Incastonata tra i favolosi paesaggi dei Colli Euganei ai piedi del Monte Lonzina, l’Abbazia Benedettina di Praglia è stata una delle tappe del nostro weekend “a tutta natura e spiritualità”. Le due giornate del Press Tour, organizzate dal GAL Patavino nell’ambito del progetto #daiColliall’Adige, si sono focalizzate sul tema “Grandi Abbazie e Monasteri di Eremiti”. Attraverso diversi percorsi di trekking e visite ad antichi monasteri, chiese ed abbazie del territorio euganeo, si è andati alla scoperta dell’unicità dei caratteri naturalistici, rurali e culturali, che rendono ancora più prezioso il paesaggio dei Colli Euganei. In questo articolo, vi porto a scoprire le curiosità storiche e artistiche dell’Abbazia Benedettina di Santa Maria Assunta di Praglia, a Teolo, ma anche cosa potrete vedere durante la visita e come arrivare sin qui.
Cosa sapere prima di visitare
l’ Abbazia Benedettina di Praglia (Teolo),
sui Colli Euganei
Il viaggio di scoperta di questo monastero divenuto Abbazia, non può che iniziare dal farvi conoscere la sua affascinante storia millenaria!
Attraverso di essa potrete coglier uno spaccato della vita dei benedettini di Praglia, ma soprattutto, potrete cogliere meglio l’importanza di questo centro spirituale nel contesto dei Colli Euganei. Perchè l’Abbazia Benedettina ha avuto anche un grande ruolo nello sviluppo economico e sociale di questa parte della provincia di Padova!
Ma ora seguitemi in questo viaggio nel viaggio nella sua Storia, prima di scoprire, nella parte successiva, cosa potrete vedere visitandola!
Quattro passi nella Storia del Monastero
e dell’Abbazia Benedettina di Praglia
La fondazione del monastero di Santa Maria di Praglia a Teolo, si deve al nobile vicentino Uberto Maltraverso, conte di Montebello e risale al periodo a cavallo fra il XII e il XIII secolo.
L’etimologia del nome “Praglia” deriva direttamente dal termine medievale “pratalea” – zona di prati – rifacendosi probabilmente anche alle opere di bonifica e di risistemazione agraria di queste aree, iniziate dai Benedettini.
L’esistenza del monastero appartenente all’ordine dei Monaci Benedettini, è storicamente documentata dal 1117. Nel tempo, ha potuto contare su donazioni e lasciti di beni e di terreni da parte delle famiglie appartenenti alla nobiltà euganea.
I monaci benedettini di Praglia, nello spirito delle Regola “Ora et Labora”, lavorarono e anche sodo, gestendo e amministrando con oculatezza il ricco assetto fondiario facente loro capo.
Impiantarono nuovi vigneti, stipularono contratti d’affitto anche a lungo termine, per la conduzione e coltivazione dei terreni in nome e per conto del monastero. Crearono punti di deposito dei raccolti nei paesi vicini di Tencarola, Valsanzibio, Carbonara e Brusegana.

Abbazia di Praglia sui Colli Euganei: vista dalla Loggetta Fogazzaro sui giardini e sui Colli Euganei
Una delle cose che più mi ha intrigata e fatta felice, è sapere che, sin dalla fine del XII secolo, l’abate del monastero benedettino di Praglia aveva la facoltà (e lo faceva), di imporre regole valide all’esterno del monastero, in materia agraria, chiarendo ad esempio dove fosse possibile pascolare gli animali o ancora, dove fosse possibile raccogliere la legna da ardere.
Al tempo, l’abate poteva nominare anche le cosiddette “guardie campestri”, una sorta di “guardie forestali”, con funzione di vigilanza sui “boschi, sui terreni recintati, i prati e le messi che il monastero di Praglia aveva nel territorio di Tramonte e specialmente sulla foresta denominata Selva Maggiore”
Il Monastero Benedettino di Praglia quindi, aveva al tempo una grande funzione sociale, oltre che di centro spirituale e di preghiera!
Con l’avvento della Serenissima Repubblica di Venezia, la tenuta economica dell’Abbazia fu messa a dura prova.
Con l’adesione dei monaci benedettini di Praglia alla congregazione cassinese, fondata nel 1448 dall’abate commendatario dell’Abbazia padovana di S. Giustina, Ludovico Barbo, ebbe inizio la fase di ripresa del Monastero pragliese.
Appartengono al periodo immediatamente successivo, la realizzazione del doppio chiostro e il raddoppio della superficie occupata del monastero, per far fronte al grande numero di novizi, che qui volevano accedere.
Intorno al 1490, su progetto attribuito dell’architetto e scultore Tullio Lombardo, iniziarono i primi lavori per l’edificazione delle Chiesa abbaziale dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta, mantenendo il preesistente campanile.
La basilica venne realizzata con pianta a croce latina a tre navate, dieci cappelle laterali e varie dipinti, realizzati da pittori veneti dell’epoca. Ma di questo ve ne scriverò nella sezione dell’articolo dedicata alla descrizione del Monastero e della Chiesa.
Questo importante centro spirituale sui Colli Euganei, fu vittima delle soppressioni delle corporazioni religiose, la prima volta nel 1810 da parte di Napoleone e nel 1867, da una legge promulgata dal Veneto.
Solo nel 1904 la vita nell’Abbazia benedettina di Praglia, riprese appieno.
Abbazia di Praglia: Cosa vedere nel
Monastero Benedettino sui Colli Euganei
Ci sono mille motivi per lasciarsi ispirare da una visita all’Abbazia Benedettina di Praglia, sui Colli Euganei.
Ci sono i luoghi e tutto ciò che racchiudono al loro interno, inclusa la grande spiritualità, senza dimenticare le splendide architetture dei suoi 4 chiostri o ancora, le opere dipinte da importanti pittori. Ma non solo.
E’ bene sapere che quest’Abbazia è importante anche perché:
- Al suo interno troverete la Biblioteca dell’Abbazia, riconosciuta come Monumento Nazionale dal lontano 1866. Oggi, questa fa parte delle 11 biblioteche pubbliche statali dei monumenti nazionali, che dipendono direttamente dal Ministero dei Beni e delle attività culturali;
- Esiste un Laboratorio di restauro di libri antichi, istituito nel 1951;
- Fa parte dei percorsi letterari del Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei. All’interno dell’Abbazia troverete due targhe rievocative dello scrittore Antonio Fogazzaro che, in questi luoghi magnifici, ambientò alcuni passi di “Piccolo Mondo Moderno”. Allo scrittore italiano, peraltro, è dedicata la loggia che vedrete svettare arrivando all’Abbazia.
- E’ possibile reperire creme, tisane, capsule fitoterapiche prodotte sulla base delle antiche ricette dell’antica spezieria del monastero, ma anche carta fatta a mano nel piccolo negozietto del monastero.
E’ possibile effettuare ritiri spirituali o di immersione meditativa nell’Abbazia di Praglia, contattando il foresterario al recapito telefonico 049.99.99.322 oppure allo 049.99.99.300 o ancora, scrivendo una E-mail a: foresteria@praglia.it
Potrete scoprire di più sulle attività svolte nel monastero sul sito ufficiale dell’Abbazia benedettina.
I Luoghi da visitare: Cosa vedere
nell’Abbazia benedettina di Praglia
La prima cosa che vi consiglio di fare, prima di immergervi nella visita dell’Abbazia, è quella di dare uno sguardo al complesso da uno dei punti panoramici sui Colli Euganei. Il colpo d’occhio è davvero notevole!
Potrete rendervi conto dell’armonia e della vastità di questo antico complesso monastico! Noterete anche lo stile rinascimentale che lo connota e come si raccorda con i paesaggi dei Colli Euganei e con i campi coltivati che lo circondano.
Arrivando all’Abbazia non avrete problemi a posteggiare, visto che a questa funzione è dedicato un ampio spazio libero. Lasciate come dulcis in fundo, la visita della Chiesa abbaziale. Iniziate ad esplorare gli spazi del monastero con uno dei frati che vi accoglierà raccontandovene le Storie e le architetture!
Via via, potrete ammirare 3 dei 4 chiostri monumentali (chiostro doppio, chiostro rustico, chiostro botanico e chiostro pensile), la Sala Capitolare, il Refettorio Monumentale, la Loggetta Belvedere, la Biblioteca (la visita in questo caso è su richiesta preventiva nei giorni stabiliti) e la Chiesa, dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta.
I due Chiostri più importanti nell’Abbazia Benedettina di Praglia
Realizzati nell’arco di venti anni tra il 1480 e la fine del XV secolo, il chiostro botanico e quello pensile sono stati pensati per raccordarsi con le altre strutture e gli stili del corpo di fabbrica del monastero e dell’Abbazia, in senso più ampio.
Dal punto di vista geometrico, si tratta di due diversi moduli costruttivi a forma quadrata e dimensioni diversificate. Su entrambi i Chiostri, sembra quasi vigilate il bel campanile del XIII secolo in stile romanico, l’unico sopravvissuto dell’iniziale nucleo del monastero.
Il Chiostro Botanico
Al piano terreno, si sviluppa il chiostro botanico. Viene definito anche chiostro dell’accoglienza o della portineria, poichè la sua funzione principale è stata ed è di “accogliere” chi viene da fuori, siano essi turisti o pellegrini.
Il Chiostro Botanico si suddivide in un quadriportico, contraddistinto da nove colonne sui due lati lunghi e da sei colonne, sui lati più corti. Le colonne si alternano nei colori del marmo rosso di Verona e di quello bianco della pietra d’Istria. Lo stesso stile del chiostro che si trova nel monastero di S. Giustina a Padova.
Negli spazi verdi del chiostro botanico, dove un tempo venivano coltivate piante officinali, oggi c’è uno splendido giardino all’italiana, contornato da limonaie in vaso.
Il Chiostro Pensile
Il chiostro pensile rappresenta il fulcro della vita monastica nell’Abbazia di Praglia, collegando fra di loro gli spazi principali. Denominato anche “Chiostro del Paradiso”, è ubicato al primo piano del Monastero.
La sua pregevole realizzazione architettonica, è stata attribuita all’architetto veneto Tullio Lombardo. Interessante è la scelta tecnica di realizzare la pavimentazione con piani leggermente inclinati, che permette di indirizzare l’acqua piovana nella sottostante cisterna.
Intorno al perimetro del Chiostro Pensile si dipanano gli ambienti più importanti dell’Abbazia benedettina di Praglia:
- Il Refettorio;
- La Sala Capitolare;
- La Biblioteca;
- La Loggetta del Belvedere, dedicata allo scrittore ad Antonio Fogazzaro;
- La Chiesa abbaziale dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta.
In questi luoghi si svolge (e si svolgeva), la vita di comunità e sociale dei Monaci benedettini. Senza dimenticare che, per adeguarsi alle richieste del mondo attuale, all’interno dell’Abbazia è stata realizzata un’attrezzata Sala Convegni, dedicata alle attività culturali e a centro per le conferenze.
Il Refettorio Monumentale dell’Abbazia di Praglia
La realizzazione di questa monumentale aula, risale del XV-XVI.
L’ingresso al Refettorio è preceduto dalla presenza all’esterno da due preziosi lavabi, risalenti al XVI secolo. I due splendidi manufatti sono stati realizzati in pietra d’Istria decorata ad intarsi con piombo e marmi policromi. Da notare il simbolismo delle decorazioni che riprende motivi della Natura, con al centro il tema dell’acqua.
Il suo interno è impreziosito da arredi lignei risalenti al 1700, in noce e radica. Al centro dell’ambiente si trova un pulpito dal quale i monaci adempiono alla lettura di brani tratti dai testi sacri.
Nella parete sul fondo del Refettorio monumentale, potrete ammirare l’imponente affresco realizzato fra il 1490 e il 1500 da Bartolomeo Montagna, “Gesù Cristo crocifisso fra la Madonna e San Giovanni apostolo”.
Sulle pareti laterali invece, si trova un ciclo di dipinti di Giovanni Battista Zelotti che riprendono scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento, fra i quali potrete vedere Mosè che spezza le tavole della legge e Salomone e la regina di Saba.
Sala Capitolare dell’Abbazia di Praglia
La Sala Capitolare dell’Abbazia di Praglia è stata realizzata tra il XV-XVI.
Dedicata alla lettura “del Capitolo della Regola“, l’aula capitolare è una delle Sale più importati in ogni monastero e segna i momenti salienti della vita del monaco.
Di grande bellezza è l’affresco del pittore di Girolamo Tessari, “Deposizione di Gesù Cristo” del 1536, che potrete ammirare sulla parete di fondo.
Biblioteca dell’Abbazia di Praglia
Se della Biblioteca dell’Abbazia di Praglia vi ho già fatto cenno in precedenza, per il riconoscimento di Monumento Nazionale a questa struttura, ritengo sia importante conoscere il perché di tale fama.
Anzitutto il contesto, poiché la Cinquecentesca biblioteca ha un monumentale soffitto a cassettoni, impreziosito da dipinti di Giovanni Battista Zelotti.
Poi, vale la pena ricordare che sono più di 130.000 i volumi conservati al suo interno, tra i quali si trovano testi molto antichi e il patrimonio librario dello scrittore Antonio Fogazzaro.
Tutto questo grande patrimonio è reso fruibile per la consultazione in sede, prestito esterno, inter-bibliotecario e internazionale.
Non da ultimo, vale la pena porre l’accento la grande ed importante opera, svolta dai monaci benedettini addetti alle operazioni di restauro dei manoscritti e dei libri antichi. Sono loro ad aver restaurato i preziosi manoscritti danneggiati nel corso dell’alluvione di Firenze e dal fenomeno dell’acqua alta di Venezia, nel 1966! Lo sapevate?
La Loggetta del Belvedere, dedicata allo scrittore ad Antonio Fogazzaro
Solo guardando la foto sovrastante si puó comprendere perché lo scrittore Fogazzaro si lasció ispirare! Da qui i panorami sui Colli Euganei sono davvero magnifici!
Sulla sinistra della loggetta si accede alle cellette della zona di clausura dei monaci benedettini
Chiesa dell’Abbazia di Praglia dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta.
Da visitare come ultima, per poterne ammirare con calma i dettagli.
L’odierna Chiesa abbaziale della Beata Vergine Maria Assunta, fu realizzata a partire dal 1490 su progetto dell’Architetto Tullio Lombardo sulla preesistente chiesetta, di cui residua il campanile. La sua consacrazione risale al 1545, mentre nel 1954 è stata elevata al rango di Basilica.
Al suo esterno la Chiesa si presenta con una facciata semplice ed elegante nel medesimo tempo, preceduta da una scalinata. Il portale principale di ingresso risalente al 1548, ed è stato realizzato dal bergamasco Andrea Moroni.
I suoi interni a tre navate con pianta a croce latina, racchiudono una serie di dipinti e sculture, realizzate da importanti artisti.
Sulla superficie muraria del tamburo e della cupola, realizzata nel 1560, si possono ammirare il ciclo di affreschi realizzati da Giovanni Battista Zelotti, raffiguranti momenti della vita di Cristo, mentre nei pennacchi sono ritratti gli Evangelisti e i Padri della Chiesa.
Di pregevole fattura la tempera su tavola dipinta da entrambi i lati, raffigurante Gesù Cristo Crocifisso. Risalente al 1350 circa, appartiene alla scuola di Giotto.
Il catino absidale, affrescato da Domenico Campagnola intorno al 1545, rappresenta scene dell’Ascensione di Gesù Cristo, mentre nel sotto arco trovano posto sette riquadri raffiguranti patriarchi e profeti, con al centro il Padre Eterno.
Il Coro ligneo, risalente alla metà del XVI secolo, è stato invece realizzato da Giovanni Fiorentino.
L’Assunta che sovrasta il coro, è stata attribuita alla Bottega di Paolo Veronese.
Nelle dieci cappelle laterali, trovano posto le pale d’altare realizzate dallo Zelotti, da Dario e Alessandro Varotari, da Antonio Badile, da Domenico Campagnola e da Luca Longhi.
Informazioni utili per visitare l’Abbazia
Benedettina di Praglia sui Colli Euganei (Teolo)
Orari di Visita all’Abbazia benedettina di Praglia
Orario Invernale (ora solare)
- Domenica e giorni festivi:14:30; 15:00; 15:30; 16:00; 16:30
- Dal martedì al sabato: 11:00 (solo il sabato); 15:00; 16:00
- Giorno di chiusura il lunedì
Orario Estivo (ora legale)
- Domenica e giorni festivi 15:30; 16:00; 16:30; 17:00; 17:30
- Dal martedì al sabato : 11:00 (solo il sabato); 15:30; 16:30
- Giorno di chiusura il lunedì
L’ingresso all’Abbazia benedettina di Praglia è gratuita, ma viene suggerito di fare una piccola donazione.
Orari del negozio dell’Abbazia di Praglia
Mattino: 9:30 – 12:30
Pomeriggio: 14:45 – 19:15 (lunedì: 18:00)
E Mail: negozio@praglia.it
Contatto telefonico: (+39) 049 9999372
Dove di trova l’Abbazia Benedettina
di Praglia sui Colli Euganei
L’Abbazia Benedettina di Santa Maria Assunta di Praglia si trova in Veneto, a circa 15 km da Padova, nel comune di Teolo, immersa fra i paesaggi idilliaci dei Colli Euganei.
Come arrivare all’Abbazia Benedettina di Praglia
a Teolo, sui Colli Euganei
Da Padova all’Abbazia di Praglia a Teolo, occorre percorrere la Sr 47 dir o in alternativa, la via Euganea/Sp 89
Percorsi in auto per raggiungere l’Abbazia di Praglia a Teolo, dalle principali direttrici:
Il percorso in auto da Piacenza o Bologna all’Abbazia di Praglia, lo potete vedere nella mappa sottostante
Vi siete lasciati affascinare dalla bellezza e la spiritualità dell‘Abbazia benedettina di Praglia (Teolo) sui Colli Euganei? Visitare a fondo la Provincia Patavina, riserva sempre davvero tante sorprese!
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9 comments
L’Abbazia di Praglia mi ha sempre affascinato, perché nel mio percorso di studio (chimica del restauro) per l’esame di restauro librario sono riuscita a visitare il laboratorio di restauro… un luogo unico dove appassionati restauratori si prendono cura di tesori inestimabili. Tutta l’Abbazia è stata comunque una meravigliosa scoperta!
Ciao Teresa! Deve essere stata una splendida esperienza tutto il percorso di studio!
Anche per me l’Abbazia Benedettina di Praglia è stata una scoperta meravigliosa
Conosco poco questa zona, ma mi piacerebbe includere questa bellissima abbazia. Spesso ci concentriamo sui luoghi più turistici, ma ci sono angoli, come questo, pieni di storia e di arte.
Hai perfettamente ragione Paola! L’Abbazia di Praglia merita davvero di essere visitata con calma
Davvero un luogo splendido e ben inserito nel contesto paesaggistico. Nell’insieme il tuo itinerario e le tue foto mi hanno trasmesso un forte senso di pace e una certa capacità di riconnettersi con il mondo.
L’Abbazia di Praglia ed i Colli Euganei che la contornano, sanno donare una sensazione davvero unica! Un connubio senza pari fra spiritualità, natura e arte
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Thanks my dear fiend
davvero bella, merita assolutamente la visita se si è in zona Colli Euganei.