’antico castello di Torricella troverete la cosiddetta Ara sacrificale preistorica, un monumento rupestre di cui ancora non sono state chiarite le funzioni, anche se si pensa che la struttura potesse essere dedicata a riti sacrificali
Dal borgo di Novafeltria, lungo poi tutto il corso del Fiume Marecchia fino alla sua foce, si dipana la pista ciclabile che permette, a chi lo vorrà fare, emozionanti passeggiate in una cornice storica e naturalistica di rara bellezza.
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Novafeltria
Cosa vedere in Valmarecchia:
10. Visitare il Borgo di Casteldelci
Il Comune “più distante” della Valmarecchia rispetto a Rimini e alle sue coste, poco distante dalle fonti del fiume Tevere, sul Monte Fumaiolo: ecco una prima cartolina del borgo di Castedelci.
Isolato per lungo tempo rispetto alle direttrici turistiche romagnole, Casteldelci oggi può far valere tutto ciò come sua punto di forza. Il suo territorio, infatti, si presta a vivere momenti di tranquillità, immersi nel verde esuberante del Casteldelci Eco Park, oziando su un’amaca ai bordi del piccolo laghetto al suo interno, ma anche percorrendo gli innumerevoli percorsi di trekking, che toccano borghi magicamente conservati.
Percorsi che si addentrano in boschi secolari di castagni, oppure, semplicemente, ripercorrono antichi sentieri percorsi da contadini, partigiani o contrabbandieri.
A Casteldelci, le parole d’ordine sono silenzio, genuinità, eccellenza e meraviglia!
Qui si possono passare intere giornate immersi nel silenzio, ascoltando il canto eterno del Torrente Senatello scorrere ai piedi del borgo, o il canto degli uccelli.
L’accoglienza, in questo territorio, viene offerta attraverso aziende familiari, in strutture storiche con servizi innovativi, immersi nell’autenticità genuina che sa di tradizioni lontane.
Fra i Borghi della Valmarecchia, Casteldelci offre la possibilità di effettuare trekking, anche ad anello, che giungono sino alla sorgente del Tevere, incrociando lungo il percorso, eremi, come l’Eremo di Sant’Alberico, chiese, mulattiere adatte ai cicloamatori o a coloro che vanno a cavallo.
Ma c’è anche un altro aspetto del Borgo di Casteldelci che dovete scoprire: quello legato alla sua storia e ai personaggi ai quali, questo angolo della Valmarecchia ha dato i natali.
Qui, nel 1250, nacque Uguccione della Faggiola, condottiero, capitano di ventura, amico di Dante e mercenario al soldo delle famiglie signorili più prestigiose della Toscana, dell’Umbria e dell’Emilia Romagna. Pare che, per aver ospitato Dante Alighieri, Uguccione della Faggiola ricevette il testo autografo dell’Inferno.
Da visitare a fondo il centro storico di Casteldelci, ma anche le sue frazioni e località vicine, sono imperdibili:
- Boscagnone, Cabatarcio, Casantino, Giardiniera, Mercato, Poggio Ancisa, Ville di Fragheto, Schigno.
- Fragheto, ricordato per essere il luogo dell’Eccidio Nazifascista del 7 Aprile 1944,
- Gattara, villaggio di origine celtica,
- Senatello, borgo battezzato come territorio di caccia dalla Signoria dei Montefeltro,
- Viapiana.
Da non perdere assolutamente nel borgo di Casteldelci:
- La Torre Medievale del XII secolo e la Chiesa di San Martino, edificata nel XVIII secolo;
- Il Palazzo Comunale;
- Il Ponte romano sul Torrente Senatello, un unicum paesaggistico con il fiume e la vallata, realizzato in legno dai romani e più volte risistemato;
La Casa Museo Sandro Colarieti – Museo Archeologico, si trova nel cuore del centro storico di Casteldelci, ospitata all’interno di una casa privata. Al suo interno troverete:
- ⇒ Una sezione archeologica, dedicata a manufatti e reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Pescaia e di Calanco, ma anche altri oggetti, esposti in orine cronologico, provenienti dai rinvenimenti effettuati nella Valle del Senatello.
- ⇒ Una sezione medievale e quella contemporanea, dedicata al periodo che va dal XI al XIV secolo l’una, mentre l’altra racchiude le testimonianze storiche e le memorie fotografiche legate alla seconda guerra mondiale e all’eccidio di Fragheto del 7 Aprile 1944, del Ponte “Otto Martiri” e di Gattara.
Borghi da visitare in Valmarecchia:
Dove si trova Casteldelci
Consigli utili per pianificare un itinerario
fra i Borghi e la Natura della Valmarecchia
Sorprendente ed emozionante il territorio della Valmarecchia. Attraverso i suoi Borghi costellati di Rocche, castelli fortificati, balconi panoramici, musei e chiese, riesce ad offrire uno spaccato di storia che si fonde con la bellezza della natura, esaltandone tradizioni antiche e la semplicità delle cose buone. Inclusa l’enogastronomia, ovviamente.
Ci sarebbero mille altre cose da scrivere sulla Valmarecchia e i suoi Borghi.
Ben lo sa Gianloris Cresti, che ringrazio vivamente per tutti i bellissimi spunti che ci ha condiviso attraverso questo scritto e le immagini di questa sua meravigliosa terra.
Gianloris è Promotore Turistico Territoriale della Valmarecchia, oltre che appassionato organizzatore di visite e trekking in questa zona dell’entroterra riminese. Vi potete rivolgere direttamente a lui per ricevere i migliori suggerimenti per pianificare il vostro soggiorno fra questi Borghi.
Ecco i suoi contatti diretti:
- Email: loriscresti@gmail.com
- Recapito telefonico: 333 2174461
- Profilo della sua pagina Facebook: Turismi&Tesori
Vi siete lasciati affascinare dalla bellezza e dalle cose da vedere e fare in Valmarecchia e fra i suoi splendidi Borghi? Rimini è poi proprio vicino …
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18 comments
In questa zona credo di aver visitato solo la Repubblica di San Marino. Sarebbe bello andare alla scoperta di tutti gli altri borghi!
Hai visitato un luogo importante, peró! Ma anche la Valmarecchia ha il suo perché, da visitare in ogni stagione
Intanto complimenti per le foto, catturano davvero tutta la bellezza di questi borghi! E me li segno per delle gite fuori porta nei weekend, grazie per tutti i consigli.
Grazie mille Saretta! I Borghi della Valmarecchia sanno ispirare!
Ma che bello il tuo articolo! Ho fatto un tour della Valmarecchia ma il tuo itinerario è molto più approfondito e mi ha fatto voglia di tornare soprattutto per i Luoghi dell’Anima di Pennabilli e dintorni che proprio mi sono persa
I borghi della Valmarecchia meritano davvero tutti una visita! Tonino Guerra ci ha lasciato le tracce dei suoi pensieri e delle sue emozioni e anche questo é un motivo in piú per tornarci mille volte!
ma che meraviglia!! una zona che non conosco. in primavera deve essere davvero stupenda con tutti quei borghi!
Ciao Andrea. A te che piacciono cosí tanto i trekking nelle natura, la Valmarecchia fa al caso tuo! E poi, di borghi da visitare ve ne sonono davvero tanti, veri gioiellini!
Non conoscevo tutti questi posti, molto interessanti, mi salvo l’articolo così se passo da quelle parti mi organizzo e visito anche altri borghi.
La Valmarecchia e i suoi borghi non sono molto conosciuti, ma meritano! Ti ringrazio davvero tantissimo per l´apprezzamento!
Valmarecchia, terra di castelli e di colli, di storia e di orgoglio! L’ho visitata nel 2020 e me ne sono innamorata! É un luogo tutto sommato non così turistico ma che ha davvero tanto da offrire!
Hai perfettamente ragione Eliana: della Valmarecchia e dei suoi borghi ci si innamora perdutamente!
Parto da un presupposto: a me questi borghi piacciono tutti. Però San Leo e la storia di Cagliostro occupano sicuramente un posto speciale nell’elenco dei miei borghi del cuore.
Ti credo! San Leo, oltre ad essere uno di Borghi più belli d’Italia è un autentico gioiello della Valmarecchia, a due passi da Rimini!
Come sempre Mimi dai ottimi suggerimenti! Mi trovo spesso relativamente vicino in quanto la famiglia del mio compagno vive vicino ad Urbino e ci hai dato degli spunti per passare qualche domenica, grazie!
Sono felice di averti ispirata! Visitare la Valmarecchia e i suoi borghi vuol dire proiettarsi in una dimensione fuori dal tempo, in una ospitalità autentica!
Ho fatto giusto ieri un itinerario in e-bike e mi sono innamorata di questo modo di muoversi tra borghi e colline, penso proprio che cercherò altri itinerari così, come quello che hai nominato tu. Grazie del suggerimento!
Grazie mille carissima Anna! Girare a piedi o in e-bike per la Valmarecchia e i suoi sa donare molte emozioni