Se state organizzando una visita al Museo Egizio di Torino, dovete mettere in conto che di cose da vedere e al suo interno, ne troverete un’infinità! Quella che si può ammirare nella capitale piemontese è, infatti, la più grande ed importante raccolta di collezioni e reperti della civiltà egizia, seconda sola a quella al Cairo, in Egitto. Visitare il Museo Egizio di Torino, è quindi una splendida esperienza immersiva nella millenaria storia dell’antico Egitto, oltre che nella capacità di continuo rinnovamento dimostrata nel corso degli anni da questa struttura museale e di chi la gestisce.
E’ questo l’aspetto che potrete avere modo di conoscere attraverso questo mio approfondimento dedicato a quello che, personalmente, ritengo essere uno dei più bei Musei italiani!
Seguitemi …
(Articolo aggiornato al 25/05/2024)
Guida e Consigli per una Visita
al Museo Egizio di Torino
Ho avuto modo di visitare tre volte il Museo delle Antichità Egizie, prima e dopo la sua grande ristrutturazione, avvenuta nel 2015. Da ultimo nel maggio del 2024.
Ubicato nel centro storico della città di Torino, lo splendido edificio barocco risalente al 1600, prima di essere conosciuto come Palazzo dell’Accademia delle Scienze, nasce come Collegio dei Nobili di proprietà dei Gesuiti.
L’allestimento che sino ad oggi è stato possibile ammirare, fa parte dell’affascinante progetto di ampliamento, risistemazione e ammodernamento, realizzato dalla società Isolarchitetti, con l’impronta dello scenografo e premio Oscar Dante Ferretti, nel fantastico “Percorso Nilotico” e nei “Riflessi di Pietra” dello Statuario.
Con il Bicentenario (2024), il Museo si rivoluzionerà, con nuovi allestimenti e nuove soluzioni architettoniche, curate da David Gianotten e Andreas Karavanas, dello studio OMA di Rotterdam.
La sensazione che ho provato nel visitare nuovamente il Museo Egizio di Torino, è stata quella di avere visitato un altro Museo!
Una visita che consiglio di fare a tutti, a tutte le età, una tappa fondamentale ed immancabile per tutti coloro che come me amano l’antica civiltà egizia e l’Egitto stesso, paese nel quale sono stata ben 13 volte, visitando due volte il Museo del Cairo!
Cose da sapere e da vedere
al Museo Egizio di Torino
Grande, questo Museo, lo è stato anche nel corso della pandemia.Con le sue visite virtuali on line, le “Passeggiate del Direttore” – pubblicate sul canale tematico YouTube, Christian Greco (giovane direttore di questa struttura museale), ci ha accompagnati e coinvolti, pur rimanendo a casa, nell’esperienza di scoperta dei diversi approfondimenti tematici proposti!
Nel visitare di persona il Museo Egizio, il primo consiglio che mi sento spassionatamente di darvi è quello di non andare di fretta!
Per la visita, mettete in conto dalle due alle quattro ore (io e Peter ci siamo rimasti sei ore), se amate ammirare i dettagli direi che una mattinata o un pomeriggio intero sono l’ideale e non ve ne pentirete!
Ma prima di scrivervi dettagliatamente le cose che non potete mancare di vedere nel visitare il Museo Egizio di Torino, come è mia consuetudine, voglio lasciarvi una traccia su come è nata questa istituzione e sull’importanza dell’egittologia italiana.
Tutto ciò si raccorda con le varie campagne di scavo intraprese dagli archeologi italiani in Egitto, ma anche con le campagne di salvataggio dei beni storici ed archeologici durante la realizzazione della Diga di Aswan!
Quattro passi nella storia del Museo Egizio
di Torino e nell’egittologia
Per comprendere appieno ciò che oggi è possibile ammirare all’interno dei nuovi spazi espositivi del Museo Egizio di Torino, ma anche come questa struttura è giunta a possedere così tanti reperti archeologici dell’antica civiltà egizia, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di qualche secolo!
Un viaggio nel viaggio immersivo in quel fascino intriso di mistero, che da sempre l’Egitto e la sua antica civiltà hanno esercitato sul mondo ed in particolare sui popoli europei.
Il primo passo fu l’acquisto nel 1824 da parte di Carlo Felice, re di Sardegna, della grande collezione di antichità egizie di Bernardino Drovetti, piemontese di nascita e console generale di Francia ad Alessandria d’Egitto.
Già dal 1824 la collezione di Drovetti venne ospitata dalla Reale Accademia delle Scienze, nei locali del Palazzo del Collegio dei Nobili.
Ma questo non era che il primo passo, perchè le campagne di scavo in Egitto proseguivano e si rafforzava la sezione dedicata agli studi e alle ricerche archeologiche, svolte con metodi scientifici (non solo l’accaparramento quindi!), grazie anche all’istituzione della Cattedra in Egittologia a Pisa.
Si deve arrivare però alla direzione del Museo da parte all’archeologo Ernesto Schiaparelli, per vedere “risorgere” il Museo.
Con le sue 12 campagne di scavo della Missione Archeologica Italiana in diverse parti dell’Egitto, riuscì ad incrementare la collezione, che si arricchì fra l’altro dei reperti rinvenuti nella tomba violata della regina Nefertari e il naos di Sethi.
Arrivando quasi ai giorni nostri, sotto la direzione del prof. Silvio Curto, la struttura museale collaborò al salvataggio delle antichità della Nubia, minacciate dalla realizzazione dell’invaso del Lago Nasser.
Per aver partecipato a questa operazione, l’Egitto donò al Museo Egizio di Torino il tempietto di Ellesija, realizzato da Thutmosi III nel 1430 a.C.
Il resto è storia dei giorni nostri per questo Museo, così vivo ed in continuo accrescimento e mutamento!
Vivere il Museo Egizio di Torino:
Un Viaggio nel Viaggio e nel Tempo
“Un museo che ripensa a se stesso, è un’istituzione culturale viva, dinamica e moderna, che mira a diffondere conoscenza.”
– Christian Greco – Direttore del Museo Egizio-
Il viaggio nel viaggio che percorriamo al Museo Egizio di Torino, parte dalle parole del suo direttore, per attraversare i quasi 5000 anni di storia dell’Antico Egitto, testimoniati dai quasi 50.000 reperti archeologici racchiusi in quello che è uno dei Musei più visitati al mondo.
Distribuito su 4 piani, il percorso di visita al Museo Egizio inizia dal piano interrato (Piano ipogeo -1), dove è anche ubicata la biglietteria, il bookshop e gli altri servizi museali al servizio dei visitatori.
Dal piano ipogeo, il percorso museale risale e parte dal secondo piano, seguendo una logica espositiva cronologica e topografica, per discendere ed arrivare al piano piano terra.
Si tratta di circa 2, 5 chilometri di percorso lineare su 10.000 metri quadri di superficie, suddivisi fra i 4 livelli espositivi, nei quali sono collocati reperti e collezioni della civiltà egizia, che vanno dal periodo predinastico sino all’epoca copta.
A tutti i visitatori viene offerta l’emozione di vivere con una maggiore consapevolezza gli spazi museali, attraverso l’avvalimento delle più moderne tecnologie, come l’uso di video-guide, le ricostruzioni tridimensionali e l’utilizzo di totem multimediali interattivi, adatti anche ai visitatori più piccoli ed ai portatori di handicap.
Superata la biglietteria e l’ingresso, al Piano interrato, non mancate di ammirare le testimonianze fotografiche e pittoriche che rappresentano la storia e l’evoluzione del Museo nei secoli, oltre che le immagini più rappresentative delle varie campagne di scavo della Missione Archeologica Italiana (M.A.I.).
Resterete incuriositi del nutrito numero di donne che sono impegnate nel corso degli anni e dei secoli, nell’attività di archeologhe!
Un’altra curiosità sulla quale vale la pena di soffermarsi è quella del logo del Museo Egizio di Torino, tratto da un segno dall’antico simbolismo dei geroglifici che rappresenta l’acqua, il fiume Nilo!
Novità di cui tener conto nell’organizzare una
visita al Museo Egizio di Torino nel 2024.
I nuovi allestimenti e i “Lavori in corso”
Il Museo Egizio si rinnova sempre. È un luogo vivo ed emozionante che, per festeggiare il bicentenario della sua nascita, in questo 2024, si sta letteralmente trasformando! Sono infatti in fase avanzata i lavori del riallestimento dello Statutario, la copertura del cortile con l’allestimento della Piazza egizia e una nuova “veste interpretativa” per i reperti archeologici legati alle mummie e sarcofaghi.
Sono invece già fruibili la nuova sala della scrittura e l’orto egizio funerario, sul roof garden.
Vi aggiornerò su tutto. Sarà davvero “un nuovo museo” ancora più interessante ed avvincente! Un museo che vive al passo con i tempi, che accoglie le nuove sensibilità e i nuovi modi di comunicare la Cultura Egizia!
A causa dei lavori di risistemazione e la realizzazione della copertura della Piazza Egizia, il Museo resterà chiuso al pubblico tra il 17 giugno e il 12 luglio 2024. La riapertura alle visite del Museo Egizio è prevista per il prossimo 13 luglio 2024.
Cosa vedere al Secondo Piano del Museo Egizio
Al secondo piano la visita inizia dal primo importante reperto: la Mummia di Gebelein. risalente al periodo Predinastico.
Si tratta di una mummia ritrovata a Gebelein, nell’Alto Egitto, dalla Missione Archeologica Italiana del 1920 a cui partecipò il Prof. Giovanni Marro.
La mummia appartiene ad un uomo vissuto circa 5600 anni fa, il cui corpo avvolto in stuoie in posizione fetale, si è disidratato mummificandosi naturalmente per il natrum contenuto nella sabbia sotto cui era stato sepolto.
Il suo corpo è accompagnato da un semplice corredo funerario di oggetti da utilizzare nell’Aldilà.
Un reperto di grande importanza quindi, che permette di comprendere meglio l’evoluzione nel tempo della grande civiltà egizia, ma anche del concetto dell’aldilà delle grandi religioni, nate nel cuore del Mediterraneo!
Sempre legata all’importanza dell’aldilà è la Tela di Gebelein, un reperto unico nel suo genere, rappresentato da una pittura su lino risalente al 3600-3500 a.C.
Mutuo qui una frase, colta fra le mille interviste rilasciate dal Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, nella quale, parlando dell’imbalsamazione e mummificazione, dice:
Uno dei fenomeni che più ci affascinano dell’Antico Egitto è quello della preservazione del corpo. Preservare il defunto, si legge nel capitolo 151 del libro dei Morti, fare in modo che il corpo sia “intatto” di modo che la morte non costituisca un punto finale ma un punto di partenza. La morte infatti viene definita nuova nascita”
Il cuore di un concetto di grande importanza, che permette di proseguire nella visita dell’esposizione museale torinese con una chiave di lettura importante, che meglio fa comprendere la ricerca della bellezza nella cultura egizia!
Una cultura che ha sempre saputo affascinare e continua a farlo!
Continuando nella visita del Secondo Piano, vale la pena soffermarsi sui dettagli esposti nella Galleria della Cultura Materiale, un’infinità di reperti che fino al riammodernamento del Museo nel 2015, erano custoditi nei Magazzini del Museo Egizio.
Vetrine e scaffali che contengono un’ampia rassegna di manufatti, circa 10.000, che meglio fanno comprendere momenti di quotidianità e di vita, al tempo degli antichi Egizi!
Per meglio farvi vivere le emozioni che ho vissuto, vi lascio alle immagini del video che ho avuto modo di girare e alle foto scattate: parlano più di mille parole, non credete anche voi?
E sono davvero moltissime le testimonianze spettacolari da vedere su questo piano del Museo!
Dai mille modellini delle imbarcazioni che al tempo navigavano sul Fiume Nilo, alla Statua della principessa Redit lavorata minuziosamente.
Sempre al secondo piano si trovano:
- la Tomba degli Ignoti, con le sue mummie ed il corredo funerario;
- la spettacolare Tomba di Ifi e Neferu, risalente al 2118-1980 a.C., con le stupende pitture sulle sue pareti;
- la Tomba di Ini da Gebelein, appartenente ad un nobile porta-sigilli del Re del Medio Regno, con i suoi modellini minuziosi e preziosi in legno a corredo della Tomba;
- la Statua di Uahka, risalente al 1850.
Cose da vedere al Primo Piano del Museo Egizio
Al primo piano si possono ammirare i reperti ritrovati da Schiaparelli nel villaggio di Deir el-Medina, l’odierna Luxor, oltre a molte altre testimonianze risalenti al periodo Tolemaico, Romano e Tardoantico, e le favolose collezioni presenti nella Galleria dei Sarcofagi e nella Papiroteca!
La Storia di Kha e Merit e la loro presenza al Museo Egizio di Torino
Fra tutti i reperti presenti, il gioiello incontrastato di questo Piano è la sezione dedicata ai ritrovamenti effettuati nel 1906 dalla Missione Archeologica Italiana guidata da Ernesto Schiaparelli nella necropoli di Deir el Medina:
la tomba integra e inviolata di Kha e della moglie Merit.
Il ritrovamento comprendeva non solo le mummie all’interno dei preziosi sarcofagi riccamente decorati, ma anche l’intero corredo funerario, i monili, il corredo tessile, un cubito ricoperto di foglia d’oro recante un’iscrizione del faraone Amenhotep II (rimasto al Museo de Il Cairo), gli oggetti usati per la cura personale, la parrucca di Merit, i vasi canopi e lo splendido papiro del “Libro dei Morti”, ritrovato ripiegato all’interno del sarcofago intermedio di Kha.
Quella fra Kha e Merit è una storia di un nobile e dell’amore di una coppia quasi – regale, che ci giunge dall’Egitto del 1400 a.C., attraverso gli oggetti e la ricostruzione della loro vita!
Kha era “Soprintendente Capo dei lavori della Grande Sede” e “Scriba Regale” al servizio dei faraoni Tutmosi IV, Amenhotep II e III.
Oggi potremmo dire che Kha era il Direttore ed Architetto dei lavori della grande necropoli della Valle dei Re.
Un grande personaggio del tempo insomma, che aveva costruito e fatto progettare la propria tomba ed il sarcofago mentre era in vita.
Ma quel sarcofago e la tomba invece, accolsero per primi la moglie Merit.
I tre preziosi sarcofagi lignei in cui era racchiusa la mummia di Kha e quello doppio di Merit, sono lì, al Museo Egizio, per farsi ammirare e per raccontare ad ogni visitatore la vita di questi due personaggi!
FOCUS sul Libro dei Morti – Cosa rappresentava per gli antichi Egizi e quali potete ammirare al Museo Egizio. “Il Libro dei Morti” è una Raccolta di Testi Magici, inni e incantesimi Funerari dedicati alle divinità di Ra e ad Osiride, attraverso i quali si voleva aiutare il defunto nel viaggio attraverso l’Aldilà. Le formule riportate sui papiri, venivano prima pronunciate durante il rito funerario dai sacerdoti che officiavano il rito, per poi venire arrotolati e riposti nelle tombe. Fra i molti papiri che si possono ammirare al Museo Egizio di Torino, oltre a quello proveniente dalla Tomba di Kha, lungo più di 14 metri e finemente illustrato, occorre ricordare “Il Libro dei morti di Iuefankh”, un papiro di 19 metri, che faceva parte della collezione Drovetti. |
Fra gli altri papiri che non dovete perdere di vedere al Museo Egizio di Torino, c’è il cosiddetto “Canone Reale”, noto anche come il “Papiro di Torino”, sul quale sono annotati in ordine cronologico, i nomi dei sovrani egizi che si sono succeduti al comando del magnifico Regno dell’Egitto e la durata del loro Regno.
Per coloro che hanno voglia di approfondire la conoscenza ed i dettagli degli altri Papiri posseduti dal Museo Egizio, c’è la possibilità di accedere on-line registrandosi QUI, e consultare il database e le collezioni della “Papiroteca” del TPOP.
La Galleria dei sarcofagi.
Una delle Sezioni più emozionanti dell’esposizione museale dedicata alla civiltà egizia, la si ritrova senza dubbio nella Galleria dei Sarcofagi, risalenti all’epoca compresa fra il Terzo Periodo Intermedio e la cosiddetta epoca tarda (1100 – 600 a. C.).
Questi sarcofagi provengono quasi totalmente dalla Collezione Drovetti e dagli scavi effettuati da Schiapparelli.
Vi consiglio di soffermarvi davanti al prezioso sarcofago giallo finemente decorato, della cantatrice di Amon, Tabakenkhonsu, e il triplo sarcofago ligneo dello scriba Butehamon.
Proseguendo nella visita, vi accorgerete il popolo egizio mummificava anche gli animali e che spesso e dopo la morte venivano imbalsamati, messi nei sarcofagi e sepolti nella necropoli a loro dedicata, quando non venivano addirittura sepolti nelle tombe, insieme ai loro padroni.
Molte poi sono le statue e le steli che rappresentano le divinità sotto forma di animale, o metà uomini e metà animali, che potrete ritrovare anche in questo Museo.
Ma anche mille altri dettagli come lo splendido Pyramidion di Ramose.
La Cappella di Maia e Tamit
Un altro splendido gioiello del Museo Egizio dedicato all’artista Maia e alla moglie, Tamit.
Le pitture della cappella sono state asportate nel corso della campagna di scavi da Ernesto Schiaparelli a Deir el-Medina, ed esposte in Museo, insieme alla stele della collezione Drovetti.
Basta ammirarla con un pizzico di attenzione, per accorgersi della bellezza ed i colori di questi dipinti antichi ed innamorarsene!
L’Ostrakon della ballerina
Un piccolo reperto che merita di essere ammirato per la grazia e l’eleganza che esprime. Si tratta di una ballerina disegnata su di un ostraka, una scheggia di calcare utilizzata come block notes del tempo, colta in uno scenografico momento di danza.
Sicuramente colpiscono anche i colori ben conservati ed i dettagli della rappresentazione!
Cosa vedere al Piano Terra del Museo Egizio:
La Galleria dei Re e il Tempio di Ellesija
E’ l’ultimo degli ambienti da visitare in questa esposizione museale che sa raccontarci nel modo più bello la civiltà egizia!
Al Piano terra, i reperti esposti sembrano dialogare con i visitatori, grazie alla loro maestosa serenità, che si mescola con l’affascinante allestimento di Dante Ferretti, di cui già vi ho scritto nelle premesse di questo articolo!
Lasciano senza fiato le statue delle sfingi, delle divinità e dei faraoni!
Ramesse II, Sethi II, Thutmosi III, Amenofi II, Tutankhamon, Horemheb, ma anche Amon, Hathor e Sekhmet, sembrano parlarci ancora dei loro tempi, di storie, miti, leggende e misteri, che da sempre fanno grande questa civiltà!
Personalmente ho sempre amato le antiche civiltà del mondo, ma non vi nascondo di avere un debole per quella egiziana e per tutto l’Egitto!
Nei miei svariati viaggi in questo Paese meraviglioso, ho avuto modo di girarlo da Nord a Sud e di innamorarmene perdutamente ogni volta di più!
L’ultima volta che ci sono andata però, ho avuto modo di approfondire ancora di più la parte di Aswan e di Abu Simbel, località dove ci sono arrivata via terra e vi ho pernottato, anziché fare una visita mordi e fuggi!
Questo mi ha permesso di comprendere maggiormente l’importanza dei salvataggi dei templi di Abu Simbel e della terra nubiana, effettuati dalla missione internazionale presieduta dall’UNESCO.
Visitare il Museo Egizio di Torino – Fotogallery del vecchio Statuario
Il Tempio di Ellesija
Nell’operazione di salvataggio dei siti e dei templi posti fra Abu Simbel e la Nubia, partecipò anche l’Italia. In segno di ringraziamento l’Egitto donò al nostro Paese il Tempio di Ellesija.
Oggi è stato ricollocato ed esposto al piano terra del Museo Egizio a Torino.
Si tratta di un Tempio rupestre della Nubia fatto edificare da Thutmosi III e successivamente abbellito dai Faraoni Akhenaten e Ramses II, sino ad arrivare agli stessi cristiani ed oltre, ai quali si devono le presenze di croci e delle stelle a cinque punte.
Il Bookshop del Museo Egizio
Il mio consiglio, terminata la visita, è quella di soffermarvi presso lo Shop del Museo (Qui il collegamento), se non lo avete fatto prima, o magari per acquistare un buon libro dedicato all‘esposizione museale!
Come prenotare una visita al Museo Egizio
di Torino – Aggiornamento Aprile 2023
Informazioni utili per visitare il Museo Egizio di Torino.
Orari di apertura del Lunedì
9:00 – 14:00
Orari di apertura dal Martedì alla Domenica
9:00 – 18:30
Tariffe di entrata:
Avviso: le prenotazioni vanno fatte preferibilmente on line, scegliendo la giornata e la fascia di entrata a questo link specifico.
I prezzi che sotto leggerete, potrebbero variare durante la fase della chiusura temporanea per il riallestimento e. subito dopo, con la riapertura. Vi aggiornerà anche su questo. Nel frattempo consultate il sito web ufficiale.
- Ingresso intero per adulti – Museo + mostra temporanea – 18 € – Solo Museo 12 €
- Ingresso ridotto per i giornalisti con tessera valida e per over 70 – 15 €
- Family Ticket, è la tariffa dedicata ai nuclei composti da due adulti e due minorenni, al costo di 30 euro.
- Ingresso ridotto per i visitatori da 15 a 18 anni e universitari – Museo – 3 €
- Ingresso ridotto per i visitatori da 6 a 14 anni – 1 €
Ingresso Gratuito per:
- Bambini fino a 5 anni
- Grandi invalidi (con invalidità certificata superiore o uguale al 74%) + 1 accompagnatore
- Membri International Council of Museums (ICOM).
Per i membri dell’ICOM, alla gratuità si aggiunge la possibilità di saltare la fila all’ingresso. - Abbonamento Musei Torino Piemonte
- Torino + Piemonte Card
Se vi dovessero servire altre informazioni o volete contattare il Museo Egizio per permessi speciali o altro, di seguito vi lascio gli ulteriori Contatti.
Per maggiori Informazioni potete chiamare dal lunedì al sabato, dalle ore 9:00 alle ore 17:00
Qualsiasi ulteriore info su prezzi ed eventi, la potete trovare sul sito ufficiale
Recapito Telefonico: +39 011 440 6903
E Mail del Museo Egizio: info@museitorino.it
Come oramai sapete da tempo, amo da sempre i Musei, l’Archeologia e la Storia, che sento e vivo come entità vive, capaci di trasmettere profonde vibrazioni all’anima e allo spirito!
Non potevo che #ricominciaredallItalia e dal meraviglioso Museo Egizio di Torino, il capitolo di questo mio viaggio nel viaggio condiviso dal Blog, nel nostro Bel Paese e nel suo immenso Patrimonio Culturale!
Di una cosa sono certa: tornerò ancora ad incontrare la civiltà egizia a Torino!
Lasciatevi Ispirare anche voi. Se poi siete alla ricerca di altri Musei imperdibili da visitare in Italia, o di spunti per un viaggio culturale, potrebbe interessarvi scoprire:
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17 comments
[…] Museo Egizio di Torino rappresenta il più importante Museo di antichità egizie al mondo dopo quello del Cairo e […]
[…] Se poi volete approfondire la conoscenza dei Musei di Torino, non perdetevi assolutamente la mia piccola Guida alla visita al Museo Egizio di Torino! […]
Mi hai fatto venire una gran voglia di tornare!! ? consigli e info preziosissimi!
Grazie mille a te carissima! Come sai, ho sempre dedicato una bella fetta delle mie vacanze a girovagare per Musei e in questo periodo ne ho sentito fortemente la loro mancanza!
Spero che i miei consigli alla visita in presenza, e non solo virtuale a questa meraviglia, possa portare o riportare oltre te, tantissime altre persone a visitare il Museo Egizio di Torino, ma anche a tutte quelle esposizioni museali italiane, di cui il nostro bel Paese è ricchissimo!
Buon week end Rita … e a presto!
Mimì
Sono anni che mi propongo di andare a visitare il Museo Egizio di Torino, ma poi per un motivo o per un altro non lo faccio mai. Eppure non abito molto lontano da Torino, quindi la cosa non sarebbe neanche troppo complicata. L’ironia è che invece ho visto il Museo del Cairo e mi è piaciuto yantissimo!
Ho visitato il Museo ai tempi della scuola e in seguito per interesse personale. Sono passati moltissimi anni e le sale espositive sono state modificate e sicuramente troverò molti motivi per stupirmi ancora. Ho in mente una visita al Museo Egizio da anni, anche solo per rivedere Torino, città che mi piace tantissimo. Spero di riuscire presto a rivivere uno dei periodi storici che più mi affascinano.
Ho visitato questo museo ormai nel 2009, quando ancora studentessa vivevo e frequentavo le lezioni di egittologia a Torino.
Ve lo stra consiglio!
Grazie mille Michela!
Ci tornerò una terza volta!
Mimì
Da sempre appassionata della civiltà egizia, ho visitato quasi tutti i principali musei egizi del mondo, Sono tornata a Torino, dopo moltissimi anni, proprio per rivedere questo museo lo scorso ottobre, dopo aver seguito le passeggiate del direttore durante la pandemia. È davvero un gioiello di cui essere orgogliosi in Italia.
Concordo con te al cento per cento! E per quanto riguarda l’Egitto e la sua immensa cultura, non smetterò nemmeno io di amarla e di tornarci!
Ci sono stata alle elementari e alle medie, perchè per noi bambini della provincia piemontese era una tappa fissa delle gite scolastiche, poi ci sono tornata un paio di anni fa e ho avuto la stessa sensazione che hai descritto tu, cioè che si trattasse di un museo diverso. Se prima delle prime visite ho un ricordo di un posto buio e non troppo grande, durante l’ultima visita ho avuto l’impressione di trovarmi catapultata in un allestimento davvero grandioso.
Pensa che sono stata a Torino tante volte ma solo una volta ho visitato il Museo! Mi ha letteralmente sbalordito, è uno dei musei più ricchi e interessanti che io abbia mai visto, un vero fiore all’occhiello per il nostro Paese!
Vero, verissimo Eliana! Il Museo Egizio a Torino è gestito in maniera impeccabile dal suo direttore e riesce ad offrire il meglio della civiltà egizia! Non stanca mai!
Ho visitato questo bellissimo museo parecchi anni fa quando ero ragazzina e abitavo ancora in Piemonte. Sapevo che era stato rinnovato completamente. Qualche tempo fa anche Alberto Angela ha dedicato una puntata al Museo Egizio. Spero un giorno di tornare a visitarlo con calma!
Ciao Alessandra! E si, il Museo Egizio, è divenuto ancora più affascinante dopo la sua ristrutturazioe! Non perdertelo! Merita!
Mimì
Shame on me! Non ho mai visitato il Museo Egizio di Torino! é una vergogna, me ne rendo conto. Grazie per questo racconto dettagliato!
Allora la visita del Museo Egizio di Torino ti aspetta a braccia aperte!